di Sempre un po' a disagio
Le vicende di questi giorni che coinvolgono Berlusconi cominciano a far sussurrare anche quelli che prima insistevano a perpetrare un silenzio lungo un secolo e una reticenza sulla politica blindata forse da disinteresse o forse da noia. Ma ora il vicino di casa esprime un disappunto simile al mio e poi la collega che dice che è uno scandalo e poi il genitore che non ne può più e poi i giornali e la televisione e i blog e il fruttivendolo e, insomma, così tanta altra umanità. Inoltre si aggiunge la memoria che tende d’istinto a cadere all’indietro e allora riassumo le facce di quelli che frequentavano la mia università e nell’amarcord non riesco a scovarene uno, dico uno, che abbia dedicato una parola comprensiva, (anche nel passato remoto che si fa sentire) o un atto di solidarietà verso Berlusconi.
Non è possibile, mi dico, i berlusconiani da qualche parte devono pur stare. Qualcuno che stia tra i tanti che hanno costruito la ragnatela deve pur frequentarmi e parlarmi. Impossibile che io sia così laterale alla maggioranza, distante da quelli che a febbraio scenderanno in piazza (ma pare la cosa non si faccia più). Già, appunto, ma quelli che dovrebbero scendere in piazza dove stanno? Possibile che io non ne conosca uno tra quelli che scenderanno in piazza? Quando si tratta di Pd o cose simili, io potrei farvi i nomi, darvi indirizzo e numero civico.
Ma di berlusconiani non ne conosco. Allora, per come sono fatto io, mi dico che sono sbagliato. Mi dico che la mia vita è, come si dice in questi casi, ovattata e costruita su misura, come un bel vestito di sartoria. Mi lamento con voi e questo, a dire la verità, mi piace. Tra di noi ci diciamo cosa è giusto e cosa non lo è, quanto sia puttana quella e quanto lurida quell’altra. Ma un berlusconiano da incolpare, che non sia Berlusconi, dove si trova? Possibile che non ci stia un cittadino vicino a me che mi lanci accuse? Che mi dica quanto sia orrendo il mio modo di stare al mondo?
Tutto questo perché ieri un amico mi ha parlato di un suo conoscente che pretendeva di difendere quello che per me è indifendibile, cioè Berlusconi. Allora per un paio di secondi, al bar, ho invidiato l’amico e il suo mondo fatto da berlusconiani non televisivi. Al bar, davanti a una birra, ho pensato che la sua catena attaccata al palo è un poco più lunga della mia.
Io, se vuoi, potrei fare la spia...
RispondiEliminaMa forse non esite davvero chi lo ha votato.....ho un dubbio anke io...Che abbia taroccato i voti???
RispondiEliminalilly
Ma no, è che a pensarci sono davvero in pochi. Tanto che hanno disdetto la discesa in piazza.
RispondiEliminaio uno o due li conosco.
RispondiEliminae.