domenica 8 maggio 2011

I centri sociali e la maleducazione

del Disagiato

Vorrei tanto dire una cosa che ho sempre pensato e cioè che i frequentatori dei centri sociali sono i più berlusconiani di tutti e io non so se Silvio Berlusconi si sia accorto di questa cosa. Cioè, non voglio dire che i facinorosi, come li ha chiamati B anche ieri, votino per il Pdl, no, non voglio dire questo, voglio dire che la maggior parte dei frequentatori dei centri sociali sono persone molto maleducate e che non si comportano bene. Non tutti, ok, non fate quella faccia, però molti sì. Io ne conosco, alcuni sono amici, alcuni conoscenti, altri amici di amici e altri compagni di birra di limpide serate e devo dire che mi sono divertito molto con loro. Un’ ora, due ore, ma alla terza ora di compagnia, in un centro sociale, in un bar o ad un concerto, mi sono accorto che mentre parliamo della vita, di donne e di Berlusconi, fumano in continuazione spinelli, sputano per terra oppure dicono un sacco di parolacce e talvolta bestemmie. Sapete perché lo fanno? Perché con i problemi che ci sono in Italia non sarà mica uno sputo la cosa grave. Questo vi dicono mentre si rollano l’ennesima canna.

Proprio due settimane fa ho conosciuto un tizio che è uno degli organizzatori della festa di Radio Onda d’Urto, non so se avete presente, e che è anche un frequentatore del centro sociale di Brescia, e mi ha detto più o meno “che il comune di merda continua a mettere il bastone tra le ruote perchè la festa non si faccia. Per il rumore, dicono. E per la droga”. Mi diceva tutte queste cose con rabbia e io avrei voluto rispondergli che in effetti quella festa fa parecchio baccano e che la gente ci va per la droga. Ma sono stato zitto. E sapete perché sono stato zitto? Perché se gli avessi detto che il rumore e la droga creano disagi alla comunità, lui avrebbe replicato con un: “Invece Berlusconi che va a mignotte va bene, vero?”. E io, scusate, sono stufo di risposte come queste.

Ecco, molti dei frequentatori dei centri sociali sono berlusconiani, sono complici del potere avvelenato e nauseante che alcuni di noi (io mi ci metto dentro), stanno combattendo con armi meno appariscenti e caustiche ma non per ciò meno efficaci. Lo sono, complici, non per colpa di un deficit intellettuale innato, no, ma semplicemente perché sono maleducati o indisciplinati. Vanno a letto molti tardi, per esempio. Come Berlusconi quando organizza le sue feste con le donnine nude. Fumano molto, dicono le parolacce e alcuni, ve lo posso giurare, si mettono le dita nel naso davanti a me. Non si mettono le dita nel naso, dovremmo spiegare a questi facinorosi. Oppure vi racconto quest’ultima cosa e poi finisco.

In treno, qualche anno fa, un ragazzo di sinistra e frequentatore di centri sociali (me lo dicevano alcune spille del suo zaino e i vestiti) si è seduto e ha messo i piedi, anzi le scarpe, sul sedile davanti al suo. Dopo un po’ il controllore gli ha detto "tira giù i piedi, perché i sedili così si sporcano!". Il ragazzo sapete cosa ha fatto? Ha aspettato che il controllore andasse via per dire a se stesso: “Con tutti i problemi che ci sono, questo deve rompere il cazzo per due piedi sul sedile”. Io ho girato la faccia verso il finestrino e poi ho proseguito la mia lettura.

Insomma, bello che esistano i centri sociali. Se sono centri alternativi alla maleducazione del nostro governo, però. Se sono centri di acculturazione. Se sono dei posti dove si può leggere, fare scuola e magari anche ballare e cantare. Però alle undici massimo tutti a letto, che il mattino dopo dobbiamo essere belli lucidi per rompere le palle a Silvio Berlusconi o alla Prestigiacomo. Invece no, la realtà è che molti di questi frequentatori sono maleducati. Dovremmo imparare l’educazione, andare a letto presto e fumare meno spinelli per vincere le prossime elezioni. Perché vinca la sinistra, propongo di essere un po’ più di destra. Più puntuali, più educati e puliti. Imparare a marciare, se occorre. Tutto questo non basta, certo, però aiuta.

17 commenti:

  1. è un dato storico: tutto ciò che sorpassa a sinistra il PCI, ora PD, è un danno per la sinistra stessa.

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  2. Che poi, per questioni anagrafiche, io non so come fosse la condotta quotidiana e casalinga dei militanti di piazza o degli extraparlamentari.

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  3. Buon giorno!
    Io, nella considerazione di queste faccende, giungo sempre alla considerazione che l' etica abbia a che fare con qualcosa di innato, relativo all' indole e non collegato ai supporti culturali.
    Nella mia esperienza adolescenziale e di giovane studentessa, impegnata con tanti coetanei anche a livello politico nelle contestazioni degli anni '70 e '80 (anni "pesanti")e quindi, come tutti i ragazzi, appassionata di vita ed iper-critica verso il sistema, non posso, però, annoverare atteggiamenti simili a quelli che descrivi. Naturalmente, esisteva gente che identificava l' anti-conformismo con lo sballo, così come oggi, ma si trattava di minoranze. La discriminante stava tra chi sentiva l' autentica necessità di agire nella società per provare a migliorarla, e chi indossava un cliché solo estetico "di rottura" sulla scia di fascinazioni beat del decennio precedente senza provare vera passione civile o politica. Va da sé che i secondi erano più borghesi dei borghesi che fingevano di disprezzare. E', in fondo, la vecchia diatriba tra forma e sostanza.
    Così oggi, come allora, se hai davvero l' intenzione di "rompere gli schemi" sai che le strategie necessarie passano attraverso azioni civili e personali profondamente etici ed impegnative. Altro che canne e sputi...; penso che alcuni di loro, molto semplicemente, siano in malafede.

