giovedì 3 maggio 2012

Una vita più colorata

del Disagiato

Bambini, per favore, fermatevi un attimo. Tu, là in fondo, lascia stare quel libro da colorare, che se lo colori poi non posso più venderlo e così mi tocca buttarlo e sentire la voce del padrone. Cos’è un padrone, mi chiedete? Beh, un padrone è uno che ti comanda, che ti dice cosa devi fare, che cosa devi dire e che però per tutto questo ti ricompensa con denaro. E poi dai, il mio era solo un modo di dire, oggi non si dice più padrone ma datore di lavoro o titolare o… Cos’è un titolare? Ve l’ho appena detto, caspita. Mi state ad ascoltare o no? Allora, volevo dirvi che quando voi venite qui, in libreria … no, no, no, no, questa non è una biblioteca, questa è una li-bre-ri-a. Che differenza c’è, mi chiedete? Allora, una biblioteca v’impresta i libri mentre una libreria vi vende i libri. Questa è una libreria: i vostri genitori mi danno i soldi e io vi do i libri. Cosa? No, non sono ricco, i soldi se li prende il mio titolare che poi sarebbe quello che vi ho detto prima e cioè il padrone. Ma perché se vi dico titolare non capite e se vi dico padrone invece capite? Scusate, per favore, potete abbassare la voce che non sento cosa mi sta dicendo…com’è che ti chiami?...Paolo… 

Bene, Paolo non capisce come faccio a non essere ricco se vendo tutti questi libri. Semplice e adesso ve lo spiego: i libri non sono miei ma sono del titola…del padrone. Lui li porta qui in libreria e io li vendo. Mamma mia che faccia che avete. Guardate che le cose funzionano in questo modo un po’ dappertutto, quindi evitate di fare boccacce. Quando finisce il mese, il padrone mi dà dei soldi per aver venduto i suoi libri. Quanto? Beh, non tanto e…no, i soldi sono sempre gli stessi e non dipende da quanti libri vendo e poi…. CHI HA DETTO “MERDA”?! ALZI LA MANO CHI HA DETTO LA PAROLA “MERDA”. Ah, sei tu Paolo. Prima di tutto levati il dito dal naso e poi promettimi che non dirai mai più quella parola. Ok? E poi, già che ci siamo, mi spieghi perché l’hai detta. Cosa? Volevi dire “vita di merda”? E chi te l’ha insegnata questa espressone? Tuo papà, dici? Quindi la mia sarebbe una vita di merda, pardon, di cacca?

Alzi la mano chi pensa che la mia sia una vita di mer… Vedo che tutti avete alzato la mano. Bene, bene, è proprio un piacere sapere che la pensate così. Cosa? Volete sapere com’è fatta la mia giornata? Allora, mi alzo alle sette, leggo i giornali, mangio, vado a lavorare, torno a casa, guardo la tv, mangio, guardo la tv, leggo e poi vado a dormire. Tutto qui, anche se a volte vedo qualche amico o a amica e sempre più raramente faccio sport. No, non vi piace? È per quello che state sputando per terra? Vi sembra una brutta vita? Guardate che sarà così anche per voi e… No dai, non piangere, magari a te andrà meglio. 

Senti un po', a te cosa piacerebbe fare da grande? L’astronauta, dici. Mmmm, guarda che non è così facile viaggiare nello spazio. O il calciatore, hai detto? Mmmmm, eh, ma non tutti sono così bravi e fortunati da diventare giocatori famosi. Sapete cosa vi dico? Vi dico che quasi tutti diventerete come me. Lavorerete per uno stipendio. Venderete prodotti o chissà cos’altro. No, dai, non piangere. Magari tu diventerai per davvero astronauta. Cosa? Non vuoi diventare come me? Non vuoi lavorare, guardare la tv e poi mangiare e andare a letto? 

Però ci saranno anche dei momenti bellissimi…no, no, non giocattoli o caramelle ma…non so come dire… Ah, sì: vi innamorerete. Oh, c’è nessuno? Ancora quella faccia, cavolo. Cos’è “innamorerete”? Innamorerete significa che v’innamorerete. Sentirete un sentimento forte per un’altra persona e sarete felici e riderete e poi… Cosa hai detto? Eh no, anche con “innamorerete” vi toccherà alzarvi dal letto per andare a lavorare e poi tornare a casa, mangiare e dormire e poi rialzarvi e poi mangiare e dormire e via dicendo. No dai, smettete di piangere, per favore. Guardate che la vita dei grandi è fatta così. 

Pensate che la vita dei vostri genitori sia più bella della mia? Tu sì? Come ti chiami? Marco. Bene Marco, tu pensi che la vita di tuo papà sia più bella della mia? Ah, e cosa fa nella vita tuo papà? Vende libri? Come me, quindi. Ah, i libri però sono i suoi e a venderli sono gli altri. Beh, sì, la sua vita è un po’ diversa, però… anche lui sarà un po’ triste e anche lui vorrebbe fare l’astronauta o il calciatore. Marco, toglimi una curiosità, ma tuo papà, durante il giorno, cosa fa di preciso? Non vuoi dirmelo? Vabbè. 

