domenica 5 febbraio 2012

il segnapagine del 5.II.2012

dello Scorfano e del Disagiato

Debora Billi, Neve a Roma: Alemanno non c'entra, la colpa è nostra: Neve a Roma. Ovvero, come rendersi amaramente conto di quanto i cittadini siano psicologicamente impreparati ad una vera crisi. Adattamento, collaborazione e raziocinio: zero.
Crescere creativamente, I compiti, le procedure e la riduzione dei rischi: E' emblematico quanto accaduto a Roma venerdì sera a proposito della chiusura delle scuole, sospensione delle attività didattiche a causa delle avverse condizioni meteo. Le due azioni, che ai non addetti ai lavori potrebbero apparire la stessa cosa, in realtà sono cosa ben diversa e prevedono decisioni prese a livelli diversi.  
Alcuni aneddoti dal mio futuro, Rete!: Leggo di molte solitudini, momentanee o di lunga durata, lettere d’amore, disagi quotidiani sul posto di lavoro e amore per la propria professione. Leggo di piccole cronache famigliari e di intensi podcast mai trasmessi, persone che ritornano in parole da viaggi distanti.
Il Capoluogo, L'Aquila, una stagione d'altri tempi: Oggi mentre la parte più bella di L’Aquila dormiva ancora assopita tra le sue macerie e i tubi giunti – abbandonata nel silenzio di grondaie gocciolanti stalattiti di ghiaccio, e neve e vento, e vento e neve - oggi i cittadini facevano diventare luoghi tutti i terribili e odiosi nonluoghi, mentre dall'esterno era impossibile raggiungere la città, gli aquilani camminavano, si incontravano, si parlavano, vivevano
Andrea Pomella, La neve a Roma: scene da un supermercato: Sono le undici e un quarto del mattino di sabato e il marciapiede è ricoperto di neve, tutto a Roma è ricoperto di neve, le macchine, gli alberi, le strade. Passano due signore tossendo e ansimando. Una delle due ha un paio di scarponi da montagna, sguardo da intenditrice; l’altra arranca con due bacchette da sci...

1 commento:

  1. penso anche io che i cittadini di ogni città debbano organizzarsi e pulire ove possibile.. una collaborazione 2.0 per permettere di ritornare alla normalità..

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(Con educazione, se potete. E meglio ancora se con un nickname a vostra scelta, se non vi dispiace, visto che la dicitura Anonimo è brutta assai. Qualora a nostro parere doveste esagerare, desolati, ma saremmo costretti a cancellare. Senza rancore, naturalmente.)