mercoledì 12 ottobre 2011

È contento

del Disagiato

Da quando c'è questo blog mio padre sembra contento. Sa che insieme a me c’è quell’uomo di (s)fiducia che è lo Scorfano, sa che ci scrivo quasi tutti giorni, sa che scriverci quasi tutti i giorni è una cosa che mi piace fare e sa, più che altro, che una volta il nome del nostro blog è finito su un giornale importante. Sì, insomma, diciamo che è più o meno da quella volta che mio padre è contento. Soddisfazioni. Quando poi ha saputo che dovevamo andare a una premiazione, beh, non vi racconto la sua faccia. “Vincete, sicuro”, mi ha detto. “Papà, non vinciamo”, gli ho risposto e allora un pochino si è arrabbiato per non so quale motivo. 

Insomma, forse lui pensa che io stia occupando il mio tempo in modo intelligente. Dico forse. Ma c'è una domanda, a questo punto: mio padre legge il blog Sempre un po’ a disagio? Boh. Non lo so mica se legge quello che scriviamo. Di certo ogni tanto stampa i post e poi li mette in una cartelletta verde, che sta sopra alla sua scrivania, affianco alle bollette da pagare. Ecco, di sicuro so che fa questa cosa molto commovente (o che secondo me è molto commovente). L’altro giorno ero a pranzo da lui e a un certo punto mi ha detto: “Ho una cosa che potrebbe servirti per il blog”. Si è alzato da tavola, è andato in camera sua e poi mi ha dato questo: 



“Mentre ero al parco con il cane ho incontrato questo ragazzo che mi ha proposto il giornale. Ti ho pensato e l’ho comprato”, mi ha detto. E allora, in quel momento, quando mi ha messo il giornale davanti agli occhi, io mi sono chiesto: “Ma lui cosa ha capito di me?” E, a dirla tutta, ho pensato pure che lui, il blog, non lo legge e neppure lo sfoglia. E allora? E allora penso che mio padre (e magari così fanno molti padri) semplicemente sia contento di essere contento di me, in modo approssimativo, senza conoscerne bene il motivo. Io non so cosa c’entri l’ascesa borghese e la strategia comunista, proprio non lo so, però secondo me lui è contento di essere contento.

18 commenti:

  1. Per non parlare di quando i padri lodano pubblicamente i loro figli - per vantare indirettamente se stessi.

    RispondiElimina
  2. non potrebbe banalmente essere che pensasse che ti saresti lanciato nell'esegesi (positiva o negativa che fosse) del contenuto di quel giornale?

    RispondiElimina
  3. Questo post è la prova del nove... Saprai finalmente se tuo padre ti legge!
    Nel caso in cui lo facesse, permettimi di salutarlo.:-))

    RispondiElimina
  4. Saluto anche io quel povero genitore. Non si preoccupi, che ci sto badando io, al figlio degenere.

    RispondiElimina
  5. credo che più che altro il povero genitore apprezzerebbe ogni tanto un'esegesi dei contenuti, e in effetti da questo punto di vista Lotta comunista aiuta.

    RispondiElimina
  6. Nell'unico momento della storia della musica in cui presso i negozi di dischi si trovava in vendita anche un CD con su scritto il mio nome, mio padre ne comprò due copie. Poi, un po' imbarazzato, mi disse che l'esemplare in eccesso era per un regalo. Ma entrambi i CD sono tutt'ora impilati nella sua collezione. In realtà nel booklet è stampato anche il suo nome, tra i miei personali ringraziamenti. E mi è rimasto il dubbio che il vero motivo del duplice acquisto sia quello.

    RispondiElimina
  7. Tuo padre sta rischiando grosso, una quindicina di anni fa, da sprovveduto quale ero, ho commesso l'ingenuità di lasciare ai lottatori comunisti il mio telefono e scrollarmeli di dosso è stato più faticoso che con i testimoni di geova.

    RispondiElimina
  8. Ma tu non sei contento del fatto che tuo padre è contento di essere contento di te?

    (Forse c'è un contento di troppo nella frase sopra...)

    RispondiElimina
  9. speaker,
    c'è una poesia di Carver in cui lui ringrazia suo padre di non avrgli mai detto né che il mondo è bello né che il mondo è brutto. Ecco, mio padre è stato così in passato. Se n'è stato sempre un po' zitto.

    RispondiElimina
  10. .mau.
    secondo me mio padre pensa che io stia facendo della lotta politica. Anzi, detto banalmente lui pensa che i blog siano un qualcosa che si oppone alla società. Trovo questa sua idea ingenua ma grandiosa.

    RispondiElimina
  11. giacy.nta
    hai il mio permesso, allora ;)

    RispondiElimina
  12. Marcoverga
    certo che lo sono, e moltissimo anche.

    RispondiElimina
  13. Anche mio padre stava zitto.

    Un giorno lui stava facendo le sue solite parole crociate in salotto e io ho messo sullo stereo un brano musicale che avevo registrato io. Non disse niente, non sollevo neanche gli occhi dalla settimana enigmistica. Alla fine gli dissi "Bene papà, non ti disturbo più".

    Insomma le cose andavano così, a casa mia. Quando non mi cazziava.

    RispondiElimina
  14. Pacchetta sulla spalla da parte del sottoscritto però mi hai fatto anche sorridere) ;)

    RispondiElimina
  15. ma tuo padre è un comunista duro e puro?

    RispondiElimina
  16. No. È stato democristiano per tanti anni però è il più comunista del mondo. Ripropongo:

    http://sempreunpoadisagio.blogspot.com/2011/01/il-peggior-democristiano-della-storia.html

    RispondiElimina
  17. Che tenerezza, la cartellina verde...
    Io non scrivo su alcun blog, però vedo qualcosa di simile nei miei genitori col lavoro: spiegare loro cosa faccio è dura (sono chimico organico e faccio ricerca), e da quando hanno letto per caso la parola "antitumorali" nell'introduzione alla mia tesi di dottorato si aspettano sempre che io scopra la cura anti cancro... Però va bene così, sono fieri e felici di esserlo.

    RispondiElimina
  18. Un saluto a tuo padre, che ci offre sempre il caffè.

    RispondiElimina

(Con educazione, se potete. E meglio ancora se con un nickname a vostra scelta, se non vi dispiace, visto che la dicitura Anonimo è brutta assai. Qualora a nostro parere doveste esagerare, desolati, ma saremmo costretti a cancellare. Senza rancore, naturalmente.)