letteredalucca, darwinismo libresco: certo, quando in città chiude una libreria e al suo posto nasce un negozio di mutande (magari il decimo nella stessa strada) piange il cuore. ma è un po’ una storia vecchia.
Malvino: Ad un passo dal fatale "e che palle!": Penso che finirò per disinteressarmi anche di Marco Pannella, e per le stesse ragioni che mi hanno portato a lasciar perdere Giuliano Ferrara: non è più capace neanche di farmi incazzare e da qualche tempo mi provoca solo quel misto di pena e di disprezzo che, conoscendomi un pochino, già so che appassirà in noia mortifera.
Squonk, Greetings from Brussels '11- Heysel: Il 29 maggio del 1985 ero a casa di Antonella per la sua festa di compleanno, lo ricordo come se fosse adesso, ricordo dove e come ero seduto, dove stava la torta e tutto il resto, ricordo che prima c’erano gli sfottò degli interisti e dei milanisti e poi lo stupore e poi il silenzio, sempre senza muoverci da dove eravamo seduti, con gli occhi fissi sullo schermo del televisore a guardare quel che succedeva dove mi trovo adesso.
Sciura Pina, I figli della precarietà: In passato, quando illustravo ai ragazzi la vita del villaggio, regolata dal ritmo dell’orologio della fabbrica e ad essa indissolubilmente connessa, coglievo sempre qualche insofferenza per una esistenza in qualche modo claustrofobica.
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(Con educazione, se potete. E meglio ancora se con un nickname a vostra scelta, se non vi dispiace, visto che la dicitura Anonimo è brutta assai. Qualora a nostro parere doveste esagerare, desolati, ma saremmo costretti a cancellare. Senza rancore, naturalmente.)