giovedì 17 marzo 2011

Italiano

di Sempre un po' a disagio

In questi giorni, in libreria, sono arrivati tanti libri con in copertina Garibaldi, Mazzini, l’Italia, bandiere, date, slogan, Cavour, il re e sono arrivate anche delle fascette tricolore da applicare ad alcuni libri selezionati dalla casa editrice alla quale la nostra libreria fa riferimento e allora m’immagino queste due o tre persone che si alzano al mattino, pisciano, baciano i figli, l’amante, il cane e pensano: “Oggi devo scegliere a quali libri i librai dovranno applicare la fascetta tricolore” e bevono il caffè e si tolgono le ciabatte e qualcuno parte con la propria macchina dalla strada e qualcun altro invece da un garage che alle pareti ha mensole, poster, calendari, sci, caschi, fumetti e altre cianfrusaglie e parte da solo e guarda la strada colma di macchine con persone sole e allora arriva in casa editrice e con in suoi colleghi si prepara a decidere secondo parametri di vendita quali libri sì e quali no e dopo che hanno deciso uno di loro scrive una circolare da spedire nell’etere a noi che stiamo dall’altra parte della barricata:


Con la presente informiamo che non dopo e non prima del corrente mese la vostra gentilissima libreria dovrà applicare, per la festa dei 150 anni dell’Unità d’Italia, fascette tricolore ai libri che di seguito riferiamo e il tutto anche per l’art 2 del piano A di riferimento barra laterale C. I libri da mettere in mostra al pubblico del vostro negozio sono:   




La patria bene o male di Massimo Gramellini e Carlo Fruttero (Mondadori)
Il cuore e la spada di Bruno Vespa (Mondadori)
Garibaldi di Mack Smith Denis (Mondadori)
Mazzini di Romano Bracalini (Mondadori)
Storia d’Italia dal 1861 al 1997 di Mack Smith Denis (Laterza)
Atlante culturale del Risorgimento di Alberto Maria Banti (Laterza)
Italiani senza padri di Emilio Gentile (Laterza)
Porca Italia di Klaus Davis (Garzanti)

Dopo che ha spedito questa circolare ritorna dai colleghi e si sente ancora un po’ solo, come quando stava in macchina, nulla è cambiato nella punteggiatura dei suoi sentimenti e riprende a essere utile in altro modo, fa qualche telefonata, progetta progetti, accomoda qualcosa da accomodare e la responsabile della mia libreria mi chiama per dirmi che ha ricevuto una circolare e mentre emette il mio nome si tiene la pancia che è gonfia, tirata, perché lì dentro ci sta un bambino che deve nascere ed io capisco la sua difficoltà e vado da lei senza farle ripetere il mio nome e le dico “Mi hai chiamato?” e lei mi risponde “Metti le fascette tricolori a questi libri” e mentre me lo dice si tiene la pancia, contiene i crampi, e io penso che potrebbe almeno dirmi “per favore” e essere un po’ gentile.

Allora cerco e trovo i libri, metto le fascette tricolori e nel mentre qualcuno mi chiede se vendiamo bandiere tricolori e sono tutte persone stanche e sole, che tengo borse e borsine e cha parlano velocemente e se ne vanno velocemente senza un cenno o un saluto. Metto le fascette guardando la faccia di Mazzini e di Garibaldi, che hanno la faccia di chi ce l’ha fatta dopo tanta solitudine e guardo me ad uno specchio e ho la faccia di chi è solo dopo tanta solitudine e vorrei uscire, andare via, mandare al quel paese tutti, il direttore, le cassiere del supermercato, le guardie fasciste, i manutentori e le commesse ma devo aspettare qualche ora, prima della fine del mio turno.

Torno a casa e trovo una bandiera tricolore nella cassetta delle lettere. “Il comune”, penso. “Ha speso soldi e tempo, il comune”. Oltre alla bandiera c’è una bolletta, pubblicità e polvere. Salgo le scale pensando alla bandiera: "I miei dirimpettai la stanno esponendo in questo momento, giù per il balcone. E io cosa faccio? Espongo o no la bandiera? Ha senso? Non lo so, se ha senso". Entro in casa, butto la bandiera piegata in quattro sul divano, saluto il gatto, faccio cose, leggo sul telefono un messaggio di un' amica che mi dice che le cose non le vanno bene, leggo mail di un paio di amici che mi dicono che le cose non vanno bene, rispondo ad una telefonata di mio padre che ha la voce di chi ha poca sabbia nella parte superiore della clessidra e io dico cose e poi cucino e il Giappone e i terremoti e la mia casa da pulire e l’amore residuo che esce dalle fessure di questo appartamento appoggiato a una collina e il calore non è mai abbastanza e tutto si fa sempre più sottile, più sottile, più sottile e io mi dimentico della bandiera e dell’Italia e del suo compleanno.

