giovedì 5 gennaio 2012

"Porcavacca, e adesso come faccio?"

del Disagiato

Scusate se ve lo dico con prepotenza (che poi, la mia, è la prepotenza tipica degli insicuri) ma i libri che i vostri figlioli devono o dovrebbero leggere per le vacanze è bene comprarli all’inizio delle vacanze non alla fine. Siccome dopo le festività in libreria rimangono solamente le briciole, diventa quasi impossibile, poi, trovare, chennesò, La Notte di Elie Wiesel o Il Diario di Anna Frank o Marcovaldo o Il buio oltre la siepe o altri libri che i professori sono soliti imporre o consigliare agli studenti. Quindi, e scusate se mi ripeto, venite subito. Capito? Che le copie a disposizione finiscono in men che non si dica. In questi giorni entrano in negozio le mamme, con i figli, e mi chiedono: “Scusi, mi servirebbe Marcovaldo”. E io rispondo: ”Marcovaldo l’ho finito, mi dispiace” E allora le mamme, mentre i figli o le figlie giocano con il cellulare, alzano la testa come per dire “porca di una vacca, ho fatto chilometri per niente” e poi guardano ancora me per farmi sentire in colpa e per sottolineare che il negozio non è attrezzato per soddisfare la domanda dei clienti. “Signora”, aggungo, “tutte le copie di Marcovaldo le ho vendute ai compagni di classe di suo figlio”. Compagni di classe che si sono mossi prima, compagni di classe tempestivi, compagni di classe un poco più furbi. E a questo punto, sempre, la mamma guarda il figlio per farlo sentire in colpa. Ma il figlio non sa cosa sia la colpa.

L’altro giorno una mamma seguita dalla figlia è venuta alla cassa e mi ha chiesto Il Bar sotto il mare di Stefano Benni. “È per la scuola”, ha specificato come per levarsi di dosso qualcosa che non ho capito bene. “No, non ce l’ho, ho venduto l’ultima copia ieri pomeriggio”. “Porcavacca, e adesso come faccio?”, ha detto lei guardando la figlia. Allora io ho fatto il simpatico con questa battutina. “Adesso lei va dal professore e lo rimprovera di aver ordinato così tardi la lettura di questo libro”. 


Una battuta che forse andrebbe spiegata, lo ammetto, ma che intendeva dire, per mezzo dell’ironia, che il libro lo si poteva acquistare una o due settimane prima e non dopo le festività, quando le librerie non sono fornite e i magazzini e le case editrici vanno a rilento. Ma non è finita qua. Poco distante una signora che aspettava di pagare il suo libro dava chiari segni di aver ascoltato la conversazione e di non essere d’accordo su quanto detto da me, in quella breve e ordinaria battuta. Ha aspettato che la mamma e la figlia uscissero dal negozio, si è avvicinata alla cassa, mi ha dato il libro da pagare e poi, seria seria, mi ha detto: “Sempre colpa dei professori, vero? Troppo comodo incolpare loro”. “Guardi che la mia era pura ironia”, ho ribattuto io. E poi le ho spiegato, come ho fatto con voi, la mia battuta camuffata da ironia e lei, allora, ha sorriso e poi è ridiventata seria e poi ha sorriso ancora e poi è ridiventata seria. Infine mi ha salutato e poco convinta (sì, era poco convinta) è uscita con il suo libro in un sacchetto.

23 commenti:

  1. Mandali da me!!! (prima chiama però, perchè se fanno altri chilometri per il niente poi si incazzano per davvero porcavacca).

    RispondiElimina
  2. tempi duri per i supereroi, iron man.

    RispondiElimina
  3. Ste,
    ci si mette d'accordo via telefono o computer o fax o mail.

