mercoledì 25 maggio 2011

capre e cavoli

di lo Scorfano
Se avete un figlio, o un fratello, o anche solo un amico che frequenta la seconda superiore e ha la ventura di avere qualche problema a scuola (qualche insufficienza, per intenderci), cominciate a preoccuparvi. Non tanto per la bocciatura in sé (per quella si deve preoccupare chiunque, anche in altre classi; anzi, per quella è anche piuttosto tardi, ormai, per preoccuparsi). Cominciate a preoccuparvi perché se quello studente che conoscete sarà malauguratamente bocciato, i guai per lui saranno solo appena iniziati.

Perché non gli basterà rassegnarsi a ripetere l’anno, come è sempre stato. Infatti, mentre il ragazzo (o la ragazza) si barcamenava a scuola e non riuciva a raggiungere risultati sufficienti, è intervenuta la riforma dei cicli e degli indirizzi di studio (la «riforma Gelmini», l’hanno chiamata così), entrata in vigore a partire dal settembre 2010: e quindi la classe seconda dell’indirizzo di studi che il ragazzo ha frequentato quest’anno semplicemente non esiste più, in nessuna scuola. O magari esiste (è il caso del liceo scientifico tradizionale) ma con materie piuttosto diverse.

Il caso degli istituti tecnici è il più clamoroso:         
           tutto è cambiato, le prime di quest’anno hanno davvero poco a che spartire con le prime dell’anno scorso, il che determina che chi venisse bocciato in una qualsiasi seconda avrebbe i suoi bei problemi. E, magari, se verrà bocciato nello scrutinio di giugno, avrà ancora il tempo di organizzarsi, speriamo con l’aiuto della scuola stessa, che però dovrà trovare i soldi per organizzargli dei corsi specifici di recupero e apprendimento (e dove li troverà tali soldi? boh). Se invece, evenienza ancor più dolorosa, verrà bocciato a settembre, sarà davvero un bel pasticcio: dove si iscriverà, come recupererà le materie che non ha mai studiato? Boh.

Anche nei licei scientifici, seppur in misura minore, si verificherà lo stesso problema: perché da quest’anno sia la fisica sia le scienze sono diventate materie di studio della classe prima; chi verrà bocciato in seconda si dovrà iscrivere in una seconda in cui i ragazzi conoscono già argomenti e hanno maturato competenze di fisica e scienze che lui non potrà in nessun modo avere, ovviamente non per colpa sua. E l’anno prossimo il fenomeno si ripeterà per le terze, e poi l’anno dopo per le quarte, eccetera.

Cosa succederà quindi quest’estate? Ecco, questo è l’aspetto decisamente più inquietante della vicenda.. Perché la riforma dei cicli e degli indirizzi di studio (una riforma fatta con il machete, capiamoci) è entrata in vigore nel settembre 2010 ma era ovviamente già pronta diversi mesi prima: nell’inverno tra il 2009 e il 2010 se ne conoscevano già le linee essenziali. Nel frattempo si sono fatte le classi e gli orari, ci sono state le iscrizioni, sono partite tutte le prime, nel frattempo è passata una breve estate e poi un lungo inverno, e dal Ministero non è arrivato niente: nessuna indicazione precisa, nessuna idea operativa su come ci si dovrà organizzare. Un feroce silenzio. E siamo al 25 maggio, e tra poco più di due settimane ci saranno gli scrutinii.

Anche le riforme migliori (e questa non so quanto lo sia), nel breve termine, creano problemi, è ovvio. Far finta che questi problemi non si pongano è obiettivamente il più cieco e insensato dei comportamenti. Ma, evidentemente, il ministro, impegnato nelle campagne elettorali lombarde e in proclami sulla digitalizzazione degli istituti, non ha molto tempo da dedicare a quelle poche migliaia di ragazzi sedicenni per cui questo problema, nient’affatto banale, si porrà come una questione che avrà un’incidenza notevole sulle loro giovani vite.

In conclusione, spero per voi che quel figlio, o quel fratello, o quel conoscente, che frequenta una seconda di un qualsiasi istituto e che ha  qualche problema di insufficienza, non lo abbiate. Oppure tocca a voi sperare che i suoi insegnanti, disorientati da quello che sta accadendo e dalle indicazioni che non arrivano, decidano di tare un taglio gordiano alla vicenda e promuovano indistintamente tutti, dal primo all’ultimo, fino a quello che non ha nemmeno mai fatto finta di aprire un libro. E quindi, se lo facessero, non biasimateli troppo: in certe circostanze, in totale assenza di una guida, si fa quel che si può. E si cerca di salvare capre e cavoli, come si dice. Laddove, s’intende, le capre non sono affatto i ragazzi che non hanno studiato; e i cavoli sono amari e tutti vostri.

6 commenti:

  1. eeehhhmm... ho un figlio in seconda. in un tecnico. e rischia la bocciatura, temo... non mi rimane che sperare che facciano quello che dici tu. anche se sinceramente la bocciatura la meriterebbe.
    però pensando ai miei del liceo, caspita, sarà un bel match. :-(

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  2. Se è nell'indirizzo sbagliato, temo che tu debba preoccuparti un po', Lucia...

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  3. Da tempo mi pongo una domanda sulla riforma Gelmini alla quale non riesco a dare risposta.
    Per realizzare lo "Spazio Europeo dell'Istruzione Superiore" secondo il Processo di Bologna abbiamo adottato il sistema universitario a due livelli.
    La Germania, nell'attuazione del Processo e per allinearsi ai tempi dei cicli di studio del sistema anglosassone, ha deciso di ridurre di un anno la durata dei percorsi liceali (quelli che permettono l'accesso all'Università).Ogni Land sta attuando la riforma con tempi diversi, ma entro pochi anni, nonostante le polemiche, tutti i Laender si adegueranno (es. ad Amburgo credo che l'anno scorso ci siano state due classi di maturità in contemporanea).
    Allora la domanda che mi pongo è questa.
    Come mai, nella frenesia riformatrice di ispirazione tremontiana del ministro Gelmini, non è stato deciso di accorciare a 4 anni le superiori? Sarebbe stato immediatamente raggiunto il reale obiettivo della riforma (tagli del personale per conseguire risparmi economici) e il Governo avrebbe potuto usare come motivazione l'adeguamento dell'età di accesso all'Università a quella degli altri Paesi. Non credo che il problema sia stato come rivedere e/o concentrare i programmi di studio. Quindi, cosa li ha fermati? (non ditemi che non ci hanno neanche pensato...).
    SilviaC

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  4. Cosa li ha fermati? Effettivamente non lo so: senz'altro, hai ragione tu, non la questione dei programmi. Non ne hanno mai esplicitamente parlato, comunque.

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  5. Studiare per non essere bocciati non è contemplato?

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  6. Il 25 maggio, si spera, studiare per non essere bocciati non serve più. Altrimenti poi bisogna anda re a spiegarlo a quelli che hanno stidato dal 10 di settembre.

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(Con educazione, se potete. E meglio ancora se con un nickname a vostra scelta, se non vi dispiace, visto che la dicitura Anonimo è brutta assai. Qualora a nostro parere doveste esagerare, desolati, ma saremmo costretti a cancellare. Senza rancore, naturalmente.)