venerdì 28 gennaio 2011

è stato bellissimo, prof

di lo Scorfano

L’altra sera ho guardato Ausmerzen di Marco Paolini. Mi è sembrato un momento (due ore, in realtà) di grande televisione, quel tipo di televisione che mi piacerebbe vedere qualche volta di più: un monologo ben congegnato, ben recitato, intenso, informato e argomentato, con un finale incisivo che mi ha lasciato quasi stordito. Poi c’era il dibattito, ma io non ho retto e dopo pochi minuti sono andato a dormire.

Ieri mattina, giovedì, sono entrato in classe e avevo molta voglia di sentire quale opinione se ne fossero fatti i miei studenti. Li avevo avvertiti, martedì: avevo consigliato ai ragazzi di quinta liceo di guardarlo (anche solo per ragioni disciplinari: è pur sempre storia del Novecento…), avevo spiegato loro chi è Marco Paolini e cosa significa, in tedesco, la parola Ausmerzen, sopprimere. Mi pareva che fossero interessati. Avevo anche notato, lo ammetto, che, nonostante la pubblicità degli ultimi giorni, nessuno sapeva che il programma ci sarebbe stato; ma non ci ho badato molto, lì per lì. E ieri mattina, quindi, sono entrato in classe e ho chiesto.  



In quinta i ragazzi sono quattordici in tutto: e solo uno, Bruno, aveva guardato Ausmerzen. Un altro, il più studioso, martedì era assente: mi ha detto che nessuno lo aveva avvertito e che quindi lui non poteva sapere che c’era questo programma. Gli altri dodici non avevano guardato Ausmerzen: in due perché non prendono il segnale di La7; altri due perché «i genitori non li hanno lasciati» (sic); altri ancora per motivi vari. Ma tutti tranne uno, che aveva proprio quella sera l’impegno del coro musicale che dirige, tutti erano rimasti a casa. Non avevo più niente da dire e allora ho cominciato a leggere Lucrezio.

Poi sono entrato in terza. Gli alunni di terza sono ventiquattro; non li avevo avvertiti e quindi ho semplicemente chiesto se, per caso, la sera precedente, qualcuno aveva visto Ausmerzen di Marco Paolini. Risposta: nessuno. Ma non solo: nessuno sapeva nemmeno di cosa si trattava, nessuno lo aveva mai sentito nominare, nessuno guarda la7, nessuno aveva madri o padri che lo avevano guardato, nessuno capiva cosa stessi dicendo. In compenso Pietro mi ha chiesto: «Ha visto che l'Inter ha vinto ai rigori in coppa Italia?» «No, non ho visto», gli ho detto io.

Forse non c’è nulla di male, senz’altro non c’è niente di grave, senz’altro: però sono piccoli dati. Trentotto famiglie (24+14) di studenti liceali, perlopiù benestanti, famiglie del Nord ricco e ordinato, alcune anche colte (architetti, insegnanti, medici… moltissimi medici), tutte famiglie che si presentano a scuola regolarmente e che si informano dettagliatamente sullo svolgimento dei programmi di letteratura e di scienze… e nessuno dei ragazzi che nemmeno sapeva. Nessuna famiglia che abbia incrociato la pubblicità di Ausmerzen nei giorni precedenti. Nessuno che in casa abbia avuto la tentazione di guardare Ausmerzen insieme al figlio o alla figlia di diciassette anni, e ai fratelli che molti di questi figli hanno.

Ripeto: non se ne possono certo trarre giudizi, di nessun tipo, e non ho nessuna intenzione di farlo. E soprattutto non c’è niente di terribile nel non guardare Ausmerzen, ci mancherebbe; immagino che anche molti di voi, che leggete, non lo abbiate guardato perché chiunque può avere altro da fare. E senz'altro tante di quelle famiglie avevano altre cose più importanti da fare o guardare e io non posso saperlo. Però è un piccolo dato che mi dà da pensare. Non so ancora bene cosa, ma ci sto pensando; e mi pare un pensiero che ha a che fare con gli italiani e la tv, con i canali che le famiglie (colte e benestanti) guardano, con quelli che invece non guardano, con le mentalità che si formano, lentamente, negli anni. Non lo so, qualcosa del genere.