    RispondiElimina
  4. A parte i grandi classici, che di solito si comprano a inizio anno scolastico o inizio estate, che differenza fa se durante le vacanze l'alunnto legge La compagnia dei celestini, al posto di Il bar sotto il mare? O se legge qualsiasi altra cosa che gli piace?
    Le letture obbligatorie, di solito, uccidono la lettura.
    ilcomizietto.che.alle.medie.non.lesse.nulla.perché.era.obbligatorio.leggere

    RispondiElimina
  5. gli e-book salveranno i fondelli della prossima generazione (e delle loro madri) :P

    RispondiElimina
  6. il commizietto
    Le letture obbligatorie per tutti (classici e non classici) danno sangue a un sentimento comune e a quella che possiamo chiamare "tradizione" e che in un popolo fanno da collante. Se da ragazzi tutti quanti leggiamo "Dei delitti e delle pene" di Cesare Beccaria, quando saremo adulti cittadini parleremo la stessa lingua, penseremo partendo dagli stessi presupposti.

    RispondiElimina
  7. Non so, ma tutti questi libri "da leggere durante le vacanze" noi li abbiamo sempre già in casa. Voglio dire, sono praticamente sempre dei super classici, pare strano che nessuno li abbia già... No?

    RispondiElimina
  8. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  9. Non ho mai visto i mei genitori leggere un libro. Mio fratello maggiore qualcosina. Io sono partito da quasi zero, Sphera. Milioni di italiani sono come me.

    RispondiElimina
  10. L'hai confusa, poverina.
    Ma hai fatto bene, con la tua battuta. Sei andato al punto con eleganza e sobrietà.
    Ma che fine ha fatto lo Scorfano?, è un po' che non scrive.

    RispondiElimina
  11. Lo Scorfano è fuori città, come si suol dire. Tornerà presto, sopportatemi ancora un po' :)

    RispondiElimina
  12. Vorrei condividere le Sue ragioni. E sui ritardatari cronici sarei anche dalla sua parte. Come utente finale delle librerie e lettore decisamente "pesante" per la media italiana però, al di là del Suo caso personale - si senta quindi pure escluso d'ufficio dal ritratto del libraio medio che sto per farLe....

    I librai italiani sono quelli che... nonostante 1.600 euro spesi in libri in un anno come cliente assiduo:

    - non hanno mai il testo che cerchi alla prima perché devono fare spazio alle vaccate mainstream;
    - quando cerchi un testo in catalogo e disponibile che non appartenga ai 2-3 editori che trattano sembra di andarlo a cercare sulla luna, tanto che rinunciano o chissà perché devono averti davanti, col papa e il Segretario dell'ONU a garantire per te per fare una schifosa telefonata all'editore e verificare la disponibilità;
    - non sanno fare il loro lavoro, qualunque macellaio potrebbe batterli visto che se non c'è un taglio di carne te lo ordina sempre....
    - librai e editori sono quella lobby schifosa che è riuscita nel paese dove si legge meno a far pagare di più i libri piuttosto che il contrario, l'infame legge Levi;

    Lei naturalmente NON è così. ci credo (e si capisce) ma se dovessi premere un bottone per far sparire le librerie italiane a favore del web non ci penserei un microsecondo di più, se non fosse per l'altra lobby di incompetenti costituita dai servizi postali anche privati che stanno affossando in Italia un mercato potenziale come quello degli acquisti online con tariffe assassine (10 euro di spese spedizione su un testo di 18 euro). è vero che di solito faccio acquisti a casse da Amazon, ma c'è troppa sproporzione.

    mi spiace ma davvero non mi sento in corda di difendere (a parte Lei) i librai. proprio stasera ho avuto l'ennesima prova che ordinare all'editore Colla un dannato testo è impresa che richiederebbe la mia augusta presenza di cliente in libreria.....

    RispondiElimina
  13. Ci mancherebbe, lei ha diritto ad esprimere la sua opinione. Male che vada mi arrabbio al di qua dello schermo.

    RispondiElimina
  14. nonostante tutto frank6 gennaio 2012 alle ore 03:12

    raramente rimango a bocca aperta per i commenti, ma caspita, questo è stato incredibile... sono rimasto più di un minuto a fissare lo schermo e a pensare al vuoto, è alle cose brutte e quelle belle della vita, poi ho riletto il commento per capire... e poi sono stato un altro minuto nel vuoto cosmico, sarà che è notte fonda e che sono facilmente suggestionabile, ma mi è sembrato come di entrare in un era geologica, di capire e non capire, poi qualcosa l'ho capito... che lei, signor faustpatrone è straordinario, sono sicuro che se la incontro per strada la riconosco, e la fisso anche per l'eternità, è come se le sue parole venissero da un altra dimensione, come se non fossero nella mia lingua... e se il commento era ironico ti dico che sei un genio perchè mi hai fregato in pieno... il papa, il segretario dell'onu, il macellaio, legge levi, sono molto sconvolto, mi sa che vado a letto presto stasera...

