A me i film dove il protagonista cambia o si riscatta in seguito ad un incontro piacciono per il fatto che queste cose capitano solo nei film. Il rifugio segue il filone che ho appena accennato e se devo essere sincero non è da applausi. Però la regia è leggera nel raccontare tossicodipendenza, gravidanza, amicizia, disperazione e omosessualità mentre è molto espressiva quando il mare o i giardini colorano lo schermo della tv. Mi piace la recitazione non teatrale, la macchina spesso vicino ai corpi senza fare primi piani, la scelta della luce naturale e mi piace tantissimo, ma davvero tanto, la scena madre sulla battigia. Il film racconta di una donna che... no, la trama la potete trovare da un'altra parte. Io mi limito a consigliarvelo.
Bene bene, un altro film da evitare, scusa da guardare.E' stato un lapsus.Giuro.
RispondiEliminaSempre la solita perfida :)
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