martedì 29 gennaio 2013

Gli altruisti

del Disagiato

Scrivo solo poche righe per dirvi che poco fa ho bisticciato (si fa per dire, naturalmente) con una mia collega su una questione secondo me decisiva. La mia collega è arrabbiata con suo padre perché non si fa curare una spalla che gli fa male da mesi. “Corre per gli altri, ma per lui non fa niente”, mi ha detto. Cioè, fa tantissimo per gli altri e nulla per se stesso. Si trascura, in parole povere. Io alla mia collega ho detto quello che penso e cioè che suo padre, come tantissime altre persone, non fa molto per se stesso proprio perché fa molto per gli altri. Questa cosa dell’altruismo estremo ed integralista è un mito, secondo me. Una persona che fa tanto per la famiglia, gli amici, il datore di lavoro, i poveri eccetera, non ha più l’energia e il tempo per fare altro. E quindi si trascura. Un essere umano non può fare tutto. Vorrebbe curarsi, applicare una buona manutenzione al suo corpo e alla sua anima, ma non può perché è stanco. Non è masochismo, ma sfinimento. Una buona soluzione, ho detto alla mia collega, è quella di rifiutare un po’ del loro aiuto. Di fare da soli, di arrangiarsi, di non telefonare e di non rispondere alle loro telefonate.  

Insomma, volevo raccontarvi questa cosa che mi è capitata oggi in libreria. Non si sa mai. Magari anche voi, come la mia collega, credete nell’esistenza delle persone nate per essere buone.

8 commenti:

  1. Alcuni studi di sociologia sostengono che l'altruismo come inteso nell'immaginario collettivo non esista, ma che si tratti comunque di egoismo, ovvero che si compiano gesti di altruismo per il piacere empatico che si trae dal piacere degli altri o per il senso di pace con la propria coscienza.

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    1. Senz'altro è vero, ma non capisco cosa ci sia di male. Significa che nell'altruismo ci guadagnano entrambi i soggetti in gioco. Mi sembra una cosa bellissima e trovo anzi squallido che sia usato per demolire o sminuire un gesto altruista.
      Tra un volontario alla mensa dei poveri e un rapinatore che ti da una coltellata per fregarti il cellulare continuo a preferire il primo, anche se fior di sociologi mi assicurano che le motivazioni profonde sono le stesse per entrambi.

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  2. Domani dico anche questo alla mia collega. Uguale uguale ;)

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  3. Poi succede come con mio padre, che si mette ad aiutare tutti quelli che gli chiedono qualcosa, anche perfetti sconosciuti. A quel punto è meglio che aiuti me o altri della famiglia... :-)
    ilcomizietto

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  4. Secondo me il problema è quello della priorità: se uno infila se stesso, e in particolare la propria salute, sempre e comunque all'ultimo posto delle proprie priorità, non è questione di "volere ma non potere", è che magari proprio non vuole. Non so se mi spiego bene, però credo che una persona che trova tempo ed energie per tutti tranne che per se stesso ha fatto semplicemente una scelta, perché se è in grado di fare tanto per tutti gli altri sarebbe tranquillamente in grado di fare anche per sé. E poi, ma mi sembra scontato da dire, credo che nessuno - ma proprio nessuno - sia nato per essere buono (ci sono anche quelli che si trascurano sistematicamente per far sentire un po' in colpa chi invece non si trascura...).

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  5. Beh, curare se stessi è anche un gesto di altruismo, nel senso che il nostro stare bene fa star bene chi ci vuole bene.

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  6. Credo che amare prima se stessi sia il presupposto necessario per essere realmente altruisti, amando davvero il prossimo...mi sembra che quelle forme di altruismo estremo per cui si arriva a negare la cura di sé siano un modo (magari anche inconscio) per creare sensi di colpa in chi aiutiamo.

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  7. io ci leggo anche una difficoltà ad ammettere una propria debolezza.
    Ho conosciuto persone che faticano a prendere coscienza di avere anch'esse a loro volta bisogno di aiuto.

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(Con educazione, se potete. E meglio ancora se con un nickname a vostra scelta, se non vi dispiace, visto che la dicitura Anonimo è brutta assai. Qualora a nostro parere doveste esagerare, desolati, ma saremmo costretti a cancellare. Senza rancore, naturalmente.)