giovedì 10 maggio 2012

la cosa orribile

di lo Scorfano

Qualche giorno fa, alla televisione, hanno trasmesso questo spot qui, a proposito di gatti nervosi e del segreto della felicità dei gatti. Io l'ho guardato con gli occhi sempre più spalancati, ho dato un lieve colpo di gomito alla mia fidanzata perché anche lei allibisse, e ho infine pensato che fosse una cosa orribile:



Poi, grazie a una rapidissima ricerca sul web mi sono reso conto che quella che a me pareva essere un'inquietante novità di quest'anno è invece una «tecnologia» che esiste da tanto tempo, che si è già attirata molte critiche da parte di molte persone (alcune che ritengono si tratti di un eccitante sessuale, addirittura), ma anche molti riscontri positivi, da parte di persone i cui gatti stanno meglio e sono più felici (a detta del padrone, ovviamente, perché i gatti non sono intervistabili).


Allora mi sono detto che, se questo prodotto è disponibile da così tanto tempo, significa che è stato testato e approvato dai veterinari e da tutte le associazioni che si occupano di queste cose. Pertanto non sono certo io che devo preoccuparmi, non sono io che devo stabilire se sia una cosa orribile o no. Anche perché non posseggo gatti; e quelli che ho avuto in passato sembravano felici, così come quelli che scorrazzano nel cortile qui sotto, a cui pure questa «tecnologia» seminuova è ovviamente del tutto ignota. E allora?

E allora sono uscito di casa, qualche minuto dopo, e mi è venuto un altro pensiero che mi è sembrato essere una cosa orribile. Ho pensato che è inevitabile che accada, ho pensato che un giorno ci potrà essere un aggeggio simile anche per noi, per gli esseri umani. Un diffusore di qualcosa di simile ai feromoni per gatti che, attaccato alle prese di corrente delle nostre case, ci farà sentire felici sempre, appena entreremo e ci siederemo davanti a una qualche televisione del futuro. E non importerà nulla che il mondo sia diventato (o lo sia sempre stato, chissà) un posto orribile, o che in giro ci abbiano trattato male e magari umiliati e schiavizzati e sfruttati e chissà cos'altro: perché noi torneremo in casa e il nostro diffusore ci farà sentire felici, anche se in verità non lo siamo. 

Ma la verità non c'è, ci sono solo le sensazioni che proviamo. E se noi proveremo la sensazione del benessere e della felicità, allora saremo felici: è così ovvio. Anche se saranno solo piccole cose invisibili, simili ai feromoni, emanati da un congegno tecnologico che qualcuno (forse noi, forse i nostri figli, stanchi di averci intorno) ha attaccato alle prese di corrente della nostra casa, noi potremo chiamarla felicità. Sarà quindi la beatitudine, il benessere artificiale, appena chiusa la porta di casa e appena abbandonato il mondo fuori, sarà la letizia inconsapevole, sarà l'esserci e il non esserci, contemporaneamente, saranno feromoni umani o chissà cos'altro, non importa, la chiameremo felicità.

E mi è sembrata una cosa orribile questa prospettiva, francamente. Mi sono sentito come forse si sentono i protagonisti di certi film di fantascienza in cui alla fine si scopre che nulla è vero e che tutto era per finta. E però la realtà sembra sempre meglio della finzione, in quel tipo di film; e poi, come nel romanzo di Huxley che tutti dovremmo rileggere, secondo me, c'è l'amore che ci riscatta e tutte le cose finiscono bene, naturalmente. Anche se non è chiaro cosa significhi «bene», tutto sommato, però...

