lunedì 7 maggio 2012

Non c'è età

del Disagiato


Marzia, la mia collega, si sposa. Cioè, ha deciso di sposarsi tra un anno. Qualche giorno fa è entrata in negozio per cominciare il suo turno di lavoro, mi è venuta vicino e poi, emozionata negli occhi e nel sorriso, mi ha detto: “Devo darti una buona notizia”. “Buona per chi?”. “Buona per te, ma soprattutto per me”. “Dai, dimmi qual è questa buona notizia”. E allora Marzia mi ha detto che tra un anno si sposerà. Allora, dopo, è successo quello che è successo e cioè che lei si aspettava un abbraccio e una congratulazione mentre io, invece, sono rimasto perplesso. Molto perplesso. “E perché questa dovrebbe essere una buona notizia per me?” le ho chiesto. E lei allora mi ha spiegato cosa sono io per lei, e cioè non solo un collega ma anche un vero amico e che pensava che questa notizia  mi avrebbe reso felice. Ecco, lei pensava questo. Ma invece no, io a Marzia le ho detto che per me è troppo presto per sposarsi, che deve vivere ancora un po’, che avere ventitré anni significa essere ancora degli inesperti nelle cose della vita e poi altre cose fastidiose, dette con termini fastidiosi, con un tono fastidioso e con un’espressione fastidiosa: Marzia, non spostarti, aspetta, è presto, devi ancora crescere, hai solo ventitré anni e via dicendo.

E Marzia mi ha mandato a quel paese, giustamente. Anzi, mi ha detto questa cosa: “Tu sei fuori dal mondo”. “Cioè, cosa intendi per fuori dal mondo?”, le ho chiesto ferito. Ma lei non mi ha riposto. Dopo questo incontro, prima del suo turno di lavoro, io e lei abbiamo fatto pace come fanno pace gli amici e cioè non dicendosi la verità e non toccando più il problema. Che a toccare ancora il problema si litiga e non si è più amici. Solo una volta, nel bel mezzo del lavoro quotidiano, mi sono bloccato, l’ho fissata, ho sorriso e le ho detto: “Marzia, non farlo”. E lei ha riso mandandomi a quel paese. Poi basta, non abbiamo più toccato il discorso. 


Il matrimonio di Marzia sembra che si stia celebrando in questi giorni, tanto lei è contenta. Viene in negozio con le riviste per gli abiti da sposa e poi, durante le nostre ore di convivenza, aspetta con un poco di ansia che un’amica qualsiasi entri in libreria, per dirle che tra un anno si sposerà. E immancabilmente qualcuno entra, le si avvicina per salutarla e lei, come da programma, dice: “Devo dirti una cosa”. “Cosa devi dirmi?”. “Che tra un anno mi sposo”. E la faccia di chi ascolta, vai a sapere perché, è più o meno come la mia.

Qualcuno se n’è stato zitto, poco emozionato, qualcuno invece ha detto che magari lei, Marzia, dovrebbe aspettare ancora un po’, che ventitré anni sono pochi, che una volta era diverso ma adesso bisogna almeno averne trenta per sposarsi, che adesso lei è nell’età del divertimento, che no, dai, magari aspetta ancora un po’. Certo, queste cose sono state dette con parole leggere e amichevoli espressioni, ma la sostanza era quella: è presto, non sposarti.

E ieri, mentre un’amica le diceva più o meno queste cose, Marzia mi ha guardato con la coda dell’occhio, per vedere la mia faccia e la mia reazione. Ma io ho fatto finta di niente, mi sono rivolto a un cliente, ho preso un libro, ho dato un resto e poi ho proseguito a sistemare volumi sulla mensola. Ecco, ho fatto queste cose sotto lo sguardo sottile di Marzia, pensando che magari non c’è età per sposarsi, che non c’è età per commettere errori e che non c’è età per divertirsi. Forse, ho pensato, quello che le ho detto sono solo banalità, come banalità sono quelle che le sta dicendo l’amica, in questo momento. O ti sposi o no, o ti diverti o no, o fai errori o no, prima o poi.

