giovedì 17 novembre 2011

il segnapagine del 17.XI.2011

dello Scorfano e del Disagiato

Alberto Bisin, Il boss: Lo chiamavamo "il boss". Non perché avesse toni o atteggiamenti mafiosi, tutt'altro, ma perché i suoi (e i nostri) comportamenti non davano adito a dubbi su chi stesse sopra e chi sotto nella gerarchia. Monti era il boss.
Winckelmann in Venedig, La faccia come il culo: Nella mia terra natìa, avere la faccia come il culo significa non conoscere vergogna, far qualunque cosa senza scrupoli e senza pudore. Il titolo di questo post, quindi, non è un apprezzamento estetico nei confronti della madama qui sopra ritratta (seppure), ma un giudizio etico.
Francesco Costa, La fine di IdV come la conosciamo: È una previsione politica ed è azzardata, e quindi non escludo di essere smentito dai fatti tra qualche mese. Ma secondo me il governo Monti rappresenta l’inizio della fine di Italia dei Valori come la conosciamo.
Giulio Zanella, Brunetta, una degna conclusione: Brunetta non solo non ha fatto nulla di quanto aveva detto di fare per cambiare la PA (vedere qui, qui, e qui) ma anche sul fronte della riduzione delle assenze dei dipendenti pubblici (uno dei principali punti sui quali si è speso come ministro) non c'è traccia delle mirabolanti riduzioni che egli continua a reclamare.

1 commento:

(Con educazione, se potete. E meglio ancora se con un nickname a vostra scelta, se non vi dispiace, visto che la dicitura Anonimo è brutta assai. Qualora a nostro parere doveste esagerare, desolati, ma saremmo costretti a cancellare. Senza rancore, naturalmente.)