domenica 29 aprile 2012

l'inerzia intellettuale di chi

di lo Scorfano

Ha fatto un po' di rumore, in questi giorni, la notizia di un consiglio di classe di un liceo scientifico di Bergamo che ha deciso di dare a un'intera classe un 8 in condotta, perché i ragazzi dimostravano una certa «inerzia intellettuale». L'articolo è questo, con questo titolo: 



Ma, in realtà, la vera notizia è che qualcuno si stupisca. Perché questo è proprio un cane che morde un uomo, ed è anche un cane piccolo e innocuo, in realtà, che morde un uomo in piena salute fisica e mentale. Perché, senza fare troppo clamore, qualunque consiglio di classe si comporta così; perché io, per esempio, mi comporto sempre così, al momento di dare un voto in condotta; e perché nella stragrande maggioranza dei Pof delle scuole italiane di ordine e grado è previsto che il voto di condotta alto (il 9 o il 10) sia assegnato non a chi sta zitto e muto per cinque ore (e ci mancherebbe ancora...), ma a chi partecipa attivamente, a chi dimostra spirito di iniziativa, a chi si dimostra capace di risolvere i problemi della classe, a chi rivela interesse per la vita scolastica eccetera. Consultate qualunque Pof sull'Internet e vedrete che al paragrafo "Criteri per l'assegnazione del voto in condotta" troverete voci di questo tipo.


Qual è la vera notizia quindi? La notizia vera è che i giornalisti italiani non hanno ancora capito come funziona il voto in condotta e confondono le idee ai loro lettori, che sono tra l'altro genitori dei miei alunni. Oppure, anche se lo hanno capito (come costui, per esempio), preferiscono snocciolare luoghi comuni imbarazzanti piuttosto che trarne le debite conseguenze. Mentre da tempo ormai il voto in condotta (riformato dal ministro Gelmini) prevede un ventagli o di voti che va dal 5 al 10: l'unica insufficienza è il 5 e determina la bocciatura anche in assenza di altre insufficienze; mentre il 6 e gli altri voti sono comunque valutazioni sufficienti e concorrono a fare media insieme a tutti gli altri voti; e la media concorre a determinare il punteggio con cui ci si presenta all'esame di Stato conclusivo. E quindi, una volta per tutte, 8 in condotta è un gran bel voto: e se fa media (com'è assai verosimile) con un bel po' di 6 e di 7, alza quella media, di qualche punto decimale. E a volte io ho proposto che i tutti i miei alunni avessero 8 in condotta; e alcune volte lo hanno pure avuto (e i genitori sono venuti a protestare e io ho spiegato loro quanto ora sto scrivendo: che 8 in condotta è come 8 in latino: un gran bel voto...).

Però nessuno di loro genitori ha chiamato i giornali, o forse nessuno di loro aveva un parente che lavorava al giornale locale e che ha pensato di fare lo scoop... Un parente che, nel caso degli alunni bergamaschi, era anche piuttosto sciocco e sprovveduto, onestamente.
 

13 commenti:

  1. Alla scuola media trentina, che segue uno statuto speciale, non è concesso dare il voto in condotta. Il perchè non l'ho capito. Però immagino che, se dall'alto si decideranno ad introdurlo, servirà probabilmente a far polemizzare un po' di più i genitori. Comunque vanno di moda le proteste dei genitori sui giornali: in un giornale locale, qui a Trento, articolone di protesta perchè in una scuola media ad alcuni ragazzi è stato impedito di andare in gita per via del loro comportamento... sai che notizia...

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  2. Scorfano

    Tu ti sei accorto della superficialità di quest'articolo soltanto perché si tratta di un argomento che conosci bene. Quante di queste stronzate passano in cavalleria per la sola ragione che non possiamo essere esperti di tutto. Oggi è una banalità scolastica, domani una banalità economica (e ne passano, di bestialità economiche, di solito con l'etichetta "dàgli al neo-liberismo!"), domani ancora una sociologica, poi chissà che altro.

