giovedì 17 novembre 2011

"Lo so a cosa stai pensando"

del Disagiato

Ieri pomeriggio una mia collega mi ha chiesto con sottile ironia cosa mai pensassi delle vicende politiche di questi giorni. L’ironia stava nel fatto che lei conosce la mia posizione (cioè sapeva e sa bene che da casa e dal negozio non ho mai sostenuto Silvio Berlusconi) e nel fatto che lei sa che io so che lei in questi anni, da casa e dal negozio, ha sostenuto Silvio Berlusconi. Quindi, come avrete capito anche voi, la domanda era in qualche modo bonariamente provocatoria. Io ho sorriso, le ho detto che ero contento (“anche se contento non è il termine adatto”, ho aggiunto), lei ha ribattuto con un “vediamo adesso cosa combinate voi altri” e via di questo passo con una semiseria e breve discussione da autobus. In libreria, per colpa del mestiere da fare e del tempo da occupare in altro modo, le discussioni politiche assumono per forza di cose la forma della discussione da autobus, e va bene così. Meglio di niente. Tanto, poi, rimaniamo commessi ed esseri umani molto ma molto simili per sette ore al giorno, domenica compresa. La pizza e i film tristi, fuori dal centro commerciale, li condividiamo con i nostri simili, ma i libri e la malinconia degli scaffali no, quelli ce li dobbiamo spartire tra di noi dissimili, se mi passate l’espressione.

Poi è successa questa cosa. Mentre mi parlava della situazione politica italiana, la mia collega sì è bloccata, mi ha fissato per qualche secondo e poi mi ha detto: “Lo so a cosa stai pensando, adesso. La riconosco quella faccia. Tu adesso stai pensando di scrivere sul tuo blog quello che sto dicendo e poi con i tuoi amici mi prendete in giro perché a me piace Silvio Berlusconi. So che appena torni a casa ti metti a scrivere quattro puttanate. Per favore, ti chiedo di non farlo”. E poi, sorridendo, ha ripreso a fare il suo mestiere (il mestiere che per sette ore al giorno ci rende simili).

Ecco, non per fare quello speciale, ma io volevo solo dire che in quel momento non stavo pensando di scrivere niente su di lei e sulla sua parte politica e non stavo pensando di deridere nessuno. Proprio non mi era neppure passato per l'anticamera del cervello. Però questa cosa della mia collega che mi dice di non scrivere su di lei l’ho scritta. E l’ho scritta per il semplice motivo che è di questo che vorrei (quasi) sempre parlare e scrivere. Parlare di me e dei miei colleghi che mi dicono questo o quello, che reagiscono in un modo o nell’altro. Anzi, dirò di più, penso che gli uomini di sinistra, o alcuni uomini di sinistra, non dovrebbero parlare di Silvio Berlusconi, ma degli esseri umani che parlano di Silvio Berlusconi. Questo, per me, significa voler bene alla vita e agli uomini bianchi e neri (e questo significa, per me, essere di sinistra).



16 commenti:

  1. Mi ci ritrovo moltissimo.
    E la tua filosofia è quella giusta: parlare delle persone che parlano delle persone.
    Mi piace.

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  2. "Tu adesso stai pensando di scrivere sul tuo blog quello che sto dicendo e poi con i tuoi amici mi prendete in giro perché a me piace Silvio Berlusconi."

    La tua amica mi ha fatto morire! :^D

    "penso che gli uomini di sinistra, o alcuni uomini di sinistra, non dovrebbero parlare di Silvio Berlusconi, ma degli esseri umani che parlano di Silvio Berlusconi."

    Perdonami, non riesco a trovare un altro termine, ma qua mi sembri un po' paraculo per esprimere, in fondo, quello che ha detto la tua amica ;^)

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  3. Sì, ok, ma quand'è che si inizia a prenderla in giro? ;-)

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  4. Francamente sì: farei valere la mia posizione di socio del blog in favore della mozione "prendiamola in giro". ;)

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  5. Veramente su questo blog ci sono state numerose argomentazioni e dati su (=contro) Silvio. Ma lei ha letto quei post? Li ha capiti? Cosa ne pensa? Lei è a favore di Silvio "perché sì" o ha qualcosa da dire?

    Comunque capisco il dramma. Sul lavoro mi è diventato impossibile parlare di politica.
    ilcomizietto

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  6. a me invece piacerebbe molto sapere cosa intendesse bene con "vediamo cosa combinate voialtri", con "voialtri" soprattutto. Perché ho dei conoscenti che con la stessa sottile ironia mi fanno la stessa domanda, come se al governo fosse salito, che so, Paolo Ferrero, Nichi Vendola, al limite la Rosy Bindi.

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  7. @minnelisapolis: io credo che le persone che ancora ritengono Berlusconi uno statista capace tendano ad identificare tutto ciò che non è Berlusconi come 'comunista'. La loro capacità di discernimento non viene applicata a queste casistiche, riducendole a una sola: quella 'comunista', appunto.
    Probabilmente non percepiscono la differenza tra Monti e Vendola, se non a livello di preferenze sessuali. Per loro Monti è, quindi, 'di sinistra'.
    Di solito basta chiedere loro di descrivere cosa intendono con questa espressione (sinistra), evitando di rispondere citando persone fisiche ('essere di sinistra, cioè come Bersani!'). Questo è sufficiente a metterli in difficoltà e far partire invettive su argomenti del tutto estranei alla domanda posta.

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  8. anche io sono rimasta abbastanza colpita da voialtri. specie dopo che l'ex presidente del consiglio ha dichiarato che questo governo durerà "quanto vogliono loro"...

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  9. adesso mi è venuto in mente il Belli e il suo "noantri".
    chissà perché.

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  10. minnelisapolis
    Con "voi altri" intendeva me e voi. Il governo sarà pure stato di destra, in questi anni, ma la mia collega ha frequentato me e i miei amici mille volte più ironici di lei. Si è sentita in minoranza per un sacco di tempo, la mia collega.

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  11. Io appoggio la mozione di B e del tuo socio... ;-P

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  12. Dovrei saperlo, accidenti, ma proprio non lo so. Perchè Gramsci?

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  13. Perché richiama la sinistra. Banalmente messa lì, quella fotografia.

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  14. Disagiato, chiaro che intendeva la sinistra. Ma la domanda "che cosa intendeva con voialtri?" implica: "ma davvero pensa che ora la governo ci sia Gramsci?". No, così, per capire.

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  15. No, non pensa quello, secondo me. Secondo me, ed è più che un'impressione, la mia collega intende "voi che volete gli stranieri", "voi che sostenete i centri sociali" e via dicendo. Ne fa una questione politica e non di immagine (Gramsci, Vendola, Paolo Ferrero).

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(Con educazione, se potete. E meglio ancora se con un nickname a vostra scelta, se non vi dispiace, visto che la dicitura Anonimo è brutta assai. Qualora a nostro parere doveste esagerare, desolati, ma saremmo costretti a cancellare. Senza rancore, naturalmente.)