domenica 10 luglio 2011

Un film quasi tutto interessante

del Disagiato

Guardando When you’re strange, film documentario sui Doors, ho scoperto che il tastierista del gruppo, Ray Manzarek, doveva fare una cosa difficilissima e cioè con una mano suonare la tastiera e con l’altra mano suonare un organo che aveva il compito di sostituire il basso, che nel gruppo mancava. Ho scoperto anche che il chitarrista, Robby Krieger, suonava senza plettro e che prima di suonare nei Doors si era dedicato al Jezz, al flamenco, alla musica indiana e, durante le pause, agli studi di fisica. La famosissima canzone Light my fire l'ha scritta lui. Ho scoperto, ancora, che il batterista, John Densmore, prima studiò pianoforte quasi per forza, poi, finalmente, il suo strumento preferito, cioè la batteria. Si dice che suonasse così tante ore da dimenticare quale fosse il giorno e quale la notte. Insomma, tutta gente che si applicò e che contribuì in maniera decisiva a fare dei Doors un gruppo musicalmente valido.

Guardando questo film documentario sui Doors ho scoperto anche che il padre di Jim Morrison era un ammiraglio di marina, uomo che era si disciplinato sull’obbedienza e le regole. In un' intervista per il film, il padre afferma una cosa che mi ha fatto sobbalzare: afferma di aver scoperto della fama e grandezza del figlio solo quando seppe che Jim era stato sepolto nel famoso cimitero parigino di Pere-Lachaise. Solo in quel momento si accorse chi era suo figlio. Ma la cosa che mi ha lasciato più a bocca aperta è quando suo padre dice: “Jim era una persona che avrei voluto conoscere”. Ecco, questa frase ha fatto il film.

Poi c’è Jim Morrison, che non era considerato un grandissimo cantante, che non aveva studiato musica, che scriveva poesie non tanto belle e che spesso si presentava in ritardo alle prove. Quando si presentava. Beveva, si drogava e diceva molte parolacce in pubblico. Vabbè, questa è la parte noiosa del film, ho avuto molti conosccenti così. Mai un amico, invece, come quelli di cui vi ho parlato sopra. Gente speciale.

3 commenti:

  1. Sembrerebbe meglio di quell'imbarazzante raccolta di cliché del film di Oliver Stone.

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  2. Il film di Oliver Stone in effetti è orrendino.

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  3. grandi doors, ma gli è sempre mancato un vero bassista, e si sente.

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(Con educazione, se potete. E meglio ancora se con un nickname a vostra scelta, se non vi dispiace, visto che la dicitura Anonimo è brutta assai. Qualora a nostro parere doveste esagerare, desolati, ma saremmo costretti a cancellare. Senza rancore, naturalmente.)