giovedì 31 maggio 2012

il segnapagine del 31.V.2012

dello Scorfano e del Disagiato

Fabristol, C'era una volta la letteratura: In pratica nel 2012 una persona compra un libro perché ha visto il viso di un personaggio famoso in TV oppure ha giocato ad un videogioco oppure ha visto un film o una serie TV tratta da un romanzo. Uno entra in libreria perché la sua curiosità è stata sollecitata dalla TV o dal cinema o dalla Playstation.
Totentanz, Toccategli la pizza, ai napoletani...: Americani e inglesi recensiscono le pizzerie napoletane su Tripadvisor e tutti si lamentano che la pizza non è croccante. Una tipa californiana scrive: “We have far better pizza in our Northern California artisan pizza shops [...], in fact we didn’t find any of the pizza in Naples to be superb”. 
Oscar Giannino, La spagna è saltata, l'Italia dorme, l'irresponsabilità impera: L’estate, per l’eurocrisi, sarà rovente. Non un mero inoltrarsi sulla via della mancata soluzione ai problemi, come si è fatto da novembre 2009. I nodi vengono al pettine, nelle quattro decisive settimane successive il 17 giugno.

mercoledì 30 maggio 2012

il segnapagine del 30.V.2012

dello Scorfano e del Disagiato

Leonardo, Grillo, il terremoto e le pseudoscienze: Presentare Giuliani come l’uomo che avremmo dovuto ascoltare per salvarci la pelle è molto più che una sciocchezza: è un insulto alla gente che in queste ore sta cercando di mantenere la calma e comportarsi in modo razionale, in un contesto che di razionale purtroppo non ha niente.
Sono storie, Non una proposta, un desiderio: Un paese dove se provi a suggerire che forse esiste un problema di  moralità, allora passi per forcaiolo e giustizialista. Un paese in cui si parla di responsabilità sempre a cadavere caldo, mai prima che si consumino le tragedie. Un paese in cui queste responsabilità è sempre difficile individuarle con precisione, salvo sapere con certezza che sono sempre di qualcun altro.
Rangle, Il complotto degli assistenti sociali: Pensavo, ieri, che quando ero piccolo io e c'erano i terremoti, e ce n'erano tanti dove abitavo, non ho mai conosciuto nessuno che si ponesse il problema delle cause; cioè, un terremoto è una cosa naturale, così pensavano tutti, al limite era un segno di Dio che ci puniva per i nostri peccati.
E io che mi pensavo, Sulle tragedie: Porca vacca, era morta mia nonna. E stavo lì che non mi capacitavo. La gente muore. Anche quella a cui vuoi più bene. L’ho già scritto una volta, ma mi vien da riscriverlo. Stavo lì nell’ingresso, dove da un lato c’era la porta della sala d’aspetto, e dall’altro il corridoio che portava alle sale mortuarie.

martedì 29 maggio 2012

il segnapagine del 29.V.2012

dello Scorfano e del Disagiato

MenteCritica, L'appiccicosa melassa di twitter: Stamattina scossa di terremoto e parte la cascata di miele. Appelli per sospendere parate e visite del papa allo scopo di destinare i quattrini ai terremotati, come se nessuno sapesse che i soldi si spendono per organizzare un evento e non per tenerlo. Ripetizione a mitraglietta e a pappagallo dello stesso numero di telefono a cui chiamare “per soccorsi” e dell’appello ad aprire le reti wifi domestiche in sostituzione dei telefoni scarsamente funzionanti... 
Leonardo, Non si esce dal Castello: Quando un lungo processo finisce con un'assoluzione, si pesca spesso nel frasario giornalistico l'espressione "è la fine di un incubo". Non è questo il caso. Posto che non esistono risarcimenti per un incubo durato cinque anni, i cinque innocenti di Rignano Flaminio non ne saranno mai completamente fuori.
Gramellini, Signora maestra: E' stata una delle serate meno nostalgiche della mia vita: il passato da rammentare era così remoto che sembrava futuro. Si è parlato tantissimo di progetti e speranze, pochissimo di calcio, niente di politica. Ma si è parlato soprattutto della, e con la, Maestra. Era per i suoi 88 anni appena compiuti che avevamo apparecchiato lo spettacolo, salvo accorgerci in fretta che lo spettacolo era lei.

