venerdì 1 luglio 2011

il segnapagine del 1.VII.2011

dello Scorfano e del Disagiato

Il Disinformatico, Bavaglio italiano al Web dal 6 luglio?: Verrà dimostrata invece una sola cosa: che i governi (e, in misura minore, i grandi editori) non hanno la più pallida idea di come funzioni Internet e sono mentalmente fermi all'Ottocento sia con il loro modello di governo, sia con il loro modello di business. Ne pagheranno le conseguenze. 
Amedeo Balbi, Caro Odifreddi ti scrivo: Ecco: quello che mi ha lasciato veramente perplesso, al termine del tuo pur godibilissimo libro, è che mi pare che tu finisca per presentare la scienza unicamentante come un sistema di credenze che cerca di imporre la propria supremazia assoluta sulla verità. Una specie di sostituto della religione, quindi.
Un radiologo, Il barcone della donna più bella del mondo: E poi ho pensato che, davvero, nulla su questo pianeta cambia davvero, nulla ci insegna alcuna lezione, tutto si ripete con stolida pervicacia nei secoli dei secoli.
Nonunacosaseria, Il gran caos del digitale terrestre: I telegiornali non ne parlano, i quotidiani nemmeno. Eppure sta succedendo un gran casino con il passaggio al digitale terrestre. Dice: ma c’è già stato in quasi tutta Italia. Sì, ma ora viene il bello. Il bello... si fa per dire. 
Phastidio, Da Laffer ad Andreotti, via Tremonti: La bomba ad orologeria in realtà c’è tutta, se non si riuscirà a fare ripartire la crescita. Ma, visto che la crescita non riparte solo desiderandolo intensamente, e che non ci sono misure profonde e pesanti di liberalizzazione, è altamente probabile che tra un paio d’anni saremo nei guai.

2 commenti:

  1. aggiungo:
    Il sei luglio il web italiano soffrirà un po’

    http://luigiruffolo.it/2011/06/6-luglio-censura-web/

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  2. Grazie molte del link: lo guarderò cercando di capire, come sempre.

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(Con educazione, se potete. E meglio ancora se con un nickname a vostra scelta, se non vi dispiace, visto che la dicitura Anonimo è brutta assai. Qualora a nostro parere doveste esagerare, desolati, ma saremmo costretti a cancellare. Senza rancore, naturalmente.)