    Il problema dell'Italia è proprio nella sua ignoranza di fondo. Un'ignoranza semplificatoria, codina, benpensante, paurosa ed approssimata. Qualunque progetto con un'articolazione un po' maggiore dell'uscire dalla caverna ed inseguire un leprotto per poi mangiarlo, in Italia è un'inutile astrazione.

    Uqbal

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    1. Lo so. E' per quello che, almeno nel campo in cui posso capirle, cerco di non stancarmi a sottolineare tutte le semplificazioni che leggo in giro.

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  3. Che quella degli insegnanti venga chiamata "provocazione", già la dice lunga. Se un giudice emette una sentenza, non si dice certo che abbia "provocato" il colpevole.

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  4. E' quello che ripeto a un sacco di colleghi che entrano in CdC dichiarando: "ovviamente nessun voto sotto il 7 in condotta": che 8 è un gran bel voto e che il 6 coincide con il vecchio 8.
    Detto questo, due cose al volo: la prima è che, sulla condotta, mi solleva comunque dubbio l'idea di livellare i voti a un'intera classe (sul 10, sull'8, sul 6, su quel che si vuole), perché mi pare che uno dei lavori più importanti che si debba fare è appunto quello di crescerli al pensiero individuale, e dunque fare sparire il più possibile il riparo del gruppo (però a detta dell'articolo pare che in questo caso fosse la cosa giusta, visto che ha funzionato - posto ovviamente che l'articolo dica il vero, cosa su cui anche io sollevo dubbi metodologici seri).

    La seconda è socio-antropologica: come li capisco, quegli insegnanti. Classe interamente femminile o quasi, come le vedo, tutte precisine, sorridenti e irrimediabilmente gne-gne. Sai che palle???

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    1. Io ho avuto anche classi prevalentemente maschili così mortalmente noiose. Ti assicuro.

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    2. Sono donna, so che cosa possiamo fare tutte insieme, credimi anche tu (cit.).

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    3. La povna, sul pensiero individuale sono d'accordo con te. Io invidio quei sistemi scolastici che hanno corsi, e non classi. Con tutta la retorica dei discorsi rivolti "alla classe", con le valutazioni complessive "della classe" e tutte le altre menate del caso secondo me il sano individualismo lo ammazziamo...

      U.

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  5. ma allora perché nella mia scuola 8 è ritenuto un voto parzialmente negativo?

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    1. Perché l'"inerzia intellettuale" di molti colleghi è notevole; perché l'"inerzia intellettuale" dei genitori dei nostri alunni lo è anche di più; perché l'"inerzia intellettuale" di certi giornalisti incide (e non poco) sulle opinioni correnti. In questo caso, i meno colpevoli (e meno inerti) sono i ragazzi.

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  6. "La notizia vera è che i giornalisti italiani non hanno ancora capito come funziona il voto in condotta e confondono le idee ai loro lettori..." dici tu. Credo anche io che sia così, e non parliamo poi di cosa non hanno capito delle varie riforme degli ultimi anni, o delle prove Invalsi, o... ci siamo capiti.
    Ecco qui il mio contributo: http://labiondaprof.wordpress.com/2012/04/29/otto-in-condotta-classe-apatica-bergamo/

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  7. Secondo me, il disimpegno merita l'insufficienza piena. Un 5 è già troppo. Perché il disimpegno si riflette su tutte le materie e sulla vita stessa, e sarebbe giusto che facesse media, almeno a scuola. Poi fuori, magari, ci sono circostanze in cui invece è pure premiato.

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    1. Se ho capito bene, non è disimpegno. I ragazzi studiano e prendono bei voti. Sono solo "apatici" (cioè "inerti": che può anche voler dire "timidi", badate bene) durante le lezioni: se dessimo 5 in condotta a tutti quelli che sono così, avremmo un'intera generazione di bocciati.

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(Con educazione, se potete. E meglio ancora se con un nickname a vostra scelta, se non vi dispiace, visto che la dicitura Anonimo è brutta assai. Qualora a nostro parere doveste esagerare, desolati, ma saremmo costretti a cancellare. Senza rancore, naturalmente.)