Ci sono tante persone che io conosco che soffrono di depressione. E alcune di queste persone sono amici, ex amici, amici di amici e conoscenti e altre, invece, sono parenti. C’è chi mi dice di stare male, c’è chi mi dice di stare molto male e c’è chi questo stare male me lo nasconde, per pudore, vergogna, incapacità di far pronunciare alla propria bocca e alla propria testa la parola “depressione”. Ma anche se me lo nascondono io so che stanno male. A soffrire di depressione sono avvocati, figli di avvocati, operai, figli di operai, disoccupati, lavoratori a tempo pieno, sportivi, pigri e non pigri. Ma soprattutto, tra questa gente che io conosco più o meno bene, a soffrire di depressione c’è gente allegra e sorridente. Sorridono e non crederesti mai che loro soffrono di depressione. A guardarli verrebbe da dire: il mondo non è poi così brutto ed è pure organizzato bene. Ecco, a me verrebbe da dire queste cose qui con un leggero e ben nascosto senso di colpa, visto che io non so ridere così bene e sono spesso disfattista.
Invece, chissà come mai, soffrono di depressione, stanno male, sono tristi. Queste persone hanno qualcosa di guasto e per la manutenzione interiore vanno in farmacia e acquistano psicofarmaci. Manutenzione assidua, quotidiana, violenta. Poi tutto è da rifare, perché, come la maggior parte delle malattie che non vengono prese alla radice, la depressione si riforma, cresce piano e silenziosamente. Non ci si fa caso, mi diceva una persona che conosco molto bene. Pensi che sia un momento e basta. Di chi è la colpa? Anzi, senza parlare di colpa: perché si è depressi? Non lo so, sinceramente. Magari colpa (sì, ancora la colpa) del rapporto con il padre, magari del rapporto con la madre, magari perché la vita fa schifo ed è normale essere tristi, magari perché lo stipendio non basta.
Sta di fatto che non riesco a capacitarmi dell’alto numero di persone che soffrono di depressione. E l’altro giorno, leggendo un articolo su un motore di ricerca che si chiama Volunia e che è stato progettato dall'italiano Massimo Marchiori, sono andato a sbattere contro espressioni come: “Volunia ora può volare e liberarci tutti”, “le possibilità che offriamo sono enormi”, “seek and meet”, “modo prezioso per fare amicizia”, “possibilità straordinaria di fare socializzazione”, “soddisfare la crescita degli utenti a livello mondiale”, “liberarsi in modo più ricco nel cogliere immense possibilità”.
Sono espressioni da contestualizzare, ci mancherebbe, ma ho come la sensazione che contestualizzare sia una fregatura. Insomma, io sono contento che ci siano i motori di ricerca e sono contento che ci sia internet e i social network e i blog (ne ho uno) e sono anche soddisfatto di tante altre cose che, diciamo, mi riempiono la giornata. Però, mi chiedo: perché stiamo così male? Stiamo male nonostante Volunia (o Google o altro) o stiamo male anche per colpa di Volunia? Non riesco a capire perché su una sponda della vita cresciamo e progrediamo e sull’altra invece regrediamo, stiamo male, soffriamo.
Internet e Volunia non c’entrano nulla, direte voi. I depressi sarebbero depressi ugualmente; i depressi sono depressi per altri motivi. Ecco, se voi mi dite così (io non sono capace a dirlo) allora vi voglio credere. Però vi chiedo l’enorme favore di mantenere il dubbio. Vi chiedo di pensare che le possibilità, tutte, che ci vengono offerte non sono enormi, che la libertà ha forme diverse e difficili da realizzare, che la libertà, questa liberta, forse non rende felici e soddisfatti e la crescita non è crescita e la socializzazione non è socializzazione.
Bello il web (cento, mille cose come il web) ma che ci rimanga il dubbio che “le possibilità di crescita” non siano altro che, per dirne una, “le possibilità di guadagni”. Io ringrazio le persone come Massimo Marchiori, però non capisco come mai ho tanti amici e conoscenti che soffrono di depressione, che stanno male e che non riescono più a socializzare nonostante le opportunità, gli strumenti e i "seek and meet". In teoria le cose dovrebbero andare diversamente. In teoria, dico.
Stiamo male nonostante o per colpa di Volunia? Forse nonostante, ma il modo in cui la gente si rapporta al web causa distorsioni che fanno deviare il tutto verso il "per colpa", anche.
RispondiEliminaInternet non può sostituire la vita tridimensionale. Noi siamo fatti di papille gustative, recettori di odori, sensori tattili, sistemi di rilevamento delle onde elettromagnetiche che reagiscono positivamente all'azzurro del cielo e al verde degli alberi e negativamente al grigio del cemento o delle giornate di pioggia.
