Diciottobrumaio, Atene è sola: Il popolo greco deve pagare per i suoi peccati, per il debito, deve recitare la sua parte nel contratto. È la verità di cui tutti siamo consapevoli, fatta esistere nell’opinione prima ancora che nelle cose.
Nonunacosaseria, Le metafore di Calderoli. Metafore?: Ora, delle due l’una. O le parole dell’ex ministro (ex ministro!) sono una metafora e allora possiamo dire che di metafora triste e imprudente si tratta; oppure non sono una metafora e allora forse sarebbe il caso che qualche pubblico ministero aprisse un fascicolo.
Azioneparallela, Il predicatore che caccia i devoti dal tempio della tv: Due sono le caratteristiche fondamentali della retorica populista, l’anti-intellettualimo e la personalizzazione, e Adriano Celentano, buon per lui, le incarna tutte e due.
Tinni, Tutte le direzioni: E mentre scrivo queste irriverenti ma combattive considerazioni, mentre mi adopero per restituire a questi luoghi un pizzico della dignità che spetta loro, mi rendo conto che tutto questo astio verso quel cartello e verso la sua stupida, banale, limitatezza, altro non è che un fastidio esistenziale ben più ampio.
A scuola di bugie, La scuola ha bisogno di volare, ma non con le ali di Icaro: Non ci piaceva il passato ministro, quello che stizzito non sapeva che gridare "non è vero!" quando qualcuno osava dirgli che tagliava ed impoveriva la scuola, e si lanciava spada in resta ad esaltare la sua riforma epocale ed i suoi "illuminati" cambiamenti, mentre faceva strame di leggi, contratti, verità, conoscenza della realtà.
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(Con educazione, se potete. E meglio ancora se con un nickname a vostra scelta, se non vi dispiace, visto che la dicitura Anonimo è brutta assai. Qualora a nostro parere doveste esagerare, desolati, ma saremmo costretti a cancellare. Senza rancore, naturalmente.)