lunedì 23 aprile 2012

traditi e traditori

di lo Scorfano

Poi, figuratevi, io, nella mia follia un po' decadente, penso anche questa cosa qua, oggi:

Penso che i moralisti del calcio dell'ultima e della penultima ora, quelli che "la vergogna dei tifosi genoani", e gli "abbiamo toccato il fondo" e tutto il repertorio del genere, penso che siano tutti juventini o interisti o milanisti o più o meno strisciati, insomma. E che non abbiano mai vissuto un anno a guardare la propria squadra perdere senza nemmeno la voglia di giocarsi le partite, senza lottare, senza correre, fregandosene della passione di chi va a guardarli giocare, fregandosene di tutto. Perché se a loro fosse mai capitato di vivere un anno così, allora forse farebbero un po' meno i moralizzatori dell'ultima e della penultima ora; e capirebbero che il tifo è proprio come l'amore: del tutto irrazionale. E quando il tuo amore ti tradisce in modo così plateale è difficile restare calmi e applaudire. E che non stiamo affatto parlando di perdere, ma di fregarsene, badate bene. E che ieri non sono volate coltellate e nemmeno (a ben vedere) calci e pugni, proprio niente di niente. Qualcuno si è incazzato e ha interrotto una partita per quaranta minuti; e qualcun altro (la famosa maggioranza silenziosa) ha taciuto e ha pensato che facevano bene (non ho sentito mica nessuno che si ribellasse, nemmeno un fischio); e qualcuno, dopo aver preso per il culo tutti gli altri, per circa otto mesi, si è dovuto togliere la maglietta che non era degno di indossare. Appunto.

(E non sono nemmeno genoano, comunque)

22 commenti:

  1. Ma se è come l'amore e la passione, quando una donna ti tradisce puoi ordinarle di togliersi la maglietta?

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  2. Finalmente qualcuno che esprime un punto di vista non banale né moralista su questa situazione.

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  3. Io non sono pallonara dell'ultima né della penultima ora. Però, se fossi tifosa del Siena (e lo sono abbastanza da incazzarmi) penserei che non ho nessuna voglia di essere rotta di coglioni in mezzo al campo per una cosa interna alla squadra di casa e ai suoi tifosi. Posto che i tifosi del Genoa potesse avere una sotto specie di ragione (e su questo del tutto torto non ti do), beh, i panni sporchi si lavano in famiglia. E non la domenica, in mezzo al campo, con la squadra diretta concorrente alla salvezza di fronte.

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    1. Il siena aveva già vinto e ad ogni minuto in più di sospensione era sempre più tranquillo di avere vinto. E di essersi salvato. E poi, in ogni caso, l'amore è cieco: e non guarda in faccia nessuno...

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    2. Io tifoso del Siena non amo avere vinto una partita così, anche perché sul 4-0 l'avevo già vinta uguale, ma senza retro-pensieri (seguendo esattamente la stessa logica da te esposta qui) o timori di squalifiche successive.

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  4. Ps. e comunque un fumogeno non è esattamente un coriandolo, vorrei dire.

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    1. PS: Fumogeni a Roma come se piovesse, tutte le domeniche. Nessuno parla di follia, però
      (badate bene: io non voglio difendere i genoani, in nessun modo; ma non mi piacciono i moralisti della domenica sera, quelli che il calcio non sanno affatto cosa sia, e che "alla fine è solo una partita di calcio", tutto qui)

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    2. E che credi, che non lo sappia? Io in curva ci vado e ci sono stata anche di più in passato. E non mi è mai piaciuto. Ieri i tifosi del Genoa hanno messo in scena, in nome di una storia di amore personale, proprio quel "è solo una partita di calcio". Ed è per questo che ce l'ho con loro.

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  5. A me centinaia (o migliaia!!) di persone incazzate perche' certi giocatori, pagati milioni di euro, sono magari indegna di una certa maglia, fanno pena.
    Fanno pena, quando non fanno invece proprio paura.

    Sarebbe bello vedere lo stesso trasporto per cose serie.

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  6. Scorfano

    Non è moralismo della domenica. Io non seguo il calcio perché mi ferisce profondamente, mi offende e mi fa arrabbiare vedere che gli istinti peggiori di un essere umano vengono tollerati e scusati.
    Mi dà un senso di soffocamento vedere che atti e azioni che in un altro contesto ti manderebbero direttamente in galera vengono accolti con un'alzata di spalle, come se la vittima di un sopruso potesse sentirsi meglio perché il carnefice era un tifoso.
    E tutto questo per cosa? Per un senso appagamento identitario, il tifo, completamente irrazionale, basato sul nulla, perché una passione "è una passione", "è come una bella donna", "perché lo senti nel sangue", anche quando naufraga nella corruzione e nello sperperio di danaro.
    Sentite quello che vi pare, innamoratevi quanto volete, piangete, fate, però del consesso civile che devo condividere con il resto dei cittadini di questo paese non è giusto che vi appropriate.
    L'accusa di moralismo torna al mittente, a chiunque fosse rivolta, grazie.

    Scorfano, so di essere stato anche più polemico del solito (ma meno di quanto avrei voluto...), ma è per farti capire il senso di sofferenza e frustrazione che questa anarchia crea a chi, semplicemente, non è parte di questo delirio.