Poi sono salito in macchina e, mentre andavo al lavoro, ho pensato un'altra cosa ancora, che mi è sembrata forse anche più orribile delle precedenti. Ho pensato che non sarebbero bastati i gatti e la felicità dei gatti e non sarebbero bastate nemmeno le prese di corrente che abbiamo in casa. Ho pensato che la tecnologia è tecnologia, ed è inarrestabile. Ho pensato che un giorno qualcuno avrebbe inventato un aggeggio in grado di spargere feromoni adatti agli esseri umani non solo in casa loro, ma dovunque: negli uffici, nelle scuole, per le strade, sulle spiagge, lungo i fiumi, sulla cima delle montagne e in mezzo al mare. E che con quei feromoni per esseri umani tutti saremmo stati per sempre felici, e che questo è il futuro: una costante e inconsapevole beatitudine, senza interruzioni, un mondo che non aderisce più alla rappresentazione di se stesso, un mondo magari orribile ma raccontato talmente bene (dai feromoni o dai loro parenti più evoluti) da sembrare sempre meraviglioso, splendido, felice. E da rendere felici tutti gli uomini che lo abitano e che oggi fanno fatica anche solo a trovare ogni tanto un piccolo morso di quella felicità che i tecnologici feromoni umani ci promettono e ci garantiranno per sempre, dovunque, per sempre.

E poi ho tirato un respiro forte, mentre guidavo e mi immaginavo tutto questo.

E poi, ed è questa la cosa orribile, ho pensato che sì, che speriamo che lo inventino davvero, quell'aggeggio.

32 commenti:

  1. Caro prof,

    intuisco le tue preoccupazioni e il finale a sorpresa che riassume in un pensiero la prospettiva di una realtà tipo "Matrix" (penso essere questo il film al quale ti riferivi).

    Il tuo pensiero finale sembra suggerire il fatto che, tutto sommato, vivendo un inferno in terra ove gli esseri umani sono fiere (animali feroci) per gli altri esseri umani tanto vale allora drogarci di feromoni o di qualche altra diavoleria per evitare il dolore.

    Il tuo pensare e discorrere può sembrare filare liscio, se non fosse (a mio parere) per un piccolo grande dettaglio: gli esseri umani non sono soltanto animali, ma sono forniti di qualche cosetta in più, che al momento (in questo eone) al mondo animale è negata.

    Sto parlando della "coscienza", di un IO individuale che ci permetta (una cosa in fieri) una libertà di determinazione, un libero arbitrio che il mondo animale si vede precluso causa un dominio delle forze istintuali.

    In altre parole se nell'animale abbiamo l'agire per istinto che non concede un minimo di autodeterminazione, dominato dall'automatismo di natura, ecco che invece negli esseri umani si rinviene un lumicino invisibile alla percezione fisica e che da solo è capace di fare la differenza.

    Coscienza? Superconscio? Anima? Spirito? Pensiero creativo?

    Insomma voglio dire e comunicare che ciò che è valido per un essere del mondo animale non è necessariamente valido altrettanto per l'essere umano. Non in modo così compiuto e definitivo.

    Non penso che il Creatore di tutte le cose (quindi anche della comunità degli esseri umani) avesse voluto mettere così tanto a repentaglio la qualità ultima degli esseri umani, suo capolavoro (!) creativo su questo pianeta: la dignità di potere essere padroni e responsabili del proprio agire, liberi di scegliere se fare o omettere il fare.

    Per ora in questo eone Matrix, a mio parere, non riuscirà a coprire le falle al suo pianificare.

    Marco

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    1. Bisognmerà solo neutralizzare la coscienza, Marco. A quel punto saranno solo i feromoni... ;)

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    2. A quel punto (se riusciranno a neutralizzare la coscienza, cosa che dubito) non resterà molto dell'essere umano, ridotto ad un animale o ad una pianta.

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  2. Caro Scorfano, la fantascienza ha esplorato molte volte questo tema, della felicità o perfezione artificiale. E poi l'imprevisto, l'anomalia, quel quid insondabile (amore, dio, caos, principio di indeterminazione?) arriva e scardina il "deodorante per gatti felici".

