mercoledì 18 aprile 2012

passi decisivi

di lo Scorfano

Io credo che, a prescindere dai dettagli tecnici, sulla questione dell'asta delle frequenze televisive sia il governo sia l'Italia si stiano in queste ore giocando molto della loro credibilità politica e anche una porzione importante del loro futuro. Io sono sempre stato, senza incertezze, tra coloro che non hanno mai smesso di credere e sostenere che l'unica vera anomalia italiana dell'ultimo ventennio fosse la questione del conflitto di interessi; il quale determinava (e tutt'ora determina, non dimentichiamolo) un eccesso di potere mediatico e politico nelle mani di una sola persona. E ho sempre pensato che questo eccesso fosse un autentico vulnus nella carne della nostra democrazia (non un regime, perché le parole pensano parecchio; ma una ferita profonda e dolorosa, questo sì e senza dubbio). Ecco perché mi aspetto che Mario Monti e il ministro Passera e il governo dei tecnici e dei sacrifici per tutti non cedano a nessun ricattonon facciano marcia indietro su questo tema; nemmeno un passo indietro. E mi aspetto che pure il Pd sia irremovibile, e senza distinguo né esitazioni. Perché, a prescindere dai dettagli tecnici, lo ripeto, mi pare che è su questo punto (la pluralità delle fonti dell'informazione televisiva, quella da cui dipende il 70% degli italiani) che ci siamo giocati gli ultimi vent'anni di politica italiana; e di cui stiamo peraltro già pagando, carissime, le conseguenze.

9 commenti:

  1. Sono d'accordo, ma temo che non sarà così. Il signor SB di fatto possiede un diritto di veto, e lo eserciterà ogniqualvolta potrebbero essere toccati i propri interessi.
    In questo senso è vero che "o la va o la spacca"; non ci penserà due volte a far cadere Monti, per i suoi soldini. Il paese si fotta.
    Tanto, l'aassoluzione l'ha già incassata, ora vuole un altro boccone grosso. Di ricatto in ricatto.
    Anonimo SQ

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  2. Si ma anche Berlusconi è sotto ricatto... ok non vota e fa cadere il governo Monti... fallo non vedo l'ora... non aspetto altro...

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  3. Monti non deve fare passi indietro sulle frequenze tv, e se al cavaliere tutto questo non va, si tolga dsai piedi, noi dobbiamo finanziare i partiti che poi rubano, dobbiamo pagare una tassa sulla prima casa costruita con sudore e sangue e ancora con il mutuo, non arriviamo alla fine del mese, dobbiamo finanziare i giornali che sono tutti dei politici, VERGOGNA loro vogliono tutto gratis persino le frequenze tv, per me possono chiudere sia la rai che mediaset tanto si sa sono dello stesso padrone.

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    1. Quasi tutti i giornali, fra loro non ce lo vedo "IL Fatto Quotidiano", che non prende alcun finanziamento pubblico dai governi politici.

      Quasi tutti i partiti politici, fra loro non ce lo vedo Marco Pannella ed il partito radicale (unico ed ultimo partito a non avere modificato il nome o i programmi ecc ecc) che si è fatto peraltro paladino dell'abolizione del finanziamento pubblico dei partiti (con referendum, perchè non ricordare mai chi lo promosse?) e che ha anche fatto restituzione dei quattrini ricevuti ai cittadini in piazza del campidoglio a Roma cinquantamila lire per cinquantamila lire, a tutti quei cittadini che si fossero presentati fino ad esaurimento delle banconote?

      Non basta un giornale, non basta un partito, ci vuole anche la rete di Internet che sta portando refolo dopo refolo dopo refolo di vento una ventata di libertà e di conoscenza.

      Ed ecco, refolo dopo refolo, uno spiraglio di cambiamento. Tu non lo sentite ancora? Guardati in giro, guarda su Internet e lo vedrai!

      Marco

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  4. Pagare le puttane si, le frequenze dove si lucra alla grande invece no quelle gratis e bravo il nostro mitico ex premier

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  5. Sono mille volte in accordo con te, caro prof, come non esserlo?

