lunedì 30 gennaio 2012

L'educazione religiosa

del Disagiato

I miei genitori, parecchi anni fa, decisero di darmi una discreta educazione religiosa e questa educazione religiosa consistette nel farmi frequentare la messa domenicale e il catechismo. Così, senza passione (volevo andare all’oratorio solo per giocare a pallone, io) imparai a memoria le preghiere, a stringere la mano a semisconosciuti e soprattutto ad avere a che fare con altri bambini che come me se ne stavano quasi costretti dentro una chiesa o una stanza d’oratorio. Ma perché di domenica mattina devo alzarmi presto per andare a messa? Ma perché di martedì pomeriggio, dopo la scuola, devo andare a catechismo? Ecco, facevo queste domande ai miei genitori, che a messa non ci andavano (non ho mai visto mio padre entrare in un luogo sacro), che non dicevano una preghiera e che non riflettevano, neppure un secondo, su quell’entità astratta (è astratta e luminosa, vero?) chiamata “Dio”. A quelle domande capricciose rispondeva sempre mia madre pressapoco così: “Devi andare perché è giusto. Quando sarai più grande deciderai tu se andare in chiesa o no”.

E io ci andavo, a messa, così come andavo pure a catechismo. Intanto, poi, finita la messa o il catechismo si metteva la palla in campo o si compravano le caramelle. E poi da grande avrei fatto di testa mia e avrei deciso se continuare a dire le preghiere o a frequentare Dio e gli altri personaggi che popolano il suo mondo. Cose che in effetti, arrivati i quindici o sedici anni, smisi di fare. Risultato? Il risultato è che ho imparato un paio di preghiere importanti e la composizione della Bibbia cristiana: la Bibbia cristiana è composta da Antico e Nuovo Testamento. Ecco, di certo so questo e, se posso, ne approfitto per ringraziare la mia infantile educazione religiosa per avermi insegnato questa suddivisone importante. Importante da sapere in libreria, intendo.


In libreria ho notato che gli adulti, quelli che come mia madre mandano a messa o a catechismo i figli “perché è giusto”, non sanno cos’è la Bibbia o come è fatta. Mi chiedono “Avete la Bibbia?” e poi, una volta che ce l’hanno in mano, la sfogliano e con faccia perplessa mi dicono che a loro serve “anche il nuovo testamento”. “Guardi che lì dentro c’è il nuovo testamento. E anche il vecchio”. “Ah…”, rispondono e poi con il volume in mano vanno in cassa a pagare. Sono moltissimi i clienti così, che non sanno la differenza tra Vecchio e Nuovo Testamento o che non sanno che nella Bibbia ci sono entrambi i libri. 

Racconto questo solo perché il non sapere queste cose mi sembrava grave tanti anni fa, quando mi obbligavano, da piccolo, a frequentare chiesa e oratorio. E a questo punto, adesso che sono adulto, mi chiedo se mio padre e mia madre lo sanno. Mi chiedo se sanno che nella Bibbia c’è l’antico e il nuovo testamento e che nel nuovo testamento si parla della vita di Gesù. Perché stai a vedere che non lo sanno. E stai a vedere che mi hanno preso in giro.

17 commenti:

  1. Per sapere che nella Bibbia c’è l’antico e il nuovo testamento e che nel nuovo testamento si parla della vita di Gesù non serve andare in chiesa e/o a catechismo. Basta l'ora di religione a scuola, che è (o dovrebbe essere) una materia come le altre e dovrebbe parlare non solo delle solite due religioni (Cattolica e Ebraica).

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    1. Caro Marco, l'ora di *religione* a scuola è un'ora di Insegnamento della Religione Cattolica. Questo è quello che è, su quello che dovrebbe (o no) essere si può poi parlare per anni...
      LGO

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    2. L'ora di religione a scuola è stata così irrilevante nella mia carriera scolastica che mi sono dimenticato di citarla.

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    3. Veramente a scuola all'ora di religione (frequentata dalla prima elementare alla quinta superiore) nessuno mi ha mai parlato della suddivisione tra antico e nuovo testamento. Però ci parlavano di un sacco di cose interessanti. Daniele nella fossa dei leoni, Dio che distrugge Sodoma e Gomorra, la moglie di Lot trasformata in una statua di sale... Ce n'era di che procurare gli incubi per tutta l'infanzia.

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  2. Io non sapevo neanche giocare a pallone, per cui saltavo le lezioni. Ho ripetuto un anno e non mi sono neanche cresimato, accidenti.

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  3. Sull'educazione religiosa non faccio testo. Però leggendo questo post mi è venuto in mente che la risposta di tua mamma non è poi tanto diversa da quella che si sente spesso alla domanda "perché devo andare a scuola?". Non c'entra nulla, ma volevo aggiungerlo.