Solo dopo aver vissuto


del Disagiato

Ci sono libri che qualcuno ti dice che non puoi leggere se prima non vedi o se prima non provi. Mi capita spesso, in libreria, di sentire dalla bocca di un cliente un consiglio, un’indicazione: “Leggi questo libro” ma leggilo, aggiunge lui o lei, dopo aver visto, sentito, vissuto, provato, goduto questo o quello. “Prima di leggere questo libro di Orhan Pamuk su Istanbul dovresti vedere Istanbul. Prima è lettura inutile, che non fa presa: prima Istanbul e poi un libro su Istanbul, prima l’esperienza del volo e poi un libro sul volo. Ci si sente un poco stranieri o esclusi, dopo un consiglio così. Il fatto è che per anni ho creduto che la lettura fosse già viaggio, costruzione, somma di esperienze, apertura mentale (espressione che non digerisco ma che ho utilizzato tante volte) e per anni, quindi, ho creduto che per mezzo della lettura e del libro tutto fosse possibile, tutto fosse respirabile e afferrabile: con la lettura ci è concesso di capire e soprattutto di evadere, mi dicevo o mi dicevano.

Anni fa lessi i versi del poeta andaluso Antonio Machado e ricordo ancora l'ingenuo fastidio che mi dava l’abbondanza di colori e sfumature: 

Sempre più scura è la sera; / e la strada che serpeggia / e biancheggia debolmente, / si fa oscura e scompare.

lunedì 28 maggio 2012

il segnapagine del 28.V.2012

dello Scorfano e del Disagiato

Alessandra Daniele, Jump They Say: È come se in Italia gli anni '80, invece di passare, stessero invecchiando fermi al loro posto, e il tempo non scorresse in modo lineare come nel resto del mondo, dove ciò che è vecchio prima o poi finisce rimpiazzato dal nuovo, ma nel modo statico di una semivita dove tutto può solo decadere. 
Strategie evolutive, Lettera aperta ad un critico inadeguatoQuando ci si avvicina ad un testo – a qualunque testo – servono intelligenza, cultura – generale e specifica – e sensibilità. Limitarsi a contare le parole, misurare la lunghezza dei paragrafi, ragionare per parametri immutabili, citare tre regole in croce che chi scrive impara il primo giorno di scuola e passa i cinque anni successivi a cercare di dimenticare, ripetere le opinioni altrui senza una briciola di senso critico, come orripilanti leccaculi, beh, non funziona. Si finisce col rendersi ridicoli.
Andrea Mollica, Il collasso di Bankia travolge la Spagna: Bankia,  la quarta banca della Spagna, ha bisogno di 23 miliardi di euro per salvarsi, quattro miliardi in più rispetto alla stima fatta dallo stesso istituto di credito solo due giorni fa, e quasi dieci in più rispetto alla previsione fatta due settimane fa dallo stesso ministro dell’Economia Luis de Guindos .

domenica 27 maggio 2012

il segnapagine del 27.V.2012

dello Scorfano e del Disagiato

Nonleggerlo, La Gelmini si pente e cancella tutto: La collega Nunzia De Girolamo scrive su twitter che ha la cucina allagata, e che è tutta presa ad asciugare con pezze e pezzette. L'onorevole Pdl è incinta, e quindi l'ex Ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini pensa bene di fare la seguente battuta...
Guardaitreni, Per piacere, qualcuno sbarchi in Normandia!: Ieri guardavamo un film, in terza. Non era proprio un film e basta. Era un modo per celebrare la fine dell’ unità sulla seconda guerra mondiale. E poi non era neanche un film da poco. Era “Il giorno più lungo”, sullo sbarco in Normandia. Un film in bianco e nero, per di più: uno di quelli che, se non li vedi a scuola, dove li vedrai mai?
Scacciamennule, I bambini del Niger: Sembra che Christine Lagarde, una delle donne più potenti del mondo, direttore del Fondo Monetario Internazionale, oggi abbia detto: «Penso più ai bambini del Niger, perché credo che abbiano bisogno di aiuto ancor più della gente di Atene»

