martedì 19 luglio 2011

il segnapagine del 19. VII. 2011

dello Scorfano e del Disagiato

ManteblogL'arte di tacereSono indeciso: è più tamarro e fragorosamente inopportuno chiedere agli italiani di stringere la cinghia in camicia a fiori con le barche di Porto Cervo come sfondo o...
Non leggere questo blog!3 anni di governo: ecco la foto simbolo: Sessanta pagine di famiglie sorridenti, imprenditori raggianti, obiettivi raggiunti. Avevo provato a sfogliarlo circa una settimana fa, ma stordito dall'eccesso di falso, e dal tripudio tarocco, mi era sfuggito il cuore del documento, il simbolo ultimo, la taroccata cardine. L'immagine perfetta, per raccontare questi 3 anni di Governo. I capelli di Papi.
RangleDi blog, social cosi ed elettrolibri: C'è una cosa però di cui sono convinto e cioè che questo sia un momento buono per i blog, che proprio l'esplosione incontrollata della condivisione usa e getta possa far tornare di moda quel tipo di comunicazione, più meditata e varia.
DIS.AMB.IGUANDODove porta la rabbia che gli italiani sfogano in rete?: La rete, cara Blue, «salverà» l’Italia solo se ci alziamo dalla sedia per fare cose concrete. Per organizzare, anche usando la rete, azioni collettive e milioni di azioni individuali coordinate e convergenti. Il che non implica per forza la protesta di piazza (che in Italia, l’ho detto tante volte, di solito finisce in niente), ma può tradursi in petizioni, comitati di protesta, azioni di class action e solidarietà sociale.
La versione di chamberlain, c'è qualcosa: C’è qualcosa nel fatto che adesso, in questo preciso momento, uno degli uomini più potenti della terra se ne debba stare seduto dietro a un anonimo banco di legno, in un’anonima stanza del parlamento inglese, a rispondere alle domande, incalzanti, pertinenti, e incisive, di rappresentanti eletti dal popolo

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(Con educazione, se potete. E meglio ancora se con un nickname a vostra scelta, se non vi dispiace, visto che la dicitura Anonimo è brutta assai. Qualora a nostro parere doveste esagerare, desolati, ma saremmo costretti a cancellare. Senza rancore, naturalmente.)