di lo Scorfano
Qualche sera fa ero a cena con un paio di miei amici e un signore che non conoscevo, un vecchio democristiano di quelli che hanno fatto la storia della città (Brescia), un ex sodale di Martinazzoli, amico di uomini qui assai potenti: banchieri, imprenditori, amministratori (non chiedetemi come ci sono finito, a quella cena, perché sarebbe un racconto troppo lungo…)
Durante la cena si discuteva di storia recente e di politica; e si è ovviamente finiti a parlare del 17 marzo, oggi, e della festa per l’Unità nazionale. A un certo punto, con molta cautela, ho detto a quel signore democristiano: «Guardi, magari mi sbaglio io, ma a me pare che il sentimento patriottico non sia proprio nelle corde degli italiani. E che potremmo anche farne serenamente a meno delle bandiere e dell’elmo di Scipio». Lui mi ha guardato un po’ strano e poi mi ha risposto: «Non è la patria il problema, e nemmeno il sentimento patriottico. È la coscienza di classe, il problema. La gente, in Italia, la gran parte delle persone ha perso completamente la sua coscienza di classe. E senza questa coscienza non può esistere la patria, e nemmeno la politica: può solo essere lo spettacolo avvilente a cui stiamo assistendo, nient’altro».
Io sono rimasto zitto. Ma per qualche secondo ho guardato quel vecchio e potente democristiano, che usava quella formula così antica e lontana, «coscienza di classe», con un lampo di ammirazione negli occhi.
Sì, a volte anche i vecchi (anche quelli che hanno ingessato la penisola) hanno delle buone intuizioni. O dei ricordi validi.
RispondiEliminaIntanto mi ha stimolato ad andare ad approfondire il concetto.
variabile
pur concordando con il vecchio democristo, mi sfugge il legame tra l'assenza di una coscienza di classe e la mancanza di patriottismo
RispondiEliminaAnch'io sono rimasto zitto perché era un nesso che mi sfuggiva. Poi, solo poi, ho pensato che forse il nesso sta nel sentimento partecipativo e di "appartenenza". Che se dobbiamo sentire di appartenere a qualcosa, prima ancora che la patria quel qualcosa debba essere una "classe". Qualcosa del genere, insomma.
RispondiEliminaIl vataggio delle frasi sibilline e' che la fatica di trovargli un senso viene lasciata a chi ascolta.
RispondiEliminaQuindi io ci metto questo di senso: se non sai di cosa e' fatto un paese, come e' articolato, cosa anima, chi lo vive e come, essere patriottici non e' niente di piu' di una tifoseria.
Cmq lessi non so dove che i brigatisti rossi erano convinti di dover costringere Moro a leggere il Capitale, hai visto mai si redimesse. Rimasero molto stupiti quando scoprirono che lui lo conosceva molto meglio di loro. Vecchi democristiani...