sabato 21 aprile 2012

Il Relativismo di Hoff


del Disagiato

In questi giorni ho notato una cosa e questa cosa è che sui social network che frequento io in molti hanno utilizzato una formula più o meno uguale per spiegare quell’apparente fiume in piena che è Beppe Grillo. La formula, più o meno, è questa: Beppe Grillo non è la causa dell’antipolitica ma la conseguenza. A volte le parole non sono queste ma il concetto che si vuole mettere nero su bianco è sempre lo stesso: l'aggressivo Beppe Grillo è vivo e vegeto per colpa di quanto è stato fatto (non fatto) prima da questi maledetti partiti. A me questa cosa della “conseguenza e non la causa” piace molto per il semplice fatto che è vera. Solo che io questa bella formuletta la pensavo e la dicevo una volta e cioè quando a governare il mio amato paese era Silvio Berlusconi, quel tale che stava antipatico a tutti e che faceva parte di un partito che rappresentava l’antipolitica: Silvio Berlusconi era un cattivissimo politico, però non era la causa dei mali politici ma la conseguenza di quanto era stato fatto prima, di quanto avevamo, tutti noi, fatto e pensato prima. 

Ricordo che un giorno di qualche anno fa, in televisione, sentii Beppe Grillo dire (ho cercato ma non trovo un link, scusatemi) che lui non se la sentiva più di parlare di Berlusconi “perché Berlusconi non è la causa dei mali ma l’effetto”. Bravo Grillo, bravissimo, pensai quel giorno davanti alla televisione e il giorno dopo in molti, in rete e sui giornali, sottolinearono le esagitate ma sensate parole di Grillo. 


A questo punto penso una cosa. Secondo me, un pochino, noi abbiamo un difetto che poi magari non è un vero e proprio difetto ma una caratteristica, un marchio di noi bravi cittadini italiani con la puzza sotto il naso. Noi non sopportiamo tutto ciò che va di moda o che semplicemente ha un seguito. Va bene avere una propria opinione ma sostenerla e propinarla, beh, no, questo è troppo. In un romanzo di Philip Dick che si intitola E Jones creò il mondo i cittadini degli Stati Uniti sono governati da un sistema chiamato "Relativismo di Hoff" e cioè un sistema in cui tutti possono, e devono, avere la propria opinione ma senza sostenerla. Tutti possono avere un’idea di Dio, possono pensare che sia un carciofo o una lumaca, ma guai a loro se sostengono questa idea in modo plateale (Jones, nel romanzo, sarà uno che si metterà in testa di sostenere le proprie idee e per questo, e solo per questo, verrà perseguitato).

La mia sensazione, banale sensazione, è che internet, la rete, abbia allargato gli orizzonti, abbia permesso a tutti di scrivere e di leggere, di esprimersi, di partecipare alle cose del mondo e alle cose che semplicemente accadono in cucina o in camera da letto. Tutti, grazie alla rete, possiamo avere un punto di vista e addirittura possiamo anche esprimerlo, questo punto di vista. Il movimento di Beppe Grillo è nato così, dallo sbadiglio e dalle lamentele di gente come me, che perde il suo tempo davanti allo schermo con una cocacola in mano e questa gente, ora, si è organizzata per fare politica. E questa, adesso, noi la chiamiamo antipolitica.

Abbiamo questa reazione perché siamo sostenitori del Relativismo di Hoff. I politici rubano? Sì, eccome se rubano e in effetti bisognerebbe processarli. Chi sta pagando il prezzo di questa crisi economica? Soprattutto io, cittadino virtuoso, e non potete immaginare il nervoso che mi viene in corpo a ripensarci. E io queste cose le penso e le sostengo a bassa voce, nel mio angolino che mi è stato concesso, dicendo “processo” invece che “processo di Norimberga”, dicendo “ i  politici bisogna cacciarli” anziché, come fa Grillo, dire “i politici bisogna prenderli a calci in culo”. Io aderisco ogni giorno al Relativismo di Hoff: dico ma non sostengo.

Beppe Grillo, invece, sostiene e si organizza e questo va contro il sistema che abbiamo adottato, un sistema che ci permette di essere diversi e di avere idee diverse ma che non ci permette di sostenere rumorosamente le nostre idee. Che poi sono idee che abbiamo imparato dai nostri amici blogger, dai nostri conoscenti virtuali. Io sono d’accordo con voi, sempre, però se uno di voi, domani, dovesse organizzare un partito e predicare le stesse idee di ieri, ecco, dovesse accadere questo, io comincerei a detestarvi e a provare invidia.

Sono sicuro che se qualche giorno fa Gesù fosse risorto per davvero e avesse cominciato ad aprire bocca per fare le sue solite prediche e parabole, noi lo avremmo tirato per il culo su Twitter e qualcuno poi avrebbe pensato che Gesù fa antipolitica e che Gesù e le sue parabole patetiche sono l’effetto e non la causa di chissà che cosa. Tutto questo perché noi siamo impigliati nel Relativismo di Hoff: possiamo (dobbiamo) avere tutti un punto di vista, perché tanti punti di vista fanno girare la ruota. 

Sia chiaro, a me Grillo non piace per la sua eccessiva sicurezza e arroganza, però c’è da dire che molte delle cose che dice le penso anch’io (e questo non basta per giustificarlo, lo so) e sono sicuro che alcune di queste cose che dice le pesate anche voi. Però il relativismo di Hoff che c’è in me non vuole che io sostenga uno come Grillo ma vuole che io sostenga Gramsci e Marx e Vendola. Intanto chissenefrega, Gramsci e Marx sono morti e Vendola non ci vincerà mai una sola elezione. Bene così.