Sentite bambini, ora io devo andare. Però volevo dirvi un’ultima cosa: non è così brutto. Cioè, la mia vita e la vita dei vostri genitori (tranne quella di Marco) è brutta, sì, avete ragione, però non è così brutta. Vi alzerete dal letto e poi sarà tutta fatica e tener duro. Anche se farete gli astronauti, anche se farete i calciatori, anche se farete i pompieri: dovrete alzarvi dal letto, lavorare, mangiare, guardare la tv, magiare e poi ancora  andare a letto. Così, per anni e anni, se vi andrà bene. Ma vi ci abituerete.

No? Non ci credete? Voi volete una vita più eccitante, più colorata? Alzi la mano chi pensa che avrà una vita più colorata, una vita più bella della mia. Vedo che tutti avete alzato la mano. Poveri illusi. Ora però devo ritornare a lavorare, quindi state tutti buoni e vedete di non mettere in disordine i libri e soprattutto di non romperli. Tranne Marco. Marco può fare quello che vuole.

9 commenti:

  1. Post stupendo, Disagiato. Veramente magistrale.

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  2. Come sei bravo con i bambini! (mi è sempre piaciuto come parli ai bambini: come se fossero adulti, senza tante moine.)
    Il post è stupendo e no, la tua vita non è poi così brutta, ma il progetto di sposare una donna matura piena di soldi non lo abbandonare.

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  3. Non conosco astronauti, ma conosco chi fa altri lavori, che nell'immaginario sono più appassionanti del mio. A me, per esempio, vendere libri lo immagino una cosa meravigliosa. Tutti questi lavori che ci immaginiamo pieni di avventure hanno la loro quota di cose noiose da fare. Probabilmente l'astronauta si deve imparare a memoria un manuale tecnico di 1000 pagine, fare un tirocionio durissimo per più di un anno, e tutto per stare una settimana della sua vita in orbita attorno alla terra. Che poi in orbita deve seguire un calendario rigidissimo e non può certo stare davanti all'oblò a vedere lo spazio tutto il tempo che vorrebbe. Già detto così fare l'astronauta è meno eccitante.

    Le conclusioni le lascio ai lettori.

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  4. No, bambini... Quando il papà e la mamma vi dicono che siete speciali, che sarete grandi calciatori, grandi scienziati, astronauti, modelle, dive, cantanti, dovete rispondergli: "No, non la voglio la vita di cacca di quello che voleva diventare chissà chi, e poi si è ritrovato una vita normale!"

    Dovete dirgli: "Insegnatemi ad avere sogni normali!!"

    Dovete dirgli: "Se davvero mi volete speciale, insegnatemi ad andare a caccia di felicità!"

    Qualsiasi cosa ciò significhi.

    Dovete dirgli: "Guardatevi, a voi... con questa storia del diventare qualcuno, vi hanno rovinati. Datemi qualcosa di meglio."

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  5. A parte la prima parte, per cui stavo cadendo dalla sedia per le risate, però che bel modo di rapportarti ai bambini che hai...

    Non è vero che la tua è una vita di me... ehm, di cacca.
    Oggi ho avuto un colloquio con un mio professore, cardiochirurgo, in uno studio che era un centimetro quadro, con scartoffie e medicinali che sbucavano anche dal pavimento, polvere dappertutto, il soffitto sul punto di collassare per la muffa, lui che rispondeva ogni cinque secondi al telefono quasi fosse un call-center, un letto che ingombrava la stanza intera con sopra un paziente in attesa, ed altri pazienti malati che attendevano seduti in mezzo alle scale per mancanza di sale d'aspetto.
    Ogni mestiere è un mestiere, anche se impieghi dodici anni per arrivarci, anche se, perdonami l'espressione vernacolare, butti il sangue sui libri per raggiungere un sogno, che tutto è fuorché un sogno. Ogni mestiere, anche il più bello, è fatto di routine, di esseri umani e di piccoli e grandi fastidi quotidiani, e sì, ti appoggio in pieno quando dici ai bambini: "Guardate che sarà così anche per voi". Anche per chi sogna di fare l'astronauta, di fare il medico, e perché no, anche il libraio, che è un mestiere bello proprio perché si è a contatto con l’umanità intera, da quella stampata su un foglio di carta a quella in carne ed ossa.
    Un abbraccio, anche se virtuale. Grazie per il post, sei veramente bravo.

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  6. Io che da grande volevo fare la prof e mi sono ritrovata a fare la restauratrice e incontravo ragazzi che sognavano di fare restauro; ...poi mi sono messa a fare la prof e incontro prof che mi dicono:"nooo.. ma hai lasciato un lavoro così per venire a fare un lavoro cosà?" Per carità, ho fatto anche la segretaria, la cameriera, l'assistente in colonia, la raccoglitrice di mele... eppure la mattina quando devo alzarmi, ogni santa mattina, qualunque sia la cosa che che devo fare, ho sempre sofferto al suono della sveglia... Quindi da bravi bambini, sognate pure che è gratis: e farete pure gli astronauti o i calciatori, ma la fatica per arrivarci non ve la toglierà nessuno. E forse sarà proprio quello il bello.

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(Con educazione, se potete. E meglio ancora se con un nickname a vostra scelta, se non vi dispiace, visto che la dicitura Anonimo è brutta assai. Qualora a nostro parere doveste esagerare, desolati, ma saremmo costretti a cancellare. Senza rancore, naturalmente.)