RispondiEliminaNon so se internet è la causa o tra le cause della depressione dilagante, ma sono personalmente certo che non può essere tra le soluzioni.
vorrei risponderti, e spero di non essere inopportuna, sono una viandante e non conosco il tuo blog...la depressione e' sempre esistita, ma e' sempre stata nascosta...negli anni 70 dove non esistevano i social network o questa ricchezza o cmq questo feroce liberismo capitalistico, esisteva, Leopardi me soffriva, lo tesso Freud,Svevo o Virginia Woolf, Vittorio Gassman, o Idro Montanelli, giusto per citare alcuni famosi.Il problema non e' che infanzia hai avuto, che dolore o che tipo di insoddisfazione vivi, e' una malattia, con varie forme e sfaccettature, ma sempre parliamo di una malattia organica, del cervello dunque, che ad un certo punto della vita, precisamente zona ipotalamo e volendo ancora essere più precisi amigdala, si ammala, interrompendo alcuni neurotrasmettitori che sostengono il benessere della persona...e fin qui sembrerebbe una risposta facile ed i farmaci la soluzione, invece c' e' un ma...ed e' che la persona depressa in ogni tempo ed in ogni luogo, non e' compresa da chi lo circonda, ma senza voler colpevolizzare nessuno, solo che e' difficile convivere con chi ha una distorta visione del suo quotidiano, perché il depresso vive di presente, e quando pensa al domani si sgomenta e spesso poi si suicida...
RispondiEliminail malato di depressione non si isola, viene isolato, in maniera subdola, perché viene lasciato a se stesso ed alle cure farmacologiche, chi più fortunato riceve cure psicologiche di sostegno...il depresso si vergogna, perché e' consapevole che un vero motivo di ordine pratico non esiste, e da questo nasce anche un profondo senso di colpa nei riguardi del prossimo, dunque non se ne esce, in passato si e' tentato con cure empiriche che si chiamavamo elettroshock o cura del sonno...ora sono in auge le psicoterapie, brevi, freudiane, lacaniane etc...ed i farmaci...tasto dolente...perché anche su questo argomento si potrebbe aprire un
vasto discorso, diciamo che non esiste una sola multinazionale farmacologica che trovi " utile" umano" fare ricerca in tal senso, visti gli introiti ed i profitti che ricavano dalla farmacologia attuale...ritornando alla tua domanda riferita all' aumento esponenziale della malattia, posso dirti che sicuramente in questa struttura di società e' più facile ammalarsi, perché soggetti a maggiori sollecitazioni ambientali dove conta la performance e l' apparire...mentre il malato necessita di tempi più sincronizzati con il suo sentire almeno inizialmente, non deve essere pressato, necessita di amore sincero, di cura amorevole... e questo non e' un mondo siffatto ahimè! paradossalmente il web aiuta, perché almeno puoi, pur rimanendo in un tuo isolamento visivo, parlare e confrontarti con altre persone con cui con condividi nulla, se non la malattia, e parlarne sapendo che non sarai giudicato, magari aiutato a comprenderti ed a capire che non si ha l' esclusiva, la consapevolezza del mal comune e' mezzo benessere :) bisognerebbe parlarne di più, e con maggiore chiarezza, sdoganare la vergogna...come di un marchio infamante, perché inevitabilmente quando di parla di depressione si pensa alle forme psicotiche , alla schizofrenia alla pazzia insomma...e sopratutto i mass media , non dovrebbero usare nelle loro circostanziate ricostruzioni di efferati omicidi o violenze usare la parola " depressione" a giustifica di un atto insano...sopratutto quando parlano di femmicidio( questa e' un altra storia) ...perché il depresso uccide se stesso, non ha una capacita' premeditata lucida e violenta ...spero di non averti tediato, ma ritenevo quasi doveroso risponderti. A presto
Non mi hai tediato. Anzi, ti ringrazio per il contributo.
RispondiEliminaDirei che il vostro è un esauriente resoconto, il visitatore precedente è una persona che conosce non solo che tipo di malattia sia, ma anche tutti i risvolti, in effetti molto spesso la depressione viene confusa con la malattia psicotica e le persone non informate adeguatamente, hanno paura di atti inconsulti da parte del soggetto depresso....mentre il vero depresso, spesso non ha la capacità decisionali nè di omicidio, nè di suicidio....
RispondiEliminaLa confusione trionfa anche sui telegiornali, quando accadono certe tragedie, con l'espressione "era affetto da depressione", state certi che non è stata la depressione a scatenare l'evento...
Le pillole in certi casi aiutano, ma l'aiuto più grande è trovare uno psicoterapista giusto ed all'altezza che riesca a ricondurre la persona verso il vero se stesso.
Perchè è vero che a volte essa nasce dal nulla, ma spesso si scatena in caso di lutti gravi, o perdite che destabilizzano la vita del soggetto, oppure quando per colpa dell'età certe persone sono abbandonate completamente a se stesse.
Purtroppo per quanto le ricerche, non confermino questo al 100%, ho rilevato che vi è una predisposizione anche genetica...
Per risollevare il morale dei depressi...aggiungo che la depressione colpisce le persone ipersensibili, che dovrebbero sollecitare la loro creatività...,mi dispiace per chi non ha mai avuto questa malattia bastarda, ma in qualche modo forse, il cervello cerca altri sbocchi e amplia le sue potenzialità...
Infine concludo...la realtà che ci circonda è il frutto delle nostre azioni, per rimuovere tale realtà, tutti dovremmo concorrere a costruire un mondo migliore...
Tutto avrebbe un altro senso, anche ciò che più ci terrorizza.
Grazie mille
Angie Ginev
P.S. : prima di assumere psicofarmaci, fatevi controllare in modo approfondito il funzionamento della tiroide, che può causare sintomi molto importanti...