    (e per terminare in modo più leggero: tu chiedevi a tuo padre e rispondeva tua madre. È un parallelo con Giuseppe e Maria nei vangeli: Giuseppe non pronuncia una parola che sia una, è sempre Maria che parla)

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    1. La domanda la facevo a entrambi, a dir la verità. Ma mio padre si è occupato davvero poco della mia istruzione.

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  4. Io, dalle materne alla fine del liceo sono stato in scuole cattoliche.
    Suore e gesuiti, principalmente.
    Non credo in Dio, ma aver imparato parte del messaggio del Vangelo è una grande ricchezza, secondo me, oltre alla differenza tra Antico e Nuovo Testamento.

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  5. E' tipicamente cattolical- popolare non sapere che la Bibbia è formata da più di un libro,che cioè è una raccolta di libri. E' tipicamente cattolico affermare che il Vangelo è il solo che conta - e non è del tutto sbagliato,poichè il cattolicesimo si fonda solo su questo,ma sapere l'origine del nuovo testamento,non farebbe male - e cose simili. Poi c'è anche chi fa lo splendido,come me, perchè sa la differenza, ha bazzicato per anni tra preti suore,alti prelati ecc. Ma in realtà quasi tutti i cattolici son noti per essere i fedeli per tradizione e ignoranza e non per consapevole adesione. Io a messa ho smesso di andare,quando han cominciato ad affiggere fuori la porta i nomi di quelli che disertavano le domeniche, quando mi son stancata di sforzare le orecchie e sentire le prediche,bellissime, perchè le donnine fedeli e morigerate parlottavano sul cappotto nuovo di quella o quell'altra. Il catechismo l'ho frequentato, anche la catechesi,ma mi han mandato a casa da entrambi appena qualche "lezione"dopo: troppe domande logiche e razionali per un povero pretino, e troppa fame teologica. Và a casa che sai già tutto a te 'ste storie non ti servono. Però, da ogni esperienza si impara qualcosa. E la bibbia, se la leggi, può addirittura essere divertente.

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    1. ero convinto fosse più protestante affermare che il Vangelo è il solo che conta...

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    2. no..tant'è che molti protestanti non lo chiamano neppure "vangelo",ma Nuovo testamento (se proprio devono distinguere la Bibbia in ante cristo e post cristo)Quelli che ho frequentato io no, leggono la Bibbia tutta intera e non hanno l'abitudine di venderla separatamente :-) Ma si sa che poi ogni religione è fatta a modo suo e le eccezioni ci son sempre :-)

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  6. io ho fatto tutta la trafila di messe, catechismi e sacramenti... il mio fervore cattolico l'ho perso quando ho toccato con mano l'enorme divario tra i valori veri che mi ha passato mio padre (agnostico) e quelli di facciata che mi ha passato mia madre (bigotta).
    Tuttavia è in salita la strada per arrivare ad essere una mente libera.
    D'accordo con mr. T, che nel vangelo c'è del buono, ma in vaticano non lo sanno, mi sa.

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  7. Caro Disagiato, hai ragione, non saperlo è grave per chi vive in un paese cattolico come l'Italia e gravissimo per chi cattolico si professa pure.
    Detto questo, io ricordo di aver acquisito le nozioni di vecchio e nuovo testamento, così come la differenza tra Vangelo e Bibbia (sì, c'è chi li confonde) a scuola, durante le lezioni di Religione o Storia, e non al catechismo, che pure sono stata costretta a frequentare fino alla cresima.
    (Nota personale che c'entra molto poco: andare a catechismo ha fatto di me un'atea convinta che non si è sposata in chiesa -solo rito civile- e non battezzerà il proprio figlio. Però farò in modo che sappia cos'è e come è strutturata una Bibbia. Per me è una questione di cultura, prima che di fede).

    Monica

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    1. Sono d'accordo con te sul fatto che è anche una questione di cultura prima che di idee. E poi, a dirla tutta, devo ammettere che il catechismo un pochinino ha contribuito a formarmi, se mi passi l'espressione.

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  8. La Bibbia dovremmo tutti conoscerla un po' meglio, io per prima s'intende, per l'antica bellezza delle sue storie innanzitutto.
    (Dovresti metterla tra i best seller!)

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  9. beh, l'Antico Testamento dei Protestanti ha qualche libro in meno di quello dei cattolici (i più tardi, non accettati nemmeno dagli ebrei)...

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  10. vi sono tanti altri valori tra cui l'onesta' e l'altruismo che non e' proprio dei preti

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(Con educazione, se potete. E meglio ancora se con un nickname a vostra scelta, se non vi dispiace, visto che la dicitura Anonimo è brutta assai. Qualora a nostro parere doveste esagerare, desolati, ma saremmo costretti a cancellare. Senza rancore, naturalmente.)