martedì 1 aprile 2014

Tutti

del Disagiato



Quella che vedete sopra è la nuova pubblicità del marchio Tezenis, che vende intimo femminile in mezzo mondo. Ho voluto metterla qui e condividerla con voi perché il suo motto – sottolineato senza mezzi termini da queste ragazze in mutande e reggiseno - ha molto a che fare con i libri e con le librerie: sotto sotto ogni ragazza è una pop star. Le case editrici in questi ultimi dieci anni hanno adottato politiche molto discutibili e così i librai, i titolari delle librerie e chi, bene o male, ha avuto la possibilità e la capacità di fare o rappresentare la cultura italiana, per mezzo dei libri stessi o della televisione. Abbiamo sbagliato in tanti, e tanto. Se i lettori diminuiscono e le librerie chiudono non significa che siamo dentro a un disastro, ma che siamo davanti alla prima o seconda pedina del domino che farà cadere tutte le altre, a catena. Rimango del parere, parere che si sta facendo convinzione, che chi oggi si sta preoccupando per il destino delle librerie e della letteratura (spesso, ma non sempre, queste due cose vanno assieme) ha un nemico molto più spietato degli errori che i librai e le case editrici hanno commesso fino ad oggi. Non è Tezenis, il nemico, ma la diversità sempre più impressionante tra quello che noi, ansiosi e preoccupati, vogliamo e quello che vuole la maggior parte della gente; tra quello che accade e si propone in libreria e quello che accade e si propone di fuori, nel mondo.

Lo so, le pubblicità adatte alle ragazze e ai ragazzi sono sempre esistite, però mi sembra (e aspetto di venir smentito) che mai come oggi siano state così pressanti, diffuse o addirittura ubique le tecniche per far sì che sotto sotto ogni ragazza possa essere una pop star. Tutte le ragazze possono sognare, in un sogno ben alimentato quotidianamente, di diventare come queste, dello spot: belle, energiche, divertenti e divertite. Naturalmente non è così. Abbracciata acriticamente questa convinzione indotta, a un certo punto della vita sbatteranno contro il muro, violentemente, senza alcun riparo. La verità è l’opposto di quanto dice Tezenis: la verità è che sotto sotto tutte le ragazze stanno escogitando un modo per non diventare come le loro mamme e i ragazzi come i loro padri. Ma la realtà è lì che li aspetta. Noiosamente mi faccio la stessa domanda di sempre: in un mondo così, quale spazio dare ai libri? Quale e quanto spazio dare a una libreria? Provo a rispondere: nessuno. Non è tutta colpa delle scelte fatte da chi fa e vende libri, questo volevo sottolineare. La realtà è più dura ancora, e il nemico molto più forte, per chi ama l’odore della carta e le belle parole. A Brescia, e nei centri commerciali di Brescia, i negozi Tezenis sono pieni, le libreria sono vuote: perché i librai, le librerie, i libri e quindi la letteratura, non promettono alcuna speranza, un certo tipo di gioia o modo di essere. Non promettono nulla di interessante e, soprattutto, di immediato.