del Disagiato
Non ho ben capito se è mio padre che comincia ad
assomigliare a Silvio Berlusconi o se è Silvio Berlusconi che comincia ad
assomigliare a mio padre, fatto sta che entrambi sono persone che mi mettono
tremendamente in imbarazzo. Mio padre scherza sempre, come se lo
facesse apposta per innervosirmi. Scherza con la cassiera del supermercato,
scherza con il commesso del Bricocenter, scherza con il benzinaio, scherza con
la cameriera o il cameriere. Il mio imbarazzo comincia quando vedo che dall’altra
parte non c’è risposta, che sul viso della cameriera o della cassiera non nasce
non dico dell’intesa ma della comprensione. E io, allora, gli do un piccolo
calcio sotto il tavolo, se siamo seduti, o gli chiedo a bassa voce di
smetterla, che non si può sempre fare così, che dovrebbe capire che non tutti
sanno stare ai suoi scherzi. Che poi questi scherzi sono in realtà battutine
per rastrellare un pizzico di complicità da utilizzare per sentirsi vivo o
magari più vivo. Finisce, invece, che la cassiera si scoccia, che io mi innervosisco
e che mio padre si ammutolisce prima di dire più o meno quello che Berlusconi
ha detto ieri alla scrutatrice: dovreste imparare a ridere.
Mio padre per diventare ricco non ha corrotto nessuno e non
ha portato donne nude in televisione, quindi l’analogia finisce qui, però vi
garantisco che almeno una volta in vita sua, prima che i suoi figli a tavola lo
umiliassero parlandogli di “conflitto d’interessi” e di lumpenproletariat, mio
padre Silvio Berlusconi l’ha votato. Perché prometteva bene e perché era,
secondo lui, una persona simpatica, sempre sorridente. Poi, siccome è
una persona intelligente, ha capito come stavano le cose. Però, nonostante i
ruoli e la differenza di classe, Silvio Berlusconi assomiglia a mio padre e
sarà che pure io sto invecchiando ma incomincio a trovarli simpatici. Magari
mi sbaglio, ma ho come la sensazione che quest’anno, per la sua ennesima ridiscesa in
campo, Silvio Berlusconi negli studi televisivi sia stato più simpatico di voi.
Anzi, già che ci sono, volevo dirvi che Berlusconi è davvero più simpatico di
voi. O forse siete voi che state perdendo i colpi. È vero, voi non avete mai
avuto rapporto con i mafiosi e non avete organizzato festini equivoci in casa
vostra, però state un po’ impallidendo, non sembrate più così intelligenti. E
ovviamente anch’io, che pago le tasse e non faccio le corna nelle fotografie di
gruppo, non sembro più così intelligente, sempre che lo sia mai stato.
Chissà cosa mi sta succedendo, chissà perché quando ho visto
la faccia della scrutatrice dopo che Berlusconi le ha consigliato di
sorridere, ho pensato che forse dovremmo imparare a essere più gentili e
rilassati. Mi chiedo solo che cosa avesse da perdere quella ragazza facendo un
bel sorriso. Io penso che lei volesse fare bella figura con noi, noi che siamo come
lei, gente seria, a modo, che ride solo quando c’è Crozza o Makkox che fanno i
simpatici. Ma cosa abbiamo da perdere? Davvero sorridendo a una battutina
isterica di Silvio Berlusconi finiamo per essere complici, cittadini di un'inquietante zona grigia? Io penso che no, che non succede niente, il cofanetto con i dvd di Lost è sempre a casa ad attenderci, le nostre idee di sinistra rimangono
intatte, pure.
Non ho più entusiasmo, però. A volte, quando sono fermo al semaforo
in attesa del verde, mi capita di pensare che abbia ragione il nemico. È solo
una frazione di secondo, che passa in fretta, e poi ritorno padrone delle mie
convinzioni e delle mie idee conquistate a fatica su terreni di battaglia che
ho lasciato e che non voglio più calpestare. Penso che la faccia seria della scrutatrice non fosse un pugno in faccia a Silvio Berlusconi o una fuga dalla
complicità, ma una carezza a noi, una bella posa per le telecamere presenti. Quel
non sorriso, quella faccia di pietra, è un prodotto ben confezionato dalla sinistra moderna. E ho come la sensazione che in questi ultimi anni i partiti di
sinistra abbiano cominciato ad essere bravi anche nell’arte del commercio. E anzi, in questo, forse, stiamo diventando più bravi di Silvio Berlusconi, più furbi dell'avversario che da tempo detestiamo per la sua furbizia.
