lunedì 14 aprile 2014

"Stando in casa..."

del Disagiato

Tra i versi che anticipano e introducono il libro Se questo è un uomo di Primo Levi ce ne sono tre che mi emozionano particolarmente. Uno è più, diciamo così, vicino all'emozione:

Vuoti gli occhi e freddo il grembo / Come una rana d’inverno. 

Quando leggo "come una rana d’inverno" mi si ferma un po’ il cuore, come immagino a molti di voi, per una pena immediata e comprensibile che allarga i suoi confini. E poi ci sono altri due versi che trovo potentissimi:

Stando in casa andando per via, / Coricandovi alzandovi. 

Ecco, spero di dirla giusta, ma mi sembra di sentire proiettili e tragedia nel primo e nel secondo verso, non per una presenza (della t e delle d che battono) ma per un’assenza: l’assenza della virgola. Provo ad aggiungere una virgola a ciascun verso: Stando in casa, andando per via, / coricandovi, alzandovi. Mi sembra che i versi, così, siano meno o per nulla efficaci. Non sono la stessa cosa.