mercoledì 16 marzo 2011

ai fini e ai mezzi

di lo Scorfano

Quello che mi gira in testa da molto tempo, detto con le parole di Francesco Costa:
Io non sopporto nulla di Berlusconi. Quando immagino un’alternativa a Berlusconi penso a un’alternativa sia ai suoi fini che ai suoi mezzi: le due cose non sono scindibili. Invece un bel pezzo della sinistra italiana – quello che generalizzando e convenzionalmente viene chiamato “antiberlusconismo” – pur perseguendo fini diversi da quelli di Berlusconi, utilizza parzialmente o totalmente i suoi mezzi: la demagogia, le bugie, la violenza verbale, lo scarso rispetto verso le istituzioni, l’associare i propri avversari a dittature morte del passato, la superficialità, la speculazione elettorale sulle paure delle persone, l’uso strumentale dei giornali vicini per colpire gli avversari, la malafede, l’idea delle piazze e delle raccolte di firme come surrogato delle elezioni e del Parlamento, e per quanto ancora si potrebbe continuare?

Penso che un’eventuale vittoria su Berlusconi conseguita con questi mezzi non sarebbe una vittoria di cui andar fieri: non sarebbe una vittoria piena e forse non sarebbe nemmeno una vittoria.

7 commenti:

  1. Sì però.. che palle 'sto Berlusconi..
    variabile

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  2. Costa ha ragione e pure torto. E questo perché la sua è una generalizzazione.

    E' vero che esiste un antiberlusconismo degenere (perché la stupidità sa essere assolutamente bipartisan), ma è vero anche che molto spesso questa etichetta di "berlusconiano degenere viene appiccicata a chiunque critichi Berlusconi, o sia semplicemente veemente nell'esprimere critiche radicali.

    Per quanto mi riguarda, mi sembra di essere capacissimo di contemperare onestà intellettuale e antiberlusconismo...

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  3. @Francesco Rocchi
    Però, France', chiunque pensa di sé che ne è capacissimo. Bisogna anche vedere cosa pensano gli altri.
    @variabile
    Sì, obiettivamente, due palle così...

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  4. Però, i mezzi berlusconiani son quelli che fan vincere le elezioni... Il che la dice lunga sugli elettori, da una parte. Ed anche sugli eletti, più attenti ad ottenere poltrone che a dare il buon esempio.
    Oggi sono acida come un limone acerbo.

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  5. Anche perché tali mezzi sono quelli con cui Berlusconi vince (anche perché spesso sono i suoi mezzi), anche solo per ragioni di opportunità quindi, sarebbe meglio trovarne di nuovi.
    (D'altronde Prodi, l'unico che finora lo ha sconfitto, usava argomenti e mezzi lontanissimi dallo scontro frontale, sempre.)

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  6. Prodi non ha vinto per i mezzi. Ha vinto perche' era credibile come alternativa. Sfortunatamente era solo una maschera di credibilita' per un background di partiti che credibili non erano, e il casino che ne e' risultato si e' visto.

    L'antiberlusconismo puo' essere sensato, a patto di avere alternative migliori possibile. Prodi era credibile, per questo ha vinto.

    E' inutile accusare i fini o i mezzi di Berlusconi: in qualsiasi paese del mondo un partito che perde le elezioni per anni e anni di fila vede la leadership azzerata. Il PD ha gli stessi nomi di vent'anni fa, e tre sconfitte fa.

    Cosi' e' ancora meno credibile di berlusconi. E ho detto tutto. Solo che e' difficile spiegarlo a chi pretende che si voti qualsiasi cosa purche' non sia Berlusconi.

    Uriel

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  7. Non lo so. Secondo me Prodi è stato "credibile come alternativa" anche perché ha usato mezzi e modi (linguaggio, atteggiamento, finanche posture) molto lontani da quelli di Berlusconi. E in questa maniera ha evitato lo scontro frontale, il "noi contro voi", che mi sembra un vizio capitale della sinistra condizionata dalla strategia del berlusconismo.
    Io infatti non accuso i mezzi che usa Berlusconi (non mi piacciono, ma è altra faccenda): accuso la sinistra che risponde con gli stessi mezzi, senza rendersi conto (forse) che su quel campo perderà sempre.

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