    Se vogliamo anche il socialismo reale della russia marxista-leninista seguiva questo tema: tutti felici e uguali per legge. Anche i capitalistici USA tentano di legiferare sulla felicità mettendola addirittura nella loro Costituzione come diritto.

    Anche drogarsi è un tentativo per essere felici artificialmente. A sentire mia moglie non funziona un gran che.

    Come vedi i tentativi di forzare la mano alla felicità sono numerosi e percorrono strade diverse. Però i risultati tardano ad arrivare. La felicità non è per tutti e non è per sempre e certi tentativi hanno degli spiacevoli effetti collaterali.

    Bisognerebbe chiedere ai gatti cosa ne pensano.
    ilcomizietto

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    1. Forse anche per i gatti, chissà chi lo sa, potrebbero poi sorgere degli effetti "post" assunzione, del tipo crisi di astinenza o assuefazione non mantenuta.

      Il rospo

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    2. @comizietto: i film di fantascienza (penso a Gattaca, per esempio) hanno cercato e coltivatp l'anomalia perché il pensiero dell'identità felice per tutti (e priva di coscienza e di libero arbitrio, ocme scrive Marco) è troppo terrorizzante per avere un pubblico che poi vada al cinema. Sugli altri esempi, invece, tendo anch'io a pensare che tu abbia ragione.
      (insisto, se mi permettete, a dire che nessuno meglio di Huxley in Brave New World ha raccontato questa prospettiva della felicità artificiale)

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    3. Per la verità i capitalisti statunitensi non hanno mai nemmeno lontanamente sognato di mettere nella loro costituzione il diritto alla felicità. C'è il diritto alla ricerca della felicità, che è una cosa completamente diversa. Ed è in effetti vero che uno stato che ti impedisse di cercarla sarebbe uno stato oppressore, almeno quanto uno stato che volesse renderla obbligatoria.

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    4. Concordo con Scialuppe: la legge di ogni Stato dovrebbe limitarsi soltanto a prevedere le cose vietate e che non possono essere tollerate.

      Per quanto invece riguarda le cose da ricercare (più o meno liberamente, più o meno suggerite o subliminalmente indotte) la legge non deve e non può metterci zampino.

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  3. La prospettiva fantascientifica da te indicata per alcuni versi e in forme diverse già alle porte. Nel campo delle neuroscienze sono in corso di sperimentazione alcune molecole che inibiscono il meccanismo della memoria a livello neuronale. Per ora si sta investigando il loro uso a fini anestetici, assumendo che parte del dolore può essere rimosso se ne inibiamo la memoria. Lascio a te le divagazioni sulla relazione tra identità e memoria.

    @Marco: il tema del libero arbitrio è scivoloso. Recenti studi di neuroscienze cognitive sembrano produrre evidenza empirica che a livello neuronale la fase della scelta sia anteriore alla elaborazione della consapevolezza di tale scelta. Ciò che invece sembra renderci unici nel panorama animale sembra essere il linguaggio, perché esso non si limita a tradurre i nostri pensieri ma è il linguaggio stesso a plasmare il pensiero. Dovrebbe essere una buona ragione per avere maggiore cura della lingua e allo stesso tempo che il suo imbarbarimento (Lega e Berlusconi) rappresentano una insia più subdola di quanto non possa sembrare.

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    1. Sono d'accordo. Negli Stati Uniti fecero un esperimento: prima chiesero a delle persone perché una cosa non piaceva loro, poi le ipnotizzarono e gli chiesero le motivazioni per cui quella stessa cosa adesso piaceva.

      Per quanto riguarda il linguaggio, magari proprio tu, Luigi, puoi aiutarmi a verificare una frase che attribuisco a Chomsky ma senza certezza assoluta: "Le persone hanno al massimo una vaga idea di quello che pensano. Solo quando usano il linguaggio per comunicare ciò che hanno in testa si rendono veramente conto dei loro pensieri"

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    2. @Luigi: come dici anche tu il terreno è scivoloso in quanto, a mio parere, in materia di neuroscienze si è ancora alla ricerca della spiegazione, si sta ancora annaspando alla ricerca del filo del funzionamento e dell'origine del pensare umano.