Secondo me temeva che, sorridendo, venisse crocifissa mediaticamente come la signora del "Lei quante volte viene?"
RispondiEliminaI partiti di sinistra che sorridono di più = Renzi?
No, a Renzi non ci ho pensato.
RispondiEliminaAnche secondo me, se avesse sorriso anche solo per cortesia avrebbe fatto la fine di Angela Bruno. Al suo posto io avrei vomitato.
RispondiEliminaScusa eh, credo che non si chiami "scrutinatrice", ma "scrutatrice".
RispondiEliminaPensavo di averlo scritto bene. Ma mi sbagliavo. Correggo subito, grazie.
RispondiEliminaDevo contraddirti, "Disagiato" (e Dio solo sa quanto me ne dispiace). Stando ai dati delle recenti elezioni, pare che il migliore piazzista italiano resti ancora lui. E pare anche che noi di sinistra abbiamo ancora molto da imparare sulle strategie di comunicazione, in un paese nel quale se ti presenti nel nome della serietà e della verità finisce che ti prendono per un tipo noioso ed insignificante.
RispondiElimina2/3 degli italiani sostengono che la venditrice che non lo ha mandato a quel paese per le battute pesanti abbia fatto male, 2/3 degli italiani sostengono che la scrutatrice che non gli ha sorriso accondiscendente al seggio abbia fatto male.
RispondiElimina(non ho fatto i conti male, ritengo che ci sia almeno 1/3 degli italiani che sostengono che le donne sbaglino sempre).
Ed io penso che mia figlia faccia bene ad andare all'estero.
Tra chi si copre la faccia e si gira altrove e chi sorride compiacente e imbarazzato, c'è sempre una via di mezzo. Ovvero: fare il proprio lavoro seriamente, con l'espressione alla Clint Eastwood, zero espressiva.
RispondiEliminaChe poi mi pare che sia quello che faccia la maggioranza dei poveri cristi come noi, stufi di stare sempre incazzati col signor nessuno e anche di farsi una risata forzata di cortesia verso chi, con noi, non solo non è cortese sed etiam è anche stronzo.
Cià
lafrangia
RispondiEliminaSorrisi
"Il mondo vuol vedere la speranza sul viso.
Per gli statisti diventa d'obbligo il sorriso.
Sorridere vuol dire non darsi allo sconforto.
Anche se il gioco è complesso, l'esito incerto,
gli interessi contrastanti - è sempre consolante
che la dentatura sia bianca e ben smagliante.
Devono mostrare una fronte rasserenata
sulla pista e nella sala delle conferenze.
Un'andatura svelta, un'espressione distesa.
Quello dà il benvenuto, quest'altro si accomiata.
E quanto mai necessario un volto sorridente
per gli obiettivi e tutta la gente lì in attesa.
La stomatologia in forza della diplomazia
garantisce sempre un risultato impressionante.
Canini di buona volontà e incisivi lieti
non possono mancare quando l'aria è pesante.
I nostri tempi non sono ancora così allegri
perchè sui visi traspaia la malinconia.
Unumanità fraterna, dicono i sognatori,
trasformerà la terra nel paese del sorriso.
Ho qualche dubbio. Gli statisti, se fosse vero,
non dovrebbero sorridere il giorno intero.
Solo a volte: perchè è primavera, tanti i fiori,
non cè fretta alcuna, né tensione in viso.
Gli esseri umani sono tristi per natura.
E quanto mi aspetto, e non è poi così dura."
Wislawa Szymborska in "Vista con granello di sabbia"
È una bella poesia, però davvero non so dire se gli esseri umani siano tristi per natura. Grazie per aver messo qui, sul blog, questi versi, anche se so che si oppongono al senso del post.
RispondiEliminanon volevano opporsi al senso del post solo accostare un altro sguardo sui sorrisi.
EliminaSbaglierò ma mi pare che quella fosse un siparietto dove c'era una parte da recitare... E come al solito, in quelle occasioni, ha la meglio chi è abituato a farlo!!!
RispondiEliminaDetto tra noi, davanti ad un tale pallone gonfiato, personalmente, mi sarebbe venuto solo un sorriso sarcastico accompagnato da uno sguardo infastidito... Ma anche in quel caso, sono sicura, che l'attore protagonista avrebbe avuto da ridire...
E sono una persona mediamente serena a cui piace immensamente sorridere con la bocca e con lo sguardo!!!