8 commenti:

  1. lo spunto è molto interessante (e per quel che può interessare su grillo effetto e non causa concordo con te)

    Lo spunto è interessante, dicevo, ma non mi torna un punto in particolare. Tu affermi - se ho ben capito - che il "sostenere" e non solo "pensare" le cose da parte di Grillo si appalesi nel suo essere sopra le righe (processo di Norimberga e non processo, pedate nel culo e non andare a casa and so on...). A me sembra una forzatura. Intendo il far coincidere sostenere con urlare.

    Capisco che con tutto il rumore di fondo forse urlare è l'unico modo per farsi sentire. Ma se questo è, il tuo discorso cade. Grillo non è uno che ha deciso di scardinare il relativismo di hoff, ma più banalmente uno che ha deciso di alzare la voce.

    PS: Aggiungo che ieri a l'ultima parola ero in studio e i grillini li ho visti da vicino: identici agli altri politici, te lo garantisco (forse solo un po' più inesperti ma questo non è obbligatorio sia un pregio)

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    1. Dico solo che l'unico difetto (grande difetto) di Grillo è il modo in cui dice le cose. Per il resto, secondo me, ha delle idee non molto diverse da quelle che sento dire da gente che è contro la condotta di Grillo. E poi mi sembra che sia l'unico, in piazza, ad essere arrabbiato per quello che la politica ci ha dato in questi anni. E cioè niente. Sia chiaro che oggi come oggi non darei mai il mio voto a Beppe Grillo. Perché? Perché accanto alle lamentele non vedo delle ricette, delle soluzioni credibili.

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    2. Un video online trovato ora ora, che suggerisce un pensiero riguardo le "ricette". Mi riferisco alla parte finale della clip, quando parla Alessandro Amadori:

      http://www.youtube.com/watch?v=tClV9BGZlo4&feature=endscreen&NR=1

      In sostanza: si pretende da un movimento giovane quello che i vecchi partiti decrepiti non sono riusciti a fare in venti anni (per essere generosi e fermarci all'ultimo frammento di tempo) di storia italiana. Bel modo per non cambiare nulla.

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    3. A dire la verità esiste anche un programma, già da tempo:

      http://www.beppegrillo.it/iniziative/movimentocinquestelle/Programma-Movimento-5-Stelle.pdf

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  2. Io non penso nulla di quanto dice Beppe Grillo, che trovo in realtà da oltre dieci anni ottuso, male informato e in mala fede. Se poi mi vuoi dire che non è che l'estremo sintomo (ora si chiama anti-politica, con un po' di storia in più si chiama plebiscitarismo) di una storia italiana che data almeno al '48 (milleottocento, ovviamente), allora ti seguo. Per il resto, non sostengo Grillo perché non lo voglio sostenere, e non per questioni di relativismo di Hoff (confermo che i grillini sono gattopardiani come tutto il resto, peraltro).

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  3. Caro Disagiato,

    forse era meglio scrivere "e questa adesso IO la chiamo antipolitica" perchè il tuo "noi" non comprende me. Nel senso che io questa la chiamo "vera politica".

    Io sono uno fra quelli svariati migliaia di cittadini che si sono fatti pazientemente la fila sotto il sole o la pioggia (per fortuna a Roma quel giorno c'era il sole e il cielo azzurro) per firmare la presentazione della legge di iniziativa popolare; in quella occasione era per il parlamento pulito. La ricordi anche tu?

    Cosa era quella fila ordinata di persone sorridenti e pacifiche? Antipolitica? Lo pensi davvero anche tu?

    http://www.youtube.com/watch?v=6pJJUT6po_M&feature=related
    http://www.youtube.com/watch?v=yQo57Ml1X_Y

    Riguardo il relativismo di Hoff potrebbe anche avere una parte di verità. Internet e la rete hanno sicuramente il pregio di svegliare le persone che dormono dal loro sonno (TV soporifera) e di farle cominciare a pensare. Beh, almeno ci si prova.

    Il "Movimento 5 Stelle" per me è una cosa nuova, giovane, nata da Internet e fino ad ora taciuta e nascosta dai mezzi di informazione tradizionali. Un motivo ci sarà.

    Meno male che ci sono i blog, dove ci si può anche confrontare in modo aperto.

    Marco

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  4. Siamo in molti a condividere, chi tanto chi anche solo un poco, le cose che dice Grillo. Ma sono credibili e fattibili i rimedi all'attuale sfacelo che urla?

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    1. Gentile Alberto,

      la società per l'economia o l'economia per la società?

      Se anche tu la pensi per la seconda ipotesi allora diventa credibile e fattibile quello che si propone il Movimento 5 Stelle.

      http://www.beppegrillo.it/listeciviche/liste/torino/2012/04/la-tv-nazionale-e-finta.html

      Leggi il resoconto della presenza di Vittorio Bertola in TV, a me è sembrato illuminante. Mi ha fatto tenerezza, ma di quella tenerezza che subito dopo produce una forza.

      Marco

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(Con educazione, se potete. E meglio ancora se con un nickname a vostra scelta, se non vi dispiace, visto che la dicitura Anonimo è brutta assai. Qualora a nostro parere doveste esagerare, desolati, ma saremmo costretti a cancellare. Senza rancore, naturalmente.)