      Nasce prima il pensiero della gallina o la gallina?

      Dove nasce il pensiero? La scienza accademica sembra ancorata al principio della materia, materia grigia o materia sui generis, origine del pensiero.

      Altra disciplina vorrebbe trovare l'origine del pensare non dentro la scatola cranica, nel cervelletto o in altra parte della materia cerebrale ma altrove. Un altrove pre-esistente alla formazione della materia cerebrale.

      Ed anche i pochi ricercatori di questa idea alternativa stanno sperimentando (i limiti della sperimentazione scientifica attuale) per meglio capire la cosa.

      A mio parere magistrale allo scopo è lo scritto di Rudolf Steiner "La filosofia della libertà".

      Marco

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    3. Il commento di Luigi è molto bello e molto terribile, comunque...

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  4. ci sono già sostanze molto adatte a indurre benessere e felicità, e non necessitano nemmeno di corrente elettrica

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    1. Puoi immaginare che pensavo molto anche a quelle mentre scrivevo il post... :)

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  5. Avanti avanti, siori e siore, provare per credere, cominciate tutti con i nostri profumi ai feromoni, risultati garantiti, successo a portata del vostro naso, date una mano al vostro successo!

    http://www.profumoferomoni.com/

    Una tristezza in verità.

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  6. Mi moglie è un veterinario comportamentalista e spesso consiglia prodotti che diffondono feromoni o cose simili.
    Ma secondo te perchè si castrano i gatti? Proprio per evitare che abbiano comportamenti sessuoli (marcare il territorio con unghie ad esempio). I feromoni hanno effetti simili ..

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  7. Io ho sempre pensato che i tossici che stavano buttati sulla panchina del parchetto, con la faccia beata di chi si è da poco fatto la sua dose di eroina, fossero il nostro futuro. Ecco qui la conferma.

    Poco importa se si tratterà di qualcosa che ci spareranno in vena, che verrà diffuso via onde, se sarà una pillola da inghiottire una volta al mese di fronte a testimoni. Ci arriveremo.

    Ecco, l'unico dubbio mio... se proprio il risultato finale fosse un grande, grande benessere, non sarebbe così male. Il mio timore è che sarà molto meno costoso un banale sedativo, un antidepressivo generico... che semplicemente, tolga alla gente il desiderio di ribellarsi, di tentare di cambiare le cose.

    Ci daranno apatia, non felicità. Non lo siamo già, un po' schiavi e un po' apatici?
    Forse anche più di "un po'"...

    Brividi...

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    1. Noia, apatia, ignavia, tutte cose presenti in grande quantità intorno a noi, nelle nostre cittadine.

      Futuro e presente ineluttabile?

      Un esempio dal nostro vivere di oggi, stretta attualità, le ultime votazioni amministrative in Italia, in molte città. Che cosa ci indicano? Questa mancanza di volontà? Questa noia? Io penso di no, esiste ancora la possibilità di riscatto.

      Una possibilità di partecipazione diretta in primissima persona.

      Oppure hai anche tu omesso di notare un boom?

      Il rospo

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  8. Boh. Io ho un gatto maschio, e prima della sterilizzazione era piuttosto agitato e andava in giro a fare la lotta con gli altri gatti del quartiere, tornando a casa piuttosto malconcio. Poi l'abbiamo fatto sterilizzare e adesso va d'amore e d'accordo con le gatte dei vicini. Sembra più felice, sì.

