Mentre cammino in corridoio, nell'intervallo, per andare da un'aula all'altra, vedo tre ragazzi di una mia classe, che parlano animatamente tra di loro. Solo due mi vedono arrivare, il terzo è di spalle. E proprio lui, quello che è di spalle, dice mentre io sono a mezzo metro, a voce troppo alta: «Il prof Scorfano non c'entra niente. Lui magari ti boccia, ma non è mai un bastardo». Gli altri si piegano in due dalle risate, il terzo a quel punto si gira, mi vede e arrossisce. Io passo e non mi fermo, ma sorrido e scuoto la testa.
E però sono molto felice, ve lo confesso. E lo so bene che la negazione di un insulto non è esattamente un complimento e prevede comunque, tale negazione, che ci sia posti il problema della sua affermazione, prima di escluderla («È un bastardo?»). Ma sono arrivato a un'età in cui già una litote mi pare un ottimo risultato, di cui andare fiero e di cui sentirmi soddisfatto. E poi magari lo boccio anche, ça va sans dire.
Nun fa na piega, Professo', er post de oggi. Quanno uno c'ha ragione c'ha ragione, c'è poco da fa ;).
RispondiElimina"Come si permette di dare della litote a mio figlio? Vado a protestare dal Preside!"
RispondiElimina"faccia attenzione, ché la prossima volta potrei dargli dell'anadiplosi!"
Elimina"Ana che? Mio figlio non è un invertito!"
Elimina"Ah! E lei mi parla di invertire...! Dunque in famiglia siete tutti un'anastrofe!"
Elimina"Come genitore cattolico sono indignato che l'educazione di mio figlio sia affidata a un maleducato che dice tutte queste parolacce. Ne ho già parlato con don Luigi..."
RispondiEliminada alunno, le posso dire che una frase del genere si dice non perchè ci si è posti il problema se il professore sia un bastardo o meno e si è giunti alla conclusione che non lo è, ma perchè si reputa il professore assai onesto e leale. complimenti quindi, non solo per il blog :D
RispondiEliminaDagli un nome, al ragazzo, ché ora m'è venuta voglia di seguirlo.
RispondiElimina(bravo!)