lunedì 28 marzo 2011

trecento euro

di lo Scorfano

Trecento euro sono pochi, obiettivamente. Trecento euro sono pochi anche per me, che pure ho uno stipendio abbastanza risibile. Trecento euro sono (relativamente) pochi comunque, per chiunque abiti in Italia. Pertanto sono anche ridicolmente pochi per andare in televisione a fingere un dolore e una sofferenza che non si sono mai provati, sulla pelle di chi invece li ha provati davvero.

Dunque, non sono i trecento euro: non sono quello, il problema, la tentazione, i trenta denari. La tentazione è proprio l’andare in televisione, a Forum, essere riconosciuti, essere visti, apparire. Io ho come l’impressione che la signora Marina Villa, 50 anni, ci sarebbe andata pure gratis a dire quello che ha detto: perché voleva andare in televisione, mica per altro. Chissà, forse avrebbe pure pagato: anche perché le agenzie funebri (questa è la sua vera attività), a quanto ne so, rendono bene. La morte non conosce crisi economica.

Ma un paese che ha lasciato crescere una generazione di cinquantenni (non ragazzi adolescenti, si badi bene) con il loro desiderio di apparire in tv a qualunque costo (consapevolmente, tra l’altro: «Ma che vogliono questi aquilani? Ma lo sanno tutti che è una trasmissione finta», ha scritto la signora) è un paese che è un baratro di infelicità. Anche senza il terremoto: una voragine di infelicità esistenziale, un luogo spaventoso. Questo è ciò che non riesco a perdonare alla realtà che mi sta attorno e a coloro che, quei trecento euro, li hanno pagati.

7 commenti:

  1. Caro professore, la voragine esistenziale è principalmente di coloro che hanno scritto quel testo che la donna ha recitato. Mi immagino che ci abbiano guadagnato ben più di trecento euro.
    Gianni

    RispondiElimina
  2. Caro Gianni, la barca è la stessa per tutti: c'è chi paga, c'è chi guadagna, c'è chi guarda (e anche chi non guarda e poi rimane muto per lo stupore). E' la barca di tutti, poveri noi.

    RispondiElimina
  3. Per completare l'opera, la PdL (da quando il PresdelCons ha dichiarato che quell'articolo femminile gli dà fastidio non smetto di usarlo, perdonatemi) ha pensato bene di difendere così l'operato di Forum: ecco qui

    RispondiElimina
  4. "Appaio, dunque sono": penso che tutto possa essere ricondotto a questa scabra e squallida equazione di pensiero.
    Hai ragione: una società in cui le persone abbiano raggiunto una tale noncurante leggerezza sul tema pregnante della propria stessa esistenza (chi sono?)è un limbo di morti-viventi.
    Profondamente triste, nel caso specifico, è l' assoluta mancanza di senso di appartenenza che questa signora recitante ha dimostrato agli aquilani. Quelli veri, quelli che hanno patito. Inqualificabile. Tutto.

    RispondiElimina
  5. Un limbo, esatto. Un luogo (so che esagero, ma mi ha veramente stordito, l'episodio) senza speranza. (E se poi la minaccia di ritorsioni da parte del PdL non fosse smentita, peggio ancora.)

    RispondiElimina
  6. ciao, segnalo per completezza: il commento della PdL era poi opera di un troll. (il post che linki è stato aggiornato).
    Per il resto, d'accordissimo con la tua analisi.

    RispondiElimina
  7. @Knulp
    Ben fatto, molte grazie. Il fatto che fosse opera di un troll è obiettivamente una consolazione.

    RispondiElimina

(Con educazione, se potete. E meglio ancora se con un nickname a vostra scelta, se non vi dispiace, visto che la dicitura Anonimo è brutta assai. Qualora a nostro parere doveste esagerare, desolati, ma saremmo costretti a cancellare. Senza rancore, naturalmente.)