(Ah, dimenticavo: in quinta, dopo aver letto un po' di Lucrezio, ho chiesto al mio alunno Bruno se avesse guardato Ausmerzen con i suoi genitori. Mi ha detto che no, che i suoi guardavano una fiction, che lui lo ha visto da solo in camera sua. E poi ha aggiunto, con gli occhi sgranati: «È stato bellissimo, prof. Un programma davvero bellissimo». E ha cominciato a parlarne.)

21 commenti:

  1. Bellissimo post. Ho appena postato stralci di un'intervista a David Bidussa sulla Giornata della Memoria che credo in parte risponda alla questione che hai posto

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  2. @#! Che nervoso! Avevo in mente di registrare la trasmissione, ma mi sono dimenticato di farlo!

    Comunque è notevole che nessuno guardi La7. Ma a cosa servono i millantati 1000 canali in digitale terrestre se ne vengono visti di fatto non più di 6?

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  3. Io sapevo che c'era ma non l'ho visto (non che io guardi la tv, del resto)

    Se posso dare una notizia positiva, ieri sera sono passato a chiedere una cosa ai miei vicini, ed erano lì che si stavano guardando Ausmerzen (che si erano registrati il giorno prima, immagino perché c'era la partita dell'Inter :-) )

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  4. Per chi può, è ancora in streaming qui:

    http://www.la7.tv/richplayer/index.html?assetid=50200767

    Sono 3 ore e passa di trasmissione.

    Se qualcuno trova il modo di "registrare" lo streaming, faccia un fischio.

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  5. @il comiziante:

    qui trovi un articolo interessante. La soluzione è un po' laboriosa, ma efficace.

    @Scorfano:

    non ho un televisore e, anche se l'avessi avuto, probabilmente l'avrei tenuto spento.
    Ormai, la mia cultura televisiva è costituita solo da stralci catturati da youtube, o dai "finti filmati in streaming". (che, se hai un po' di pazienza, puoi scaricare tranquillamente)

    Bello il tuo post.

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  6. Mannaggia!Me lo sono perso, ma grazie a ilcomizietto per il link.

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  7. Io volevo registrarlo, per il tema, e perché sono fan di Marco Paolini. Poi sono stata travolta da una serie di eventi imprevisti, e mi è passato di mente. Mia mamma, che è più sveglia di me, ha tentato di registrarlo, ma non so come se la sia cavata con la registrazione da decoder. Comunque sia: io non guardo molta tele, ma ho l'impressione che il palinsesto di La7 sia più orientato ad un pubblico over 25 (poi magari mi sbaglio). E se uno non guarda La7, difficilmente vedrà gli spot dei programmi di La7. Se ci aggiungiamo che raramente gli adolescenti leggono i giornali...

    Ma non volevo dire questo: ho un grande rispetto per la Giornata della Memoria, ne riconosco l'assoluta importanza. Però penso anche che un adolescente, che si è trovato a celebrare Giornate della Memoria a scuola e fuori da quando aveva sei anni almeno, lo percepisca come un evento quasi istituzionale che non comprende fino in fondo, e che a volte si riduce al "guardiamo per l'ennesima volta Schindler's list". Senza contare la grande quantità di film di ogni genere che ci sono sulla Seconda Guerra Mondiale e sull'Olocausto. Insomma, è possibile che nella mente di un ragazzo di 15, 16, 17 anni, la questione sia stata un po' "saturata", e quindi si cataloghi a torto anche Ausmerzen come "la solita roba sui nazisti" senza la voglia di approfondire.

    IpaziaS

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  8. ... senza contare che essere messi di fronte agli stermini e agli annientamenti dei nazisti costituisce una bella botta emotiva alla quale forse un adolescente non se la sente di sottoporsi, e preferisce distrarsi guardando l'Inter.

    Sempre IpaziaS

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  9. Come informazione di servizio, posso dire che lo replicheranno domani sera, sabato, sempre su La7.