    Uqbal

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    1. Io capisco il disagio di chi, come te, non segue il calcio. E infatti senz'altro l'accusa di moralismo non era rivolta a te (mi pareva di averlo implicitamente scritto anche nel post, ma non è importante). Comunque ieri non è successo quasi nulla che sia di rilievo penale: è stata interrotta la prtiota, solo questo.

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    2. Che c'entra l'anarchia??? Scusate, ma proprio niente. Impariamo a chiamare le cose con il proprio nome, please.

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  7. Uh, il moralismo io me l'ero perso. Quando l'ho letto ho pensato 'porca miseria, hanno fatto bene'. Ogni tanto mi verrebbe voglia di farlo alla mia, di squadra...

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    1. Ecco, ci capiamo ;) (è la stessa cosa, lo confesso, che ho pensato io)

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    2. Ho immaginato leggendo il post! :D

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    3. E magari tifiamo pure per la stessa squadra, chissà...

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    4. La mia porta i colori del Grifondoro.

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  8. Qualche anno fa, il 17 ottobre 2009, il Genoa perde in casa 0-5 contro l'Inter. Alla fine della partita i giocatori del Genoa vanno sotto la curva e i tifosi li applaudiscono lo stesso.

    No, non c'è nessuna giustificazione. Quelli di ieri non erano tifosi, ma erano cretini. Un vero tifoso non si permetterebbe mai in nessun momento anche solo di pensare di interrompere una partita. Meno che mai di intimare ai giocatori di togliersi la maglia. I giocatori del Genoa potranno anche stare giocando male e non meritare di indossare quella maglia, ma quei cretini non meritano di essere chiamati "tifosi" e neanche di essere chiamati "del Genoa".

    E certo che la maggioranza silenziosa non ha fatto niente, ma quando hai di fianco un tipo grosso, incappucciato, a occhio violento, e spesso ubriaco, ecco, di sicuro la prima cosa che ti viene in mente di dirgli non è "ehi, scusa, smettila di fare l'idiota".

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    1. Ecco, Tommy: i tifosi del 17 ottobre 2009 erano più o meno gli stessi dell'altroieri, suppongo. Quindi, evidentemente, non è un problema di tifosi ma di ggocatori: è un problema di come si sono comportati i giocatori nell'ultimo anno e di quanto sono esasperati i tifosi da questo comportamento. E ripeto: nessuno li ha picchiati o toccati: gli hanno fatto togliere la maglia.
      Il resto (comprese le definizioni attribuite a quei tifosi, nessuno dei quali è mio amico o parente) sono parole legittime ma senza vera aderenza alla realtà.

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    2. Penso anch'io che più o meno fossero gli stessi, e questo mi dispiace. Non voglio difendere i giocatori (non so dire se sono i giocatori che non si impegnano o se effettivamente la squadra quest'anno è scarsa), però un tifoso non può permettersi di fare quello che è successo domenica. Puoi fischiare i tuoi giocatori, puoi cantare "Andate a lavorare" o "Fuori le palle", ma di sicuro non puoi lanciare fumogeni in campo, tentare di invadere il campo, e fare togliere le maglie ai giocatori minacciandoli.

      Che in Italia ci fossero un sacco di pseudo-tifosi è noto da tempo, e di sicuro questo non è l'episodio peggiore (su questo hai ragione, niente coltellate e niente calci), quello che invece più mi preoccupa è il fatto che i giocatori abbiano obbedito e si siano tolti la maglia. Ecco, così gliel'hanno data vinta, e infatti sono due giorni che parliamo di loro. I tifosi non si dovevano permettere di fare questo, ma i giocatori non si dovevano abbassare a obbedire.

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    3. Quoto Tommy dalla prima all'ultima parola.
      Però... Tu giocatore del Genoa che ti trovi centinaia di ignoranti in campo incazzati come una iena perchè la squadra sta perdendo cosa fai, non ti togli la maglietta se te lo chiedono? Da quel lato li capisco, perchè insomma, se dici di no a quella gente lì non sai mai come potrebbero reagire, perchè l'intelligenza e la ragione se le sono fumate in curva...

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  9. Ma! Se il mio attore preferito comincia a fare filmacci lo aggredisco per strada? Semplicemente non lo seguo più. Non potrebbe essere lo stesso anche col calcio? Io mi sono disamorata (ed ero grande appassionata) già migliaia di anni fa e mi sento lontana anni luce da questo mondo di cartapesta (o banconote) dove tutto gira intorno ad una palla e non per la forza delle gambe ma per quella dei soldi.
    E' che mi pare semplicistico parlare di tifosi arrabbiati perché i giocatori se ne fregano. La relazione è molto più complessa, torbida, molto spesso illegale.
    No, io non mi affliggerei né per gli uni né per gli altri.

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(Con educazione, se potete. E meglio ancora se con un nickname a vostra scelta, se non vi dispiace, visto che la dicitura Anonimo è brutta assai. Qualora a nostro parere doveste esagerare, desolati, ma saremmo costretti a cancellare. Senza rancore, naturalmente.)