26 commenti:

  1. Se permetti io trovo una grande differenza fra il doversi sposare a 23 anni "perché si fa così" ed il farlo perché lo si vuole...
    E magari l'entusiasmo della tua collega è un po' eccessivo, ma bello.

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  2. Giovane, è vero, ma se è quello che ora la rende felice ben venga, poi se durerà 5 o 50 anni nessuno può dirlo e la felicità di oggi non deve spaventare.

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  3. Non conosco Marzia, però se si sposasse perché convinta di aver trovato la persona giusta già a quest'età e magari vuole avere dei figli a breve, buon per lei, no?

    Poi possiamo farci mille paranoie sugli altri motivi relativi alla sua felicità. Magari si illude che così potrà accendere l'incenso quando vuole e ascoltare i Garbage a palla, senza che nessuno la rimproveri perché lascia mutande e reggiseno per terra o perché torna alle quattro di sabato notte e si alza a mezzogiorno ecc.

    Sperando chiaramente che si renda conto che le mutande non si spostano da sole e chissà se suo marito alzerà l'asse del water e sarà lei a dover passare lo straccio per terra e così via.

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  4. Io sono contenta per Marzia. Finalmente c'è qualcuno che si prende una responsabilità. Non la conosco, quindi non so se se ne renda conto, ma parto dal presupposto che sposarsi, soprattutto di questi tempi, è una responsabilità, e che ne sia consapevole.
    (Posso essere ottimista o devo mantenere il mio solito tono contrito e reclamante?)

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  5. No, no, va benissimo anche l'ottimismo, ogni tanto ;)

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  6. Sai quante ne succedono, in un anno? Soprattutto se si è troppo giovani e troppo entusiasti...

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  7. Non capisco perché sia così difficile partecipare al suo entusiasmo. Non sarà né la prima né l'ultima che si sposa troppo presto e si rifarà una vita più avanti. E non sarà la sola che rimarrà felice col suo uomo per tutta la vita.

    E quindi cosa volevi dirle, caro Disagiato? Pensi che se non si sposerà potrà evitare le cose brutte della vita? Non credo proprio e non ci credi nemmeno tu, immagino.

    ilcomizietto

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  8. Esistono anche i consigli, però. Tu magari avresti detto parole diverse e incoraggianti. Io invece le ho detto di aspettare ancora un po' di tempo prima di fare un passo così importante. Non si sta parlando di andare a fare la spesa al mercato.

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  9. ma era Marzia la collega a cui spiegavi pazientemente tutto?

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  10. Bellissimo, bellissimo, bellissimo.
    È vero che non c'è età per sposarsi, per divertirsi eccetera. Come è vero che esiste tutta una serie di esperienze e dati empirici a sostegno della tesi contraria.
    Cosa voglio dire? Che non si può sapere. Non lo può sapere lei, non lo puoi sapere tu. Ma con qualche anno in più si ha la giusta supponenza di pensare di aver ragione. Non per spocchia, solo perché si è visto un po' più di mondo.

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  11. ...comunque un anno è molto lungo...
    ricordo lo stesso entusiasmo mio a 24 anni, quando fissai la data per l'anno dopo...sarebbe stato meglio pensarci un po' di più!
    Tuttavia le auguro tanta felicità.

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  12. Che strano, a me accade il contrario. A vent'anni mi dicono che già son vecchia per trovarmi un uomo. :)
    Comunque capisco la tua reazione alla notizia. Una mia amica si sposò appena compiuti i diciotto anni per trasferirsi poi altrove insieme all'attuale marito. Tutti, da parenti ad amici, le dissero che la sua sarebbe stata una pazzia. Una volta mi confessò che non sopportava più tutti questi giudizi negativi sulla sua scelta, perché: "Io sono sicura di ciò che sto per fare, sono abbastanza matura per capire a cosa vado incontro". In genere si generalizza usando questo termine, però penso sia questione di maturità, o, meglio, di maturità mentale, detto fra molte virgolette. Se una persona è convinta del passo che è sul punto di compiere, non vedo perché non debba farlo. Anche se storsi il naso anch'io all'inizio, questo è ciò che dissi poi alla mia amica con un sorriso, e ricordo che lei lo apprezzò molto.
    Lei ora è felice, così come forse sarà felice la tua collega Marzia tra qualche anno.
    Insomma, chi può dirlo? L'unica cosa che puoi fare è starle vicino come amico, anche se non approvi la sua scelta. Ne avrà parecchio bisogno in quest'anno di preparativi, te lo garantisco.

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    1. Brava! "Se una persona è convinta del passo che è sul punto di compiere, non vedo perché non debba farlo." Giustissimo.
      C'è anche da dire però che ci sono quelle che si sposano perchè vogliono andarsene da casa perchè la situazione con i genitori non è delle migliori, e l'unica alternativa è il matrimonio (e ci si sposa a 20 anni).
      Ma se Marzia e la tua amica sono sicure di quello che fanno ben venga! I genitori della mia ragazza si sono sposati a 19 anni, e adesso che ne hanno 54 sono ancora felicemente sposati... Ok, erano altri tempi... Però che male c'è a sposarsi a 23 anni ? Chiaramente facendolo con una giusta causa e non "tanto per", che non è una cosa da poco...

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  13. Non avevo 23 anni ma ricordo che quando, dopo appena 4 mesi di convivenza, dissi che mi sarei sposata, qualcuno iniziò a fare osservazioni insensate. Forse 23 anni sono pochi, non lo so. So che metà dei miei amici si è sposata intorno ai 35 anni e ha divorziato dopo un paio d’anni e che amori sbocciati a 16 anni vanni avanti a gonfie vele. L’amore è una cosa irrazionale che ci rende felici. E da innamorati felici crediamo che chi ci vuole bene gioisca con noi. Non farti prendere dal pessimismo.

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    1. Appunto, anche a 35 anni si possono fare fesserie o scelte non proprio sensate. Non c'è età, ecco.

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  14. i mie genitori si sono sposati a 23 anni e stanno ancora insieme dopo quasi 40 anni. se lei è convinta e felice, perché no?

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    1. Sì, hai ragione: se lei è convinta e felice perché no? Però spesso i post nascono anche per togliere terreno alla miopia che avanza. Solo per parlarne, per capire come saranno le cose. Tutto qua.

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  15. Io mi sono sposata a 21 anni non ancora compiuti, sono passati più di 47 anni, ed eccoci ancora qua: spesso litighiamo, ma lo facevamo anche da ragazzi, quando eravamo compagni di liceo, siamo due fiammiferi...

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  16. è che se con un anno di anticipo hai molta voglia di dirlo a troppi e con un anno di anticipo hai già il naso nelle riviste di abiti bianchi, a me un sospetto di "gioco con le bambole" mi viene. Ma forse è perchè io ne ho già molti più di 23, non mi sono mai sposata e allora sono invidiosa, forse?

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  17. Guarda minnelisapolis, io stavo aspettando un commento come questo. Avevo il tuo stesso sospetto che ho cercato, in modo poco sportivo, di mettere nel doppio fondo delle parole del post.

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  18. Già, io guardo sempre con un misto di sospetto ed ammirazione le persone che sono in procinto di sposarsi.
    Visto che non mi sono mai preoccupata della "favola", neanche da bambina, vado al netto della cerimonia e del giorno, e mi chiedo: queste persone lo sapranno cosa vuol dire? Cosa vuol dire promettere davanti alle persone che conosci, a Dio (se ci credi), alle autorità che tu starai con quella persona tutta la vita, anche quando ti farà arrabbiare o anche quando uno molto carino ti farà il filo in libreria? Io me lo chiedo sempre.

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(Con educazione, se potete. E meglio ancora se con un nickname a vostra scelta, se non vi dispiace, visto che la dicitura Anonimo è brutta assai. Qualora a nostro parere doveste esagerare, desolati, ma saremmo costretti a cancellare. Senza rancore, naturalmente.)