10 commenti:

  1. "..non dopo e non prima del corrente mese.."

    Vorrei intervenire nel tuo discorso, sorridere alle allusioni, sospirare all' evidenza dei fatti e metterti una mano sulla spalla, affetuosamente, per dirti che sono dalla tua parte.
    p.s.: grande post, tipico di sempre un po'...

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  2. ma nella vostra libreria si vendono i dvd di toto e peppino ?

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  3. anche in sole due dimensioni vanno bene

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  4. Triste e bello (sarà che mi sento un po' così anche io, in questi giorni...)
    Agota

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  5. Vabbeh come al solito devo fare tutto da solo

    Finché la barra va da Spinoza

    Terremoto in Giappone. L’attimo, la terra che tremò.

    In tutto il paese la popolazione è in ginocchio. E non è ora di cena.

    Per il Giappone è la peggiore catastrofe degli ultimi 150 anni. Come vi capiamo.

    Gli esperti europei parlano di “apocalisse”. Sembra sia il termine scientifico più appropriato.

    Forse è il terremoto più violento della storia del Giappone. Almeno da quando è un arcipelago.

    Il sisma ha spostato di 10 centimetri l’asse terrestre. Hai visto amore, non è colpa mia se non centro la tazza.

    Secondo l’astronomo del Vaticano, lo spostamento dell’asse di rotazione della Terra non provocherà cambiamenti. Il Sole continuerà a girarle intorno.

    Il sisma è stato talmente più potente di quello dell’Aquila che alcuni imprenditori locali sono morti dalle risate.

    Un’onda gigantesca ha colpito il parco divertimenti di Disneyland. Ma il governo parla di una nuova attrazione.

    Lo tsunami ha spazzato via anche una casa di riposo per anziani. Casa di riposo in Giappone, casa dello studente da noi: la natura sceglie sempre le persone con meno futuro.

    L’ambasciatore: “Gli italiani lascino il Giappone, c’è rischio di contaminazione”. Alcuni hanno già smesso di gesticolare.

    Trovati gli ultimi superstiti. Uno si è arreso agli americani.

    Terrore alla centrale di Fukushima. Le barre di combustibile nucleare stanno trasmettendo Radio Maria.

    Allargato a 20 km l’ordine di evacuazione attorno a Fukushima. Avvisatemi quando arriva a 15.000.

    Per spegnere il reattore si sacrificheranno 50 eroi. In Italia sarebbe un bel colpo alla mafia.

    Le centrali giapponesi stanno per esplodere. Faccio in tempo a comprare un televisore 3D?

    Preoccupazione della Cina: “Se il Giappone venisse distrutto dall’esplosione di una centrale atomica, avremmo costruito tutte queste bombe per niente”.

    Wikileaks: “Gli Usa avvertirono il Giappone”. Per ben due volte.

    (Il governo giapponese era al corrente dei rischi. Ma prevalse la linea di Tommaso San)

    Nessuna radiazione sulle coste della Cina. Cazzo, potenti questi firewall.

    A lungo il governo giapponese ha tranquillizzato sulle centrali nucleari. Era la condizione posta dall’Italia per gli aiuti.

    La Banca Mondiale è pronta ad aiutare i Giapponesi. Appena forniranno copia dell’ultima busta paga.

    “In Italia il piano per il nucleare va avanti” ha dichiarato un ministro a caso.

    Il nostro governo continua ad esporre tesi a difesa del nucleare: per esempio, non ha ucciso Yara.

    “No a scelte dettate dalle emozioni”, ha detto una che ha pianto per mezz’ora quando ha finto di lasciare il Pdl.

    La Prestigiacomo: “Le centrali italiane saranno della nuova generazione”. Già terremotate.

    (Dopo il disastro di Fukushima, l’Italia vuole ancora il nucleare. E sta facendo un pensierino pure agli tsunami)

    Frattini: “Il Giappone non è Haiti”. Questi c’hanno i soldi.

    In Germania la Merkel annuncia la chiusura delle centrali. I soliti tedeschi emotivi.

    Secondo gli esperti, Roma è più radioattiva di Tokyo. Per forza, è piena di curie.

    Il Papa è vicino alle vittime dello tsunami. Ma continua a supportare il mandante.

    Yoko Ono scrive una lettera. Chissà non riesca a scindere anche gli atomi.

    Ritrovati quattro treni dispersi. Erano ancora in orario.

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  6. aspettatemi che arrivooooo
    li posso riservare si ? compro lo stock

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(Con educazione, se potete. E meglio ancora se con un nickname a vostra scelta, se non vi dispiace, visto che la dicitura Anonimo è brutta assai. Qualora a nostro parere doveste esagerare, desolati, ma saremmo costretti a cancellare. Senza rancore, naturalmente.)