giovedì 2 ottobre 2014

Anche se vestite

del Disagiato

Nel bellissimo film Don Jon il protagonista tenta, dopo che qualcuno l’ha fatto riflettere, di disintossicarsi dalla pornografia, che oltre ad aver colonizzato il suo immaginario ha anche dettato i ritmi della sua vita e della vita del suo sistema nervoso. In piena crisi d’astinenza, Don Jon, diventato più acuto e sensibile, si accorge che la pornografia non sta solo sul monitor del computer di casa o del cellulare ma anche al supermercato, sulle copertine di due riviste in vendita vicino alla cassa, come quelle che, ad esempio, vediamo noi all’Esselunga, mentre aspettiamo di mettere la nostra merce sul nastro trasportatore. Lui guarda le due belle donne (donne vestite) stampate sulle copertine di Cosmopolitan e di Life Style e, segretamente e sentendosi in colpa, si eccita. 

Ogni volta che in televisione vedo le labbra di Lilli Gruber o i tacchi a spillo di Daria Bignardi a me ritorna in mente questa scena delle riviste al supermercato. Per sineddoche mi sembra che in quella faccia o in quei tacchi (ma anche sulle copertine delle riviste esposte vicino alla cassa del supermercato del mio paese) ci sia un pezzetto del discorso che potremmo fare, ad essere pedanti, sulla pornografia: come se quelle labbra gonfie e quei tacchi non fossero proprio pornografia ma fossero invece il punto d’arrivo o, non ho ancora capito bene, di partenza di un fenomeno.