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  9. Che pacchia per gli studenti che verranno;
    arriveranno sicuramente anche un feromone-latino
    un feromone-scienze e poi con il tempo
    un feromone-divina-commedia.
    Il sapere entrerà direttamente dalle narici e si
    diffonderà senza ostacoli in tutta la mente.
    I prof. del futuro ovviamente dovranno sempre
    controllare che tutto vada per il verso giusto.

    mapuche

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  10. Non so perché, ma a me, leggendo le tue parole, è venuto in mente il video di Black Hole Sun.

    http://www.youtube.com/watch?v=3mbBbFH9fAg&ob=av3e

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    1. Ah non lo so proprio. Io non l'avevo mai visto...

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    2. Io non l'avevo visto prima e quando ora l'ho visto mi ha reso infelice.

      Un sole che invece di irradiare luce e calore e vita si metta a risucchiare vita e luce smettendo di fare il suo mestiere di sole è a dire poco sconfortante. Direi disperante.

      Ma è lo spirito diffuso del video-clip, quello di ribaltare le cose ordinarie con la loro replica grottesca. Quello di toglierci le certezze della vita.

      Ci riesce bene.

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  11. Un mio libro universitario spiega che i feromoni, nella specie umana, forse (forse) regolerebbero alcuni processi omeostatici nell’uomo, ma non esistono studi validi che potrebbero confermare tale ipotesi.
    Però, ad esempio, quello studio di cui parla Luigi sulla memoria lo sta effettuando anche la mia (mia per modo di dire) università. La cosa che mi lasciò allibita fu che cercavano volontari per l’esperimento tra noi studenti.

    A parte questo il post mi ha ricordato di rimando "1984" di Orwell. Dopo un lungo e massacrante lavaggio del cervello, Winston dice al suo aguzzino: "Non ho tradito Julia". Ecco, uno pensa: l'unica soluzione ad un mondo così, dove tutti sono poveri e sfruttati, ma continuano a sopravvivere col sorriso sulle labbra nella narcosi più totale, è l'amore. Poi scopri che anche l'amore, in un mondo così, è inutile. Lì mi è venuto da piangere. Perché no, insomma. Non è bello vivere così. E ciò che fa più paura è che, come scrive giustamente Luigi, non c’è nemmeno bisogno di feromoni per arrivare a un tale livello di abiezione.

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  12. mah, prospettive di controllo fantascientifico a parte, io non ci trovo granché di strano. gli ormoni sono importanti nella biochimica umana così come in quella animale, pensa solo agli effetti della menopausa o, per molte donne, della sindrome premestruale... (non si dice "avere la luna" a caso!). è che voi maschietti siete generalmente meno sensibili alle variazioni ormonali (anche perché siete più semplici: testosterone alto, testosterone basso) e quindi ci fate meno caso (o li attribuite alle "paturnie famminili")
    parola di una che non soffre di PMS, ma di tiroide ballerina sì.

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  13. A me viene in mente "Brave New World" ogni volta che vedo i pakistani in giro per strada a vendere le rose. E ogni volta penso che non ci siamo poi molto lontani...alla fine una delle caratteristiche degli antidepressivi è che "fanno ridere", no?

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  14. "Picture yourself in a boat on the river, with tangerine trees and marmelade skyes... "

    IpaziaS

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    1. Ma a prescindere da Lucia nel cielo con diamanti, bentornata Ipa'.

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  15. Ma per l'uomo non ci sono già gli antidepressivi?

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    1. Mi sa che non bastano, visto il panorama umano che c'è in giro...

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  16. Nel libro a cui si è ispirato Matrix, so che Nozick ha comunque fatto notare che - tranne rarissimi casi - tutti innoridiscono alla prospettiva di una "macchina delle emozioni".
    Questo tanto per dire che il clima è ancora "sano" (e anche tu ;-)

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  17. il berliway cmq qualcuno ce l'aveva

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(Con educazione, se potete. E meglio ancora se con un nickname a vostra scelta, se non vi dispiace, visto che la dicitura Anonimo è brutta assai. Qualora a nostro parere doveste esagerare, desolati, ma saremmo costretti a cancellare. Senza rancore, naturalmente.)