domenica 6 marzo 2011

libero di cliccare

di lo Scorfano

(Oggi scrivo una cosa ovvia, ma talmente ovvia che mi vergogno a scriverla; però evidentemente non mi vergogno abbastanza, e quindi la scrivo lo stesso. Portate pazienza.)

Io credo che quelli di «Libero», governati da timonieri del calibro di Maurizio Belpietro e Vittorio Feltri, non siano tipi da repliche raffinatamente allusive; e credo quindi che non fosse nelle loro intenzioni dimostrare quello che stanno dimostrando. Ma, indubbiamente, la versione on line del quotidiano offre da alcuni mesi una risposta chiara (e purtroppo abbastanza definitiva) sul perché l’uso del “corpo delle donne” sia così diffuso in Italia, tanto sui giornali cartacei quanto sui loro siti web.

Anche «Libero» infatti ha la sua fotogallery, come tutti i siti informativi italiani che si “rispettino” (da «Repubblica» alla «Stampa» al «Corriere» eccetera). Con una sottile ma decisiva differenza, però: che sotto ogni immagine della fotogallery di «Libero» figura il conto di quante volte sia stata tale immagine cliccata; e allora basta uno sguardo rapido (e una dimestichezza risibile con i numeri) per rendersi conto delle ragioni ovvie (ma forse ultimamente un po’ sepolte dalle analisi degli sociologi) dell’uso del “corpo delle donne” da parte dei nostri quotidiani on line.

Solo qualche esempio, dall’ultimo mese:



I ribelli libici a Brega (foto storiche, cronaca di un mondo vicinissimo che inaspettatamente cambia): 260 visualizzazioni; La donna del giorno: Denise Milani (come da foto): 6784 visualizzazioni.
I funerali dell’alpino Massimo Ranzani (foto toccanti; un giovane italiano morto) 326 visualizzazioni; La donna del giorno: Marissa Miller (chi diavolo è): 7758 visualizzazioni.
Le violenze in Libia (altra fotogallery di storico rilievo): 485 visualizzazioni; La donna del giorno: Martina Colombari (in mutande): 15578 visualizzazioni
Violenti scontri nello Yemen (non vi dico nemmeno più che si tratta di un evento di portata storica e mondiale): 763 visualizzazioni; La donna del giorno: Luisa Ranieri (e chi sarà mai anche lei, peraltro): 6073 visualizzazioni.

E insomma, mi fermo qui, che sarebbe solo noioso: i numeri restano sempre questi, dal luglio 2009, quando la fotogallery è stata inaugurata, fino a oggi compreso. E i “clic” quando si è on line contano, eccome se contano: i clic sono l’anima (clic) del mercato pubblicitario, sono maggiori entrate (clic, clic), sono quindi sonante denaro (clic, clic, clic).Verrebbe voglia di dire quel che diceva Edoardo Sanguineti, in una sua famosa poesia: che dietro ogni cosa che guardiamo, a guardarla bene e da dietro, ci si trova il denaro. Ma lo sappiamo già, ed è quindi troppo banale dirlo.

Però, per quanto banale sia, vale la pena di ricordare che anche «Repubblica», fino a poche settimane fa, si procacciava i clic, e il relativo denaro, con lo stesso sistema: e che il “corpo delle donne” (lo sa senz’altro anche il bell’Antonio Ricci) porta pubblico e denaro, tutto qui. E quando c’è di mezzo il denaro, il moralismo conta ben poco e finiscono per contare pochissimo anche le belle parole; forse anche la dignità va a farsi benedire. E non serve a molto parlare di cultura “berlusconiana”, o di politica, o di visione del mondo che Berlusconi ha “inculcato”: macché politica o cultura, è solo vile denaro, signoramia, quello che manda avanti il mondo e l'editoria e oggi manda me in vacanza; tutto felice, lontano da casa e dalle fotogallery di chiunque. Ciao.

1 commento:

  1. Beato lei che va in vacanza, caro Scorfano. Non badi però a dove volge lo sguardo. Così, per non sentirsi in colpa...

    RispondiElimina

(Con educazione, se potete. E meglio ancora se con un nickname a vostra scelta, se non vi dispiace, visto che la dicitura Anonimo è brutta assai. Qualora a nostro parere doveste esagerare, desolati, ma saremmo costretti a cancellare. Senza rancore, naturalmente.)