    RispondiElimina
  15. nonostante tutto frank6 gennaio 2012 alle ore 03:18

    non mi sento in corda, editore colla, le maiuscole, lei naturalmente NON è così, lettore pesante, c'è troppa sproporzione... sì, ho dovuto rileggerlo un altra volta. si scopre ogni volta una cosa nuova, adesso lo stampo e me lo metto nell'ingresso... incredibile...

    RispondiElimina
  16. nonostante tutto frank6 gennaio 2012 alle ore 03:26

    ah i libri delle vacanze, ah carlo magno di granzotto...

    RispondiElimina
  17. Lieto caro NonostantetuttoFrank di averLe regalato i suoi bravi minuti di lisergico fulgore...

    Ma non capisco perché. Decisamente mi sfugge.

    Però una cosa Le posso garantire: no, il commento non era ironico se non per un ..5% a esagerare.

    Comunque se non si accontenta di fissarmi affidando al caso un incontro da pasaanti, Le offro io per primo un buon rosso dalle parti di Pontedera (PI), se avrà la briga di contattarmi con la sua email, in privato.

    Con amicizia!

    RispondiElimina
  18. quante Aminte del Tasso sono state porchivacchizzate ieri, mi stai spingendo a chiedermi. mea culpa. Con ironia. :-)

    RispondiElimina
  19. nonostante tutto frank7 gennaio 2012 alle ore 03:36

    ero stupito per la distanza che la lei ha da me, non so se anagrafica o semplicemente intellettuale... in un luogo di svago qual'è un blog su internet, lei parla in modo forbito (ma probabilmente lo fa anche nella vita reale), da del lei, usa le maiuscole come se stesse scrivendo ad un presidente della repubblica del passato... e poi si indigna in una maniera francamente esagerata e con argomentazioni estremamente precise, un po' come se i libri fossero la sua ragione di vita... cioè anch io compro spesso libri, ma non mi sono mai trovato di fronte a qualcosa di introvabile, ne a queste incredibili ed irreparabili negligenze (ne a qualcosa come l'infame legge levi, come fosse l'istituzione della pena capitale!), sarà che leggo praticamente solo libri in inglese, però... lei mi sembra il tipo che ha la casa piena di libri e legge un sacco, una specie di nerd ante litteram (ecco, l'ho detto)... il punto è: esca! c'è tutto un mondo diverso la fuori! il fatto di non riuscire ad ordinare all editore colla non mi sembra davvero un motivo valido per farsi problemi... è ovvio comunque che lei non capisca, le ho detto, c'è distanza... leggendo il suo commento mi pareva come se appartenessimo a due epoche, o forse specie diverse... spero per me e soprattutto per lei, che lei abbia più di 50 anni, altrimenti potrei essere costretto a dover riconsiderare completamente la mia weltanschauung...

    RispondiElimina
  20. nonostante tutto frank7 gennaio 2012 alle ore 03:44

    e poi il suo nickname è un lanciagranate utilizzato dalla germania nazista durante la seconda guerra mondiale! cioè...

    RispondiElimina
  21. Io non ho ancora quarant'anni e forse non avrò un linguaggio così forbito, ma almeno corretto sì e apprezzo chi lo sa usare, sopratutto con delle argomentazioni...!

    RispondiElimina
  22. era un sabato così noioso... grazie! ;))

    RispondiElimina

(Con educazione, se potete. E meglio ancora se con un nickname a vostra scelta, se non vi dispiace, visto che la dicitura Anonimo è brutta assai. Qualora a nostro parere doveste esagerare, desolati, ma saremmo costretti a cancellare. Senza rancore, naturalmente.)