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  4. Sottoscrivo.

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    [...] se tiro una riga fra destra e sinistra mi trovo ancora a sinistra perchè, storicamente, mi sembrano più perdonabili gli sbagli che si fanno per andare avanti degli sbagli che si son sempre fatti per restare fermi. In questa posizione mi succede una cosa strana, che poi non è così strana: se discuto con amici di destra mi danno del comunista, se discuto con amici di sinistra passo per reazionario. [...]
    (Luca Goldoni)

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  5. Sposo le tue ultime quattro righe. E sono certo che l'atteggiamento che ho cercato di descrivere (e molte volte volte sono io a comportarmi da maleducato)sia dettato da semplicissima maleducazione, da mancanza di senso civico. Tutto qua.

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  6. @Thumper
    Spesso anch'io mi do del fascista (ma solo su certe cose).

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  7. Chiedo venia per le sviste grammaticali del mio commento: così imparo a non rileggere...
    :-)

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  8. ecco, capisci ora perchè come maestra sono così severa sul rispetto delle regole? Sfidando anche la tolleranza dei genitori, che ormai hanno delegato alla scuola questo compito (non tutti per carità!)
    Ma io non mi scoraggio e sinceramente me ne preoccupo poco se a casa sono abituati male, anzi occasione buona per cominciare ad imparare che al mondo si sta con rispetto. E regole.

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  9. Sono molto d'accordo col post. Anche se io forse esperienze meno dirette, la mia dialettica con gli "Alternativi" ce l'ho avuta anche io.

    Io credo che il tratto comune di fondo con Berlusconi sia l'anarchia e il conservatorismo: che ci arrivi da destra o da sinistra, rimane il fatto che vuoi continuare a farti i cazzacci tuoi senza restrizioni di sorta.

    Ci avete fatto caso che entrambi se la prendono coi giudici? Che entrambi sono al centro di complotti? Infatti dire che il Comune ti è ostile (dopo che gli hai fatto migliaia di danni in una manifestazione abusiva) non è diverso da dire che i pm sono politicizzati. Entrambi, infine, pensano che esistano leggi sostanziali (come le vedono loro) e leggi scritte che invece sono cavilli che è moralmente necessario scavalcare.

    Fanno parte di una commedia italiana in cui il casino serve solo a coprire il fatto che non sta succedendo niente.

    FR

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  10. Secondo me è il modo con cui ce l'hanno con i giudici che è simile.

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  11. scusami ma trovo il tuo discorso assai superficiale e anche come provocazione poco incisivo; perché uno che fuma hascisc dovrebbe essere berlusconiano? io un'idea l'avrei; comprare sostanze illegali rappresenta un introito per le organizzazioni criminali, ma se uno coltiva da sé quello che fuma non c'è nessun problema, leggendo il tuo post non ho ravvisato una riflessione di questo tipo, ne di altro, hai dato per scontato che sia una cosa berlusconiana senza dire perché e come. Inoltre nel finale scrivi:
    "Dovremmo imparare l’educazione, andare a letto presto e fumare meno spinelli per vincere le prossime elezioni. Perché vinca la sinistra, propongo di essere un po’ più di destra. Più puntuali, più educati e puliti. "
    Perché quelli di destra sarebbero più educati?! Mi sa che io e te abitiamo in paesi diversi.

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  12. Sono capitato x caso nel tuo blog, come prima volta. Non so di dove sei e non conosco nulla di te. Sono assiduo frequentatore dei centri sociali, sinceramente mi sono abbastanza rotto di leggere post come il tuo, anche se, te lo riconosco, sei andato oltre il luogo comune della zecca, straccione finto alternativo.
    Io non sono un figlio di papà e non gioco a fare l'alternativo, sono un impiegato precario ex-operaio con u

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  13. @Alessandro.
    Vorrei tanto ribattere o consolidare le mie idee, ma non ho capito cosa vuoi dirmi (temo per complicazioni tecniche).

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  14. mi ha proprio infastidito leggere sto post...quello che hai scritto non ha senso, basi le tue affermazioni su pure e semplici cazzate! che discorso è che bisogna andare a letto presto o le dita nel naso? STRONZO!

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  15. frequento centri sociali... ti dico solo che secondo me non hai capito proprio un cazzo! risponderti lo reputo soppravvalutare la tua intelligenza!

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  16. Se con il post ti ho offeso, ti chiedo scusa (anche se continuo a pensare le stesse cose, a distanza di mesi trovo il tono di questo post davvero antipatico e spocchioso). A te chiedo invece un minimo di gentilezza e lucidità, che ne abbiamo tutti bisogno.

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(Con educazione, se potete. E meglio ancora se con un nickname a vostra scelta, se non vi dispiace, visto che la dicitura Anonimo è brutta assai. Qualora a nostro parere doveste esagerare, desolati, ma saremmo costretti a cancellare. Senza rancore, naturalmente.)