Filippo Facci, Chi suicida chi: Nella
florida Germania si suicidano il doppio che in Italia, mentre nella
disastrata Grecia poco più della metà: parliamo di tasso percentuale,
ovviamente. In Giappone si ammazzano quasi quattro volte più che da noi,
in Russia sei volte, mentre in Azerbaijan – terra di autoritarismi e
corruzioni – non si ammazza quasi nessuno.
Diecimila.me, Sepolti vivi: Io, a lavoro, son di quelli che stanno peggio del padre, che è stato meglio del nonno. La mia laurea si può usare per incartare il pesce. C’è una concorrenza che se porto la mia ragazza a mangiare un panino, salta fuori una laureata Bocconi dicendo che me la dà per metà panino.
Diecimila.me, Sepolti vivi: Io, a lavoro, son di quelli che stanno peggio del padre, che è stato meglio del nonno. La mia laurea si può usare per incartare il pesce. C’è una concorrenza che se porto la mia ragazza a mangiare un panino, salta fuori una laureata Bocconi dicendo che me la dà per metà panino.
Freddy Nietzsche, Dalla parte delle cretine: Quello che è sempre molto florido, invece, è il mondo di chi pesta le donne con cui sta. Quello sì, in certi, pochissimi casi, diventa omicidio. Il rapporto tra botte e denunce è molto basso, ma quello tra botte e morti lo è ancora di più.
Giorgio Israel, La miseria di Erasmus: Prendiamo il caso del programma Erasmus, che era nato con un intento di creare un effettiva conoscenza reciproca delle culture nazionali. Non è esagerato dire che i suoi aspetti positivi sono stati progressivamente erosi e vanificati dall’imporsi della dittatura dei parametri e del politicamente corretto
Tempo reale, Siamo i nostri figli: Milioni di italiani, nati e cresciuti nel dopoguerra, hanno avuto un’immensa fortuna, senza precedenti nella storia dei popoli della nostra Penisola e forse senza neppure rendersene conto: quella di vivere un tempo nel quale una felice coincidenza di fattori, economici, politici, internazionali, finanziari, sociali...
Il primo del mese di maggio del 1994 era una festa dei Lavoratori anche quella volta e io ero a casa e guardavo la tv. E fu così che vidi morire in diretta televisiva uno degli sportivi che ho amato di più, che si chiamava Ayrton Senna; di lui scrissi una cosa qui.
E' uno di quei momenti in cui ti ricordi sempre dov'eri. Io in un bar a Rimini, accerchiato da una piccola folla attonita.
RispondiEliminaIo rientravo in casa da chissà dove e ho visto mio padre sul divano con una faccia attonita.
RispondiEliminaRicordo il mio ex ragazzo che piangeva... certi momenti si ricollegano inevitabilmente a delle immagini che diventano un tutt'uno con essi
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