dello Scorfano e del Disagiato
Lexitalia, Pacta sunt servanda?: Sta di fatto che, comunque andranno le cose, esse, così come sono state impostate, andranno male per l’Italia.
Minima & Moralia, Il grande inquisitore: Uno dei rischi più gravi oggi è quello di rifugiarsi in una sorta di repulsione antropologica nei riguardi delle plebi dominate dal consumismo, sulle quali l’egemonia non ce l’hanno più i sermoni dei chierici, ma la seduzione pianificata dei piazzisti.
Rock, politica e pessimismo, L’Arsenale: Mentre dal ponte del traghetto guardavo l’Etna piena di neve, un camionista con cui stavo scambiando due chiacchiere mi chiese perché tornavo in Sicilia, dove non c’è niente. Gli risposi che se non c’è niente allora possiamo fare di tutto.
Leonardo, I miei studenti a scuola di Apocalisse: Io lavoro nella scuola media, e ci sono cose che mi toccano più o meno tutti i giorni: per esempio, fare l'appello, correggere compiti, e spiegare ai ragazzi che il mondo non sta per finire.
Distanti saluti, Cinque stupidaggini sulla Libia: Ci sono buoni e cattivi argomenti per essere a favore di questo intervento, e ci sono buoni e cattivi argomenti per essere contro a questo intervento.
D-Avanti, Odyssey Dawn: Forse lo sembra, ma neanche stavolta è una guerra giusta. Più probabilmente è una guerra necessaria – che poi, bisogna pure vedere se non si poteva fare in altro modo; necessaria perchè quello è un pazzo che bombarda i manifestanti. Con le nostre armi.
Minima & Moralia, Il grande inquisitore: Uno dei rischi più gravi oggi è quello di rifugiarsi in una sorta di repulsione antropologica nei riguardi delle plebi dominate dal consumismo, sulle quali l’egemonia non ce l’hanno più i sermoni dei chierici, ma la seduzione pianificata dei piazzisti.
Rock, politica e pessimismo, L’Arsenale: Mentre dal ponte del traghetto guardavo l’Etna piena di neve, un camionista con cui stavo scambiando due chiacchiere mi chiese perché tornavo in Sicilia, dove non c’è niente. Gli risposi che se non c’è niente allora possiamo fare di tutto.
Leonardo, I miei studenti a scuola di Apocalisse: Io lavoro nella scuola media, e ci sono cose che mi toccano più o meno tutti i giorni: per esempio, fare l'appello, correggere compiti, e spiegare ai ragazzi che il mondo non sta per finire.
Distanti saluti, Cinque stupidaggini sulla Libia: Ci sono buoni e cattivi argomenti per essere a favore di questo intervento, e ci sono buoni e cattivi argomenti per essere contro a questo intervento.
D-Avanti, Odyssey Dawn: Forse lo sembra, ma neanche stavolta è una guerra giusta. Più probabilmente è una guerra necessaria – che poi, bisogna pure vedere se non si poteva fare in altro modo; necessaria perchè quello è un pazzo che bombarda i manifestanti. Con le nostre armi.
Oggi sarebbe anche la Giornata Mondiale della Poesia...
RispondiEliminahttp://notiziedelfuturo.blogspot.com/2011/03/oggi-e-morta-la-poesia.html
credo sia stato anche il primo giorno di primavera (e non solo secondo i Dik Dik)
RispondiEliminammm...non sono molto d'accordo con quanto scritto nel post "Pacta sunt servanda?" di Lexitalia. Credo che quast'altra opinione sia interessante: http://nonunacosaseria.blogspot.com/2011/03/grillo-e-travaglio-alla-guerra-di-libia.html
RispondiEliminaStefano
Avevo segnalato allo Scorfano il post di lexitalia perchè mi era sembrato interessante e, a prima lettura, condivisible. Devo dire, però, che il post che ha indicato Stefano mi ha spinto ad approfondire, andando a leggere meglio tutto il Trattato, e mi sa che, in effetti, ha ragione lui...Almeno dal punto di vista strettamente giuridico, sulla legalità internazionale dell'azione. Il che, però, lascia impregiudicate le valutazioni critiche sulla politica del nostro Paese nei rapporti con la Libia (di cui il Trattato è soltanto un aspetto) fatte sia nell'articolo di Lexitalia che nel post dello Scorfano. Sul piano politico continuo a pensare che l'Italia uscirà comunque male da questa vicenda.
RispondiEliminaComunque, grazie a Stefano della segnalazione!
Agota
Anch'io ho letto il post segnalato da Stefano (tra l'altro è un blog che seguo sempre, per cui non mi è costato niente...); non so, non sono abbastanza esperto in materia per valutare chi ha ragione o chi interpreta meglio il dettato del Trattato. Mi pare che siano comunque due interessanti punti di vista sulla questione giuridica, non irrilevante.
RispondiElimina@Agota
RispondiEliminaLa mia perplessità era appunto solo sul profilo giuridico, non su quello politico, sul quale tra l'altro sono d'accordo con quanto scritto da lo scorfano l'altro giorno nel post "come perdere una guerra prima che sia cominciata". E comunque penso anch'io siano ambedue interessanti punti di vista.
Stefano