    Poi, unica cosa che mi sento di aggiungere a quel che già avete detto voi, è che una delle mie perplessità sta nel fatto che su 38 ragazzi e 38 famiglie (ripeto: colte, in teoria, benestanti ecc.) , nessuno guardi la7. E quindi nessuno ne avesse visto la pubblicità.

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  10. Grazie Scorfano!
    Questa volta cerco di ricordarmi di registrarlo!

    @thedarknomad
    Guarda, ho fatto altri tentativi con altri sw ed è stato un fallimento. Comunque tengo da parte il link per il futuro.

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  11. il giorno prima avevo chiesto se conoscevano Marco Paolini e nessuno lo conosceva, è una quarta e sono in 30. Chissà se lo hanno visto, mi sono dimenticata di chiedere (io insegno matematica e fisica) ... quest'anno ho cinque classi e 137 studenti, adesso faccio un'indagine

    ciao scorfano, sono contenta di averti ritrovato qui, grazie a una segnalazione di Peppe Liberti su facebook!! Avevo scoperto il tuo blog quando era ormai "chiuso"

    io sono fem, piacere :-)

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  12. E' un piacere per me, fem, conoscerti.
    Ed è un triste conforto sapere che anche a te è capitata la stessa identica cosa.

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  13. Non so, io non sono tanto convinta che l'adolescente medio rifugga dalla botta emotiva (non più dell'adulto medio, insomma). Sono più convinta che per la botta emotiva serva essere dotati dell'organo preposto (cuore? cervello?) e che ormai molti non lo sappiano più far funzionare. Come quando hai una bici con le ruote sgonfie. Se non le sai gonfiare, la guardi, dici "che palle" e vai a fare qualcos'altro. Tipo guardare l'Inter.
    A me dispiace non averlo visto: è l'abitudine alla tv spenta. Cercherò di rimediare :-)

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  14. Nemmeno io, sinceramente, credo che sia stata "paura" o anche solo "noia". Piuttosto mi pare una forma di ignoranza, piccola e non grave. Un "non sapere", "non ricordare", non voler tenere a mente. Che forse è anche peggio, ma che non è responsabilità loro, non tutta.

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  15. Sabato a che ora?
    (la programmazione non lo riporta)

    poi sono disposta a spedire DVD...

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  16. Io avevo inteso in prima serata, ma non sono mica sicuro.

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  17. secondo il sito de La7, inizia alle 21.30.

    Attenzione che prima c'è "In onda":
    «Il riaccendersi del duro conflitto tra finiani e berlusconiani innescato dall'intervento del Ministro Frattini al Senato sulla casa di Montecarlo, e il rinvio ai pm milanesi dei nuovi documenti sul caso Ruby saranno al centro del dibattito che vedrà ospiti il Capogruppo di FLI alla Camera On. Italo Bocchino e il Sottosegretario del Ministero della Giustizia, Maria Elisabetta Alberti Casellati. »

    Potreste stare male.

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  18. Dopo un "In onda" del genere qualunque altro programma rischia di essere consolatorio. Consiglierei una registrazione.

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  19. (in ogni caso, per la precisione: qui c'è uno che ha due gemelli piccoli, un lavoro impegnativo, che scrive il suo blog, disegna vignette, poi ha anche una rubrica sul Post, scrive libri di prossima pubblicazione e non so quante altre cose faccia... E appena nasce una questioncella su un blog di periferia ne è al corrente ed è anche subito pronto con la risposta giusta! Come diavolo fa? Cos'ha, cinque o sei gemelli anche lui?)

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  20. (forse è una donna ;DDD )

    Grazie, .mau. :)

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  21. (non è una donna; ma ha una povera moglie che lo sopporta, questo sì ;) )

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(Con educazione, se potete. E meglio ancora se con un nickname a vostra scelta, se non vi dispiace, visto che la dicitura Anonimo è brutta assai. Qualora a nostro parere doveste esagerare, desolati, ma saremmo costretti a cancellare. Senza rancore, naturalmente.)