del Disagiato
Leggete, per favore, questa frase di Primo Levi: "P. era un vecchio scettico ed ironico, nemico di tutte le retoriche (per questo, e solo per questo, era anche antifascista)". Questa frase sta a pagina 30 della mia edizione tascabile del libro Il sistema periodico. Levi racconta del professor P., un professore che lo introdusse alla chimica. Il libro infatti parla essenzialmente di chimica come metafora e non di campi di concentramento o di sommersi e salvati. Ci sono dell’autore cose ben più importanti, lo so. Però quel che c’è dentro la parentesi a me, anni fa, piacque tanto. Dice che il professor P. era antifascista ma solo perché era contro la retorica. Non per buona disposizione d’animo, non perché era contro il male e l’ingiustizia, non perché considerasse gli esseri umani esseri da comprendere, amare e tutelare. Solo per retorica, punto. Bravissmo Levi a sottolineare questa sfumatura. Si è buoni anche solo per motivi piccoli e banali e non è detto che questo sia un bene. Perché appena viene a mancare la retorica, cosa accade? Accade, magari, che orfani della retorica ci ritroviamo ad abbracciare il male, a contemplare il male e magari anche a praticarlo o a compierlo, il male. Per delle banalità. La banalità del male, scrisse Hannah Arendt. Appunto.
E in questi giorni, mentre guardavo Gheddafi braccato e ammazzato e mentre leggevo o sentivo che è stato giusto così, che il popolo ha fatto quello che c’era da fare, ho pensato alle pagine belle e dolorose scritte da Primo Levi e a quel bel libro della Arendt. E dentro la mia testa un po’ stanca (testa pronta a pensare le cose di fretta, a fare le cose di fretta) ho anche pensato che forse, dico forse, Primo Levi e Hannah Arendt non avrebbero scritto senza il processo di Norimberga e senza il processo a Adolf Eichmann. Erano persone intelligenti, Primo Levi aveva capito tanto, tantissimo, dalla sua esperienza in un campo di concentramento però penso che senza quei processi, quella lentezza, quel porre domande agli aguzzini (molto dei quali, poi, sono stati condannati a morte) noi oggi non avremmo capito cosa è stato il nazismo e la macchina infernale che ha inghiottito un numero spropositato di ebrei, zingari, nemici politici, nemici semplici e omosessuali.