mercoledì 23 febbraio 2011

personali ma nazionali angosce letterarie

di lo Scorfano

Qualche settimana fa ho accettato l’invito a tenere una conferenza sulla letteratura e l’Unità di Italia, qui in zona (non chiedetemi perché ho accettato, avrei solo meschine risposte da darvi). Naturalmente si tratta della serata del 17 marzo, cioè  tra poche settimane; e naturalmente già ora mi sveglio tutte le mattine con l’angoscia, perché non avrò niente da dire ma dovrò cercare di dirlo in modo brillante e convincente (pubblico leghista? direi di sì, in gran parte).

La mia idea è quella di un percorso a ritroso che, attraverso qualche testo pertinente, mostri come la cultura italiana e l’idea di Italia esistessero ben prima della mitica Unità e abbiano attraversato secoli di dominazione straniera; e che la nostra identità sia quindi sostanzialmente letteraria ancora più che territoriale (e di certo non linguistica, visto che anche i patrioti, a casa loro, parlavano solo dialetto).

Può darsi che sia un’idea ragionevole, ma mi servono i testi giusti. E, tranne che per Dante e Petrarca, sono attualmente piuttosto carente di testimonianze letterarie di una qualche efficacia. Quindi, confidando nella generosa sapienza dei navigatori di rete, chiedo a chi può darmelo un piccolo aiuto: testi letterari (più o meno) che parlino di Italia prima del 1796. Prometto sentiti ringraziamenti, ché di più non posso.

10 commenti:

  1. Non è esattamente ciò che chiedi, ma leggi questa cosa che mi ha appena fatto leggere il buon Nat, mi pare sia interessante: http://friendfeed.com/natalinobonazza/c7845317/un-pensiero-di-solov-ev-sull-italia

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  2. L'ho letto e ti ringrazio molto: mi sta quasi venendo in mente di usarlo come introduzione.

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  3. Ciao! Di Dante, immagino tu abbia presente sia la Divina Commedia, sia il De Vulgari E., sia il Convivio (ottimo quest'ultimo).
    Avendo ora a disposizione non troppo tempo, comincio a citarti anche Ariosto (libera ricerca in liberliber, nel suo Orl.Fur.) e una fonte particolare: le epistole di santa Caterina da Siena (citata come fonte storica per La Storia d'Italia: vedi per esempio http://www.centrostudicateriniani.it/1/1opere.html).
    Fra l'altro, il Lessico ragionato dell'antichità Lubker dice che Italia era in origine termine che designava inzialmente (per i Greci) solo la punta meridionale dell'Italia; per i Romani poi tutta la penisola (a tappe: prima fino al Rubicone, poi con Augusto anche la valle valle del Po, ecc.)
    Casomai, se vuoi, ti posso suggerire altro via mail. Ciao! Monica R.

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  4. Ecco, siete bravissimi...
    Dante è la mia specializzazione e me la posso cavare, Ariosto lo avevo pensato, ma Caterina da Siena... Perfetta!
    Lo sapevo che avrei trovato appoggi. La rete per certe cose è imbattibile.
    (Va bene anche via mail, naturalmente. Ma forse è meglio qui, se ti va. Come preferisci.)

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  5. così a mente ti suggerirei ciro di pers e il trissino.
    poi ci sarebbe da dare un'occhiata (non ce li ho sottomano) agli scritti letterari del carducci - che mi par di ricordare cerca sempre segnali di tensione verso un'italia unita e libera - e ai poeti che leopardi inserì nella sua crestomanzia.

    nick the old

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  6. Hai ragione, Nick. Cercherò nel poema del Gian Giorgio.

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  7. ricordavo giusto:
    http://it.wikisource.org/wiki/Poesie_%28Ciro_di_Pers%29/XXVII

    nick the old

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  8. Arresta, o cetra, i carmi...
    Il congedo, devo ammettere, è molto bello. Anche se temo le reazioni del mio uditorio al nome di Ciro di Pers... ;)
    Ti farò sapere, Nick.

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  9. puoi sempre raccontargli che ha combattuto contro i turchi.
    potrebbe diventare un eroe legaiolo.
    ah, ti ricordo che è sempre valido l'invito a cena, se mai capitassi dalle mie parti.

    nick the old

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  10. In extremis... (ma forse lo conoscevi già?) http://www.ibs.it/code/9788804595397/affinati-eraldo/peregrin-d-amore-sotto-il.html
    Ciao!

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(Con educazione, se potete. E meglio ancora se con un nickname a vostra scelta, se non vi dispiace, visto che la dicitura Anonimo è brutta assai. Qualora a nostro parere doveste esagerare, desolati, ma saremmo costretti a cancellare. Senza rancore, naturalmente.)