sabato 8 febbraio 2014

La vera povertà

del Disagiato

Ieri sera ho guardato per una buona mezzoretta, o forse anche di più, la trasmissione di La7 Le invasioni barbariche e per ben due volte – la prima volta è stata quando la Bignardi, senza alcun rispetto per i telespettatori, faceva l’amicona con Severgnini; la seconda volta quando la Bignardi, Belen e un altro ospite parlavano di omosessualità e suicidio come se stessero parlando di gelati – ho pensato che la mia limitatezza economica non sta nel fatto di non potermi permettere di comprare i libri, ma nel non potermi permettere Sky. Non è elegante parlare di soldi, scusatemi, ma di libri, in casa mia, ne entrano sempre. Entrano anche se io non sono un benestante. A volte devo fare qualche sacrificio o acquistare libri usati, è vero, però alla fine ottengo quello che voglio. L’altro giorno sono andato al Libraccio e ho chiesto al libraio: avete tra i vostri libri usati “Chi è il mio prossimo” di Adriano Sofri? Sì, mi ha risposto il libraio. E insomma, con pochi spiccioli, e al primo colpo, mi sono preso un libro che cercavo. 

Ieri sera ho pensato che non è così grave se i nostri politici non trovano i soldi per aiutare i lettori meno facoltosi. Lo Stato, ho pensato per pochi allucinati secondi, dovrebbe invece aiutare chi vuole guardare un po’ di tv (lo facciamo tutti, immagino) ed è costretto a guardare il programma di Daria Bignardi, che è un programma in cui si parla costantemente di Matteo Renzi (vi ricordate quando le reti Fininvest convinsero i nostri genitori, che a differenza di noi hanno studiato e letto poco, a votare Silvio Berlusconi parlando sempre di Silvio Berlusconi?), in cui le cose serie non vengono mai dette con serietà, in cui si passa da un argomento all’altro, da un sentimento all’altro, in modo schizofrenico e caotico. Poi invece ho pensato che magari anche il livello intellettuale dei programmi di Sky e la professionalità di chi ci lavora non sono poi così alti. Non so che dire, davvero. Rimane che con tutta la mia ben costruita lucidità ieri sera ho spento la televisione e mi sono rimesso sul mio solito binario: bisogna spingere la gente a leggere, incentivare, promuovere, scontare.