venerdì 22 aprile 2011

Vi sta bene

del Disagiato

Il blocco del sito pirata Btjunkie è un importante messaggio mandato dalla Magistratura italiana alle organizzazioni criminali che prosperano sulla distribuzione illegale di musica- ha dichiarato il presidente di FIMI, Enzo Mazza - L'indagine della Guardia di Finanza e l'intervento della Procura di Cagliari non raccolgono solo il plauso delle imprese che producono contenuti, ma anche di tutti quei partner tecnologici che oggi in Italia contribuiscono allo sviluppo del mercato legale della musica digitale.

In realtà la notizia era di ieri, sul Sole 24 Ore, ma io l’ho saputa solo adesso. Insomma, voi che non fate altro che scaricare musica e pellicole la smetterete di rubare soldi e lavoro alle case discografiche e cinematografiche. Già, ora che è stata inibita la maxi piattaforma digitale, tornerete a frequentare i negozi e le videoteche del centro cittadino? Oppure vi rivolgerete, gente ignobile che non siete altro, a qualche altro mezzuccio presente in rete?

4 commenti:

  1. All'epoca (che fa molto: "Circa 237 anni fa"), un amico, che lavorava per un'importante casa discografica, mi disse che un compact-disc poteva costare al produttore (diritti SIAE compresi), non più di 1500 delle vecchie lire. Il negozio di dischi deve pur campare, chiaramente: il commesso non sta lì per ballare o per divertirsi, ci sono le spese fisse (che in realtà sono variabili); però, all'epoca, 21000 delle vecchie lire per un cd (penso ad album etichettati EMI, SONY o BMG) mi sembravano decisamente troppe.
    Tra le altre cose, prima dell'avvento dell'euro, ho lavorato in un negozio di dischi e so per certo che il ricarico del negoziante non superava il 15%.
    Si dice che prevenire sia meglio che curare, no?
    Ecco: allora, dico ai nostri governanti, sarebbe stato meglio pensarci prima.
    E pensare che io sono uno dei pirla che vuole a tutti i costi il cd originale.
    Bah.

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  2. ho la soluzione: stop alla digitalizzazione, torniamo al vinile.

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  3. Io sto dalla parte dei negozianti di dischi (anche se la mia condotta dice altro) come presto, per ovvi motivi, starò dalla parte dei librai. E poi sono convinto che un modo, anche se debole e trasparente, per vivacizzare il mercato della musica sarebbe quello di rivalutare o valorizzare il vinile.

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(Con educazione, se potete. E meglio ancora se con un nickname a vostra scelta, se non vi dispiace, visto che la dicitura Anonimo è brutta assai. Qualora a nostro parere doveste esagerare, desolati, ma saremmo costretti a cancellare. Senza rancore, naturalmente.)