Un conto è quello che dà fastidio a me e un conto è quello che dà o potrebbe dare fastidio alla comunità. Bene, detto questo ora posso dire che a me dà fastidio l’iniziativa di Civati chiamata Scontrinoweek e prima di scrivere questo post, ve lo giuro, ho provato a cercare validi motivi per giustificare con massima lucidità questo prurito. Ma di validi motivi, che mettano d’accordo tutti quanti, non ne ho trovati. Forse mi infastidisce il nome dell’iniziativa in inglese, Scontrinoweek, o forse quel riferimento a un politico americano (che non ho mica capito cosa c’entri) e al gatto con gli stivali. Ecco, forse queste cose.
Ma forse, più di tutto, non mi piacciono le iniziative per il semplice motivo che le iniziative, poi, prendono sempre una piega un po’ goliardica, un po’ infantile, e dalla cosa seria si passa allo scherzuccio da autobus e poi finisce che i migliori, quelli più equilibrati e frequentabili, sono quelli che, mentre noi pensavamo a quale tipo di "riscontrino" fare, evadono il fisco. Insomma, riusciamo a starcene fermi, arrabbiati e seri oppure dobbiamo sempre inventarci qualcosa da fare? Io da casa mia, senza di voi, cerco di fare la mia parte, che stare "tutti insieme" magari non è poi così bello. Fosse così bello la gente pagherebbe le tasse.
Non prendertela, siamo così sin da "AAA una risata vi seppellirà", e poi Civati è uno che fa comunicazione tout court. Serve solo a fare un po' baccano tutto qui. Meglio uscire a prendere in giro chi non ti fa lo scontrino che uscire e andare in mutande in metropolitana. La gente non paga le tasse proprio perché al momento di farlo è sola, se fosse con qualcuno magari ci penserebbe due volte.
RispondiEliminaLa gente, secondo me, non paga le tasse per potersi permettere di rimanere sola (o di scegliere le proprie frequentazioni).
RispondiEliminaNel mio piccolo, credo che mai voterò per il PD di Civati, anche per le iniziative, queste iniziative.
RispondiEliminaSopra una certa attitudine goliardica ed inconcludente mise tempo fa una lapide Malvino:
«Giorni fa ho commentato un’intervista che Pippo Civati ha concesso a Libero, segnalando la sua straordinaria capacità di saper conciliare confusione di idee e velleitarismo, che in varia misura è comune a quasi tutti altri giovani dirigenti del Pd, che non sanno che cazzo vogliono, ma lo vogliono con fiera determinazione [...] Uno ascolta le brillanti idee dei giovani emergenti e finisce per preferisce gli opachi rancori dei vecchi sommersi.»
Ho capito quello che vuoi dire e ho la tua stessa sgradevole sensazione quando si parla di "iniziative", poi questa fa un po' ridere. Io sono abituato a chiedere lo scontrino quando non me lo fanno perché mi dà fastidio chi non me lo fa. Perché ogni santo mese, sulla mia triste busta paga, ritrovo centinaia di euro di trattenute. Di solito rimango impalato in cassa e quando la cassiera mi domanda: "C'è qualcosa che ho dimenticato? Il resto?" rispondo: "Sì, lo scontrino".
RispondiEliminaLa mia sensazione è che un'iniziativa come questa rischi di confondere un po' le idee e i toni. Tutto qua.
RispondiEliminaio lo scontrino lo chiedo sempre, solo per vedere la faccia che fa il negoziante... è incazzato ma lo nasconde, la adoro quella faccia... sono piccole soddisfazioni quotidiane...
RispondiEliminala comunicazione politica che fagocita la politica. e finisce tutto in sterile narcisismo. che bello, pensavo di essere quasi l'unico a pensarla così. invece no.
RispondiEliminasaluti
antonello paciolla
(quello del blog what is left. volevo commentare dal mio account wordpress ma non va..)
Ho scoperto oggi questo blog. Tantissima stima.
RispondiEliminaQuesto post in particolare esprime sentimenti che provo anche io riguardo al fumo senza arrosto di civati e dei suoi simili.
Tommaso