    Vediamo questo governo di cd tecnici e non stiamo a vedere, ma prendiamo la soluzione dei problemi dell'Italia nelle nostre mani, non deleghiamo più questi volti uguali a loro stessi da ormai troppi anni.

    Il cambiamento è in corso, sta avvenendo. Tu caro prof non lo vedi nella scuola oppure fuori di essa?

    Marco

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    1. Io, sinceramente, non riesco a vedere questo grande cambiamento. A volte penso che abbiamo i rappresentanti che ci meritiamo (in questo senso mi ha molto convinto il post che oggi trovi nel segnapagine, quello di "come diventare il mio iceberg"). E quello che vedo in giro perlopiù mi spaventa, perché la voglia di spazzare via i partiti (pesantemente corresponsabili del degrado attuale) mi pare spesso molto confusa e pericolosa.
      Ma spero che invece possa aver ragione tu, naturalmente.

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    2. OMISSIONE UNICA COLPA POSSIBILE

      Lo spero anche io.

      Molte volte il bene si nasconde dietro un "meno bene" apparente. Oppure che il bene deve essere riscoperto dopo un interludio di "meno bene".

      Lo chiamo "meno bene" e non "male" perchè non si può sapere con precisione scientifica perchè un tale evento irrompe nell'esistenza di una persona in un dato momento o in un altro.

      Conosci la storiella zen della "fortuna o non fortuna"?
      Eccola qui, sperando di non annoiare, a me è sempre piaciuta molto:

      "
      C’era una volta in un lontano paesetto un povero contadino che traeva di che vivere da un campicello che lavorava assieme alla moglie e al figlio e con l’aiuto di un cavallo. Un giorno il recinto venne lasciato inavvertitamente aperto e il cavallo fuggì. I vicini, appresa la notizia, esclamarono: “Poveretto, che sfortuna, e adesso come farai a lavorare?”. Il contadino rispose: “Sfortuna, fortuna, e chi può dirlo!”

      I vicini restarono perplessi nel sentire quella strana risposta. Dopo qualche settimana il cavallo che era scappato tornò portandosi dietro una mandria di cavalli selvaggi che furono rinchiusi nel recinto. I vicini, vedendo tutti quei cavalli, esclamarono: “Che fortuna!” E il contadino ancora una volta rispose: “Fortuna, sfortuna, e chi può dirlo!” I vicini restarono ancora più perplessi nel sentire quella risposta. Dopo qualche giorno, mentre il figlio stava domando uno dei cavalli, cadde a terra e si ruppe un piede. I vicini subito esclamarono: “Che sfortuna, e adesso come fai?!” E il contadino ancora una volta rispose: “Sfortuna, fortuna, e chi può dirlo!”. I vicini non sapevano più che cosa pensare del vecchio. "Forse è matto!", pensarono. Dopo qualche settimana comparvero in paese alcuni soldati che reclutavano i giovani validi per la guerra. Quando entrarono nella capanna trovarono il giovanotto zoppicante e naturalmente lo scartarono, mentre tutti gli altri giovani furono reclutati. I vicini non ci videro più: “Che mazzo, che fortuna!” E il vecchio contadino ancora una volta rispose imperturbabile: “Fortuna, sfortuna, e chi può dirlo”.
      "

      Certo che qui da noi in Italia questo interludio sembra non avere mai termine! Eddddaiiii che sarebbe ora di cambiare in meglio.

      E se non dovesse essere almeno avremo sempre la consolazione di non essere rimasti inattivi, inerti, colpevoli si questa volta di grave omissione.

      Marco

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    3. Ho finito di leggere ora il post del blog "come diventare il mio iceberg". Peccato che non ci si possa scrivere un breve commento di seguito.

      Un post di lamento per l'indolenza italica. Riprendo ancora il mio altro commento, quello sul vero peccato dell'omissione, in ogni possibile situazione. Penso che possa calzare a pennello anche per il rilievo del "come diventare il mio iceberg".

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(Con educazione, se potete. E meglio ancora se con un nickname a vostra scelta, se non vi dispiace, visto che la dicitura Anonimo è brutta assai. Qualora a nostro parere doveste esagerare, desolati, ma saremmo costretti a cancellare. Senza rancore, naturalmente.)