martedì 18 ottobre 2011

requiescat in pace

di lo Scorfano

Oggi è morto l'ultimo dei poeti "contemporanei" che io ho amato da ragazzo, quando avevo diciotto anni e ho scelto la strada della poesia. Era Andrea Zanzotto, era la metà degli anni Ottanta, erano versi ruvidi e raggomitolati, che mi tormentavano la memoria quando, così giovane, passeggiavo per le strade della mia città ligure, Savona. Dopo il taglio di pagina, per chi ne ha voglia, due delle poesie di Zanzotto che ho amato di più. In memoriam.


Caso vocativo

O mie mozzi trastulli
pensieri in cui mi credo e vedo,
ingordo vocativo
decerebrato anelito.
Come lordo e infecondo
avvolge un cielo
armonie di recise ariste, vene
dubitanti di rivi,
e qui deruba
già le lampade ai deschi
sostituisce il bene.
Come i cavi s'ingranano a crinali
i crinali a tranelli a gru ad antenne
e ottuso mostro
in un prima eterno capovolto
il futuro diviene.
Il suono, il movimento
l'amore s'ammollisce in bava
in fisima, gettata
torcia il sole mi sfugge.
Io parlo in questa
lingua che passerà.

Idea

E tutte le cose a me intorno
colgo precorse nell'esistere.
Tiepido verde il nitore dei giorni
occulta, molle li irrora,
d'insetti e uccelli s'agita e scintilla.
Tutto è pieno e sconvolto,
tutto, oscuro, trionfa e si prostra.
Anche per te, mio linguaggio, favilla
e traversia, per sconsolato sonno
per errori e deliqui
per pigrizie profonde inaccessibili,
che ti formasti corrotto e assoluto.
Anche tu mio brevissimo nitore
di cellule mentali, tronco alone
di gridi e di pensieri
imprevisti ed eterni.
Ed esanime il palpito dei frutti
e delle selve e della seta e dei
rivelati capelli di Diana,
del suo felice dolcissimo sesso,
e, agra e vivida, l'arsura
che all'unghie s'intromette ed alle biade
pronte a ferire,
e il mai tacente il mai convinto cuore,
tutto è ricco e perduto
morto e insorgente
tuttavia nella luce
nella mia vana chiarità d'idea.

4 commenti:

  1. Da trevigiano, devo dire che la perdita è ancora più dolorosa: una delle poche voci veramente autorevoli della cultura veneta.

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  2. "e il mai tacente il mai convinto cuore,
    tutto è ricco e perduto
    morto e insorgente
    tuttavia nella luce
    nella mia vana chiarità d'idea"

    Grazie, bellissima (e non la conoscevo)

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(Con educazione, se potete. E meglio ancora se con un nickname a vostra scelta, se non vi dispiace, visto che la dicitura Anonimo è brutta assai. Qualora a nostro parere doveste esagerare, desolati, ma saremmo costretti a cancellare. Senza rancore, naturalmente.)