Mi sono dimesso abbastanza volte da posti importanti e questo lo puoi fare solo, o lo puoi fare tranquillamente solo se hai una donna che sta dalla parte tua (Mario Sconcerti)
Ormai un post su Mario Sconcerti sta diventando una tassa che i miei pochi lettori devono pagare di tanto in tanto, ma non posso fare a meno di segnalarvi una lunga (radio)intervista, quasi un’ora, a uno dei miei scrittori preferiti, nella quale si dicono molte cose a mio avviso acute, dette con spirito e con serietà. La citazione riportata sopra non vuole essere un pettegolezzo decontestualizzato, ma un piccolo assaggio, se così si può dire, dell’idea che lo stesso Sconcerti ha dell’amore, visto che anche di amore e di rapporti difficili ci parla (chi scrive di ciclismo sta sempre fuori casa, in un “eterno ritorno” ma anche “in una eterna partenza”), con un po’ di confidenza e con un po’ di intimità. E poi, tra aneddoti e qualche sigaretta, discorre di frasi fatte (mai dire “ha fatto la barba al palo”), di modi di fare giornalismo, della differenza tra il giornalismo fatto dai quotidiani di carta e quello fatto dal nostro amato web e poi, ancora, dei sogni che bisognerebbe avere da ragazzi, della fatica e delle delusioni che rischia di patire chi insegna e chi impara, e altro ancora che, se avete voglia e tempo, potete scoprire ascoltando. Ah, si, dimenticavo: nell’intervista Sconcerti parla anche della partita Roma Juventus arbitrata da Rocchi. Però lo fa a modo suo, e cioè parlando di noi che parliamo di Roma Juventus arbitrata da Rocchi.