sabato 26 maggio 2012

il segnapagine del 26.V.2012

dello Scorfano e del Disagiato

Haramlik, Al servizio dello Stato: Più ancora del malessere che senti guardando i titoli dedicati all’ultima frase a effetto della Fornero (“Gli statali siano licenziabili“) ti rimane attaccato quello che ti trasmettono le tante persone brave, in buona fede – e spesso giovani – che applaudono convinti.
E io che mi pensavo, L'uomo che aveva la macchina nuova e dentro ci metteva lo yogurt greco: Io non ho mai avuto una macchina coi cerchi in lega. Fino a ieri. Erano compresi nel pacchetto. Non è che io li volessi, però mi son sempre chiesto come ci si sente, ad avere i cerchi in lega. Adesso lo so. Ci si sente un essere umano di livello superiore.  
Piovono rane, Non è (solo) questione di soldi pubblici: La storia delle multe per 11 mila e rotti euro prese in un anno da Giuseppe Fioroni è decisamente a lieto fine: infatti, grazie alle multe, i soldi della collettività sono tornati alla collettività. A parte questo paradossale dettaglio, la questione in sé  va valutata al netto di ogni sdegno, meglio ragionare.
Giuseppe Sciortino, Mio figlio dottore: Il dettaglio affascinante è la spasmodica ricerca da parte del Trota di un titolo universitario, a qualunque condizione. Aveva già tutto ciò che i miei studenti ritengono costituire il successo, eppure sentiva la mancanza della laurea. Cosa vale conquistare il mondo se non si può essere chiamati dottore

venerdì 25 maggio 2012

il segnapagine del 25.V.2012

dello Scorfano e del Disagiato

Rafeli, Bisogna guardare le cose per quello che sono: Berlusconi chiede che il Presidente della Repubblica venga eletto con voto diretto dei cittadini, e questo significa un intero popolo che mette la crocetta sul nome piuttosto che elezione attraverso camera e senato. Poi dice che non esclude di essere lui stesso, il candidato per questa elezione.
Minerva Jones, Il Towel Day, la Guida galattica per gli autostoppisti, e il rito del Po: Il 25 Maggio, infatti, è il giorno della commemorazione di Douglas Adams, autore del libro Guida Galattica per gli Autostoppisti (titolo originale: The Hitchhiker's Guide to the Galaxy), deceduto nel 2001.Coloro che lo commemorano, questo giorno vanno in giro con un asciugamano - in quanto questa, nella riflessione di Adams, è la cosa più utile che esista.
Sbagliando s'impera, 10 miti tecnologici da non prendere sul serio: Ti hanno mai detto – in genere è uno che si spaccia per molto più esperto e aggiornato di te – che per prolungare la vita della tua batteria devi scaricarla completamente? che è illegale modificare il telefonino, magari comprato all’estero, affinché funzioni con qualunque gestore? che è meglio aspettare la prossima generazione di processori?

Le parole perse per strada

del Disagiato

Io e una collega qualche giorno fa abbiamo discusso. Anzi, non abbiamo discusso, abbiamo litigato per una scemenza che in realtà non è una scemenza ma che a pensarci bene è una scemenza. Potevamo evitare la discussione, forse. O invece no, la nostra discussione è stata la somma di parole non dette in passate per non litigare e quindi, inevitabile, ecco la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Non vi dico la questione, il motivo scatenante, l’inizio della crepa. Non capireste, tanto è sciocco ed esile il movente che mi ha portato a dire alla mia collega questa cosa: Non permetterti di dirmi quello che devo fare con quel tono. L’ho detto con la faccia rossa, il dito alzato e, penso, una vena della fronte gonfia. Ecco, le ho detto questa cosa e, non lo nego, secondo me ho fatto benissimo a dirglielo. Quando è troppo è troppo. E mentre le dicevo quelle parole ero contento, soddisfatto. Finalmente, dicevo a me stesso. Finalmente sto buttando fuori la rabbia che ho qui nello stomaco da un po’ di tempo. Lei, dopo che le ho sputato addosso il mio veleno, mi ha risposto con parole spigolose, con la faccia rossa, alzando il dito e con la vena della fronte gonfia.  

Poi io e lei abbiamo fatto pace. Per qualche pomeriggio ci siamo guardati con la coda dell’occhio e in quelle ore silenziose pensavo che più passa il tempo e più guardo gli ombrelli, le facce, le mani, le caramelle, i seni, il cielo, le nuvole, i gatti, le strisce pedonali, i bicchieri, i piedi, le vetrine e i ponti con la coda dell’occhio. Non conficco più i miei occhi in niente, guardo solo con la coda dell’occhio. Pensavo questo, ecco. Ma non è vero niente, lo pensavo solo per riempirmi il cervello di qualcosa, per scacciare la rabbia e l’immagine della mia collega rigida e tesa che se ne stava lì davanti a me a sistemare e vendere libri brutti. Io continuo noiosamente a guardare le cose come sempre e non con la coda dell’occhio. Ma ieri con la coda dell’occhio ho visto la mia collega sorridermi.

giovedì 24 maggio 2012

il segnapagine del 24.V.2012

dello Scorfano e del Disagiato

Claudio Giunta, Il futuro non è più quello di una volta: Ho 41 anni, e sono un nativo digitale. Perché ho solo vaghi ricordi del prima. C’era il film su RaiUno il lunedì sera. Poi, a un certo punto, Dallas su Canale 5. Lunghi pomeriggi passati a casa a leggere, senza interruzioni. Un quotidiano solo, La Stampa (vivevo a Torino). Scrivevo e ricevevo lettere di carta 
Diecimila.me, Bacio ai pupi: Chiedo scusa a tutti quelli che mi conoscono. E anche agli amici del bar, che non mi conoscono essendo il bar quello dell’autogrill. Scusami Paola. La prima volta che ti vidi eri bellissima: ballavi.  
ilNichilista, Il peccato capitale del Movimento 5 Stelle: L’ultimo grido della retorica su Beppe Grillo è sostenere, in vario modo, che faccia «un perfetto uso della Rete». E che sia questo «uso perfetto» ad avergli garantito il successo elettorale. Trovo sia un errore, ma utile.
Navi in bottiglia, La lezione di Barney: C’era questa mia amica, felicemente sposata. Una sera tornò a casa e trovò un biglietto sul tavolo. Il marito se n’era scappato con la baby sitter del figlio neonato. Si scusava, ma era stato più forte di lui. Irresistibile, diceva. Lei rilesse, mise il biglietto in un cassetto e apparecchiò la cena. Per due.

ponti

di lo Scorfano


Mi piacciono gli alunni che parlano, da sempre. Che dicono quello che pensano, anche quando non è scontato che lo pensino o quando è chiaramente diverso da quello che penso io, e che loro sanno che io penso. Mi piacciono gli alunni che quando li chiami e chiedi loro: «Cosa stai dicendo?», non rispondono «No, niente», come la stragrande maggioranza degli alunni fa, ma anzi dicono quello che stavano dicendo, che non è mai cosa facile; oppure inventano sul momento un'altra qualsiasi cosa, che a me va bene lo stesso.

Ma, più in generale, a me piacciono le persone che parlano, e soprattutto quelle che usano le parole non per scontrarsi, non per difendersi, non per costruire una trincea che li protegga dagli altri (come fa troppo spesso anche il silenzio), ma per il contrario. La parola come incontro, direi, se non mi suonasse un po' stucchevole il dirlo. La parola come possibile ponte, tra me che parlo e te che ascolti; o, meglio ancora (per me), tra te che parli e me che ascolto.

mercoledì 23 maggio 2012

il segnapagine del 23.V.2012

dello Scorfano e del Disagiato

Phastidio, Uno sguardo al programma di M5S: Dopo il successo del Movimento 5 Stelle a Parma, e visti anche i sondaggi che paiono accreditare il marchio di un successo crescente (secondo Ipsos, M5S sarebbe il secondo partito italiano, se si votasse oggi), è utile ed opportuno dare una scorsa al manifesto programmatico del movimento, per capirne di più.
Letteredalucca, Vent'anni: la fine di maggio era il momento peggiore per studiare. le giornate diventavano lunghe e lente, si rimandava sempre a dopo, si aspettava che scurisse il giorno, che diventasse “ora di cena”. e il telegiornale era una sorta di segnale di fine giornata, di linea netta fra giorno e sera...
MissStrongAle, Indicativo e imperfetto: L’indicativo imperfetto, lo sappiamo, è quel tempo verbale che descrive un’azione passata nel momento in cui era in corso. Maria mangiava la mela. Già il fatto che esista un tempo per il passato in divenire, un tempo capace di accordare al già successo lo stupore descrittivo del da succedere, non manca di sciogliermisi in brividi lungo la schiena.

Il 23 maggio di pochi anni fa è nato il mio nipotino (mio, cioè dello Scorfano). Mi ricordo che, quando seppi che era nato, pensai subito che, da quel giorno, ogni 23 maggio mi sarei ricordato che il mio nipotino era nato lo stesso giorno in cui avevano ammazzato Giovanni Falcone; e che quindi mi sarei ricordato anche di quel pomeriggio passato con alcuni amici sul lago di Como, quando venni improvvisamente a sapere della strage di Capaci e mi misi letteralmente le mani nei capelli. E infatti anche oggi è andata così: mi sono ricordato subito del mio nipotino, poi di Falcone, poi del lago di Como e infine anche dei capelli, che non ho più.

Uomini soli

del Disagiato

Un paio di sera fa ho visto in televisione un programma-documentario di Carlo Lucarelli sulle battaglie condotte contro la mafia dai magistrati Giovanni Falcone, morto il 23 maggio 1992, e Paolo Borsellino, morto 57 giorni dopo e cioè il 19 luglio 1992. Uomini che hanno fatto tanto per la Sicilia e per lo Stato ma, come avrà detto una ventina di volte Carlo Lucarelli durante la trasmissione, uomini a un certo punto della loro esistenza rimasti soli, lasciati soli, abbandonati. Da chi? Dallo stesso Stato, dalle varie istituzioni, da quelli che una volta erano colleghi e amici. Perché? Perché sapevano, perché si stavano avvicinando, sigaretta dopo sigaretta, alla verità. E i due, infatti, muoiono a 57 giorni di distanza, numero, il 57, che sta anche nel titolo di un film per la televisione trasmesso ieri sera che si intitola “Paolo Borsellino, i 57 giorni”, in cui si parla della morte di Paolo Borsellino, magistrato che, e lo si capisce anche dai pochi spezzoni che ho visto, a un certo punto si sente solo e abbandonato.

Pochi giorni fa, tanto per ritornare alla solitudine, in libreria è anche arrivato sugli scaffali il libro della sorella di Giovanni Falcone, “Giovanni Falcone un eroe solo”, e sempre pochi giorni fa per il Post Filippo Facci ha scritto un articolo (a me, ultimamente, Facci piace tanto, chiusa parentesi) sulla distanza presa da Leoluca Orlando nei confronti di Giovanni Falcone. Orlando, riassumendo, vuole diventare l’unico paladino dell’antimafia e per questo, come un carro armato, intraprende una campagna denigratoria nei confronti del suo ormai ex amico ed ex collega Giovanni Falcone, lasciandolo solo, isolato e, aggiungo io, in preda alla vulnerabilità. Uomini soli, quindi. E sentendo, in queste ultime settimane, pronunciare così tante volte la parola “solitudine”, mi è ritornata in mente la vicenda di Renato Candida che era un generale dei carabinieri siciliano che pubblicò, nel 1956, un libro sulla mafia che si intitola Questa Mafia.

martedì 22 maggio 2012

il segnapagine del 22.V.2012

dello Scorfano e del Disagiato

Nonunacosaseria, La vera sconfitta del Pd: E’ evidente che il PD sta fallendo – o ha già fallito – la sua missione originaria. Altrimenti, vincerebbe a mani basse le primarie di coalizione dove le fa. O sarebbero i suoi candidati, non quelli di Grillo come a Parma o di liste civiche ribelli come a Belluno, a intercettare il voto dei delusi del centrodestra o dei senza schieramento. 
Barabba, Son fatto così (17): Son fatto che son sempre stato un accumulatore, ma mentre risistemavo casa dopo il terremoto grosso dell'altra sera, ché abito in un centro storico a qualche decina di chilometri dall'epicentro e l'ho sentito proprio bene, il mondo che traballava...
Rangle, Tutti contro Frankenstein: Stamane sui giornali è tutto un lamentarsi delle condizioni dell'Università Italiana. Il XIV rapporto di AlmaLaurea (clic) fotografa una situazione di crisi, meno iscritti, pochi laureati, pochi investimenti in istruzione e ricerca, calo dell'efficacia del titolo universitario, aumento del tasso di disoccupazione anche fra i laureati.
Lipperatura, You: Il giorno dopo, ti interroghi sul motivo. Ce n’é più d’uno: fretta, desiderio di gettare in pasto a una folla che compulsa con rabbia la rete cercando un colpevole su cui vomitare furia e dolore (a cosa si devono, poi, quella furia e quel dolore? Sono, fino in fondo e veramente, le emozioni dovute a una perdita orribile? O sono un rispecchiamento, una deviazione da altri dolori, un modo di riempire un vuoto? Non lo sai, ancora una volta).
Crescere creativamente, Applausi in chiesa per tutti: E si applaude in chiesa ai matrimoni, alle cresime, alle comunioni e perfino ai funerali. E nessuno, nemmeno un parroco di provincia, né un altro prelato che dica che non si applaude in chiesa.
Anskjieghino, Uno sguardo più attento: Che poi con il tuo collega di studio andate a dare un’occhiata via internet a come è messo ‘sto comune di Rovato dove è stato eletto consigliere comunale poi dimissionato il premio nobel della battuta sul terremoto che stacca la padania leggete che gli abitanti di Rovato sono oltre diciottomila ma gli abitanti cittadini italiani  sono circa dodicimilacinquecento...

Il 22 maggio 1978 fu approvata la legge 194 sull'interruzione volontaria di gravidanza. Per fortuna.

lunedì 21 maggio 2012

il segnapagine del 21.V.2012

dello Scorfano e del Disagiato

Giuseppe Sansonna, Per Franco Mancini: Sul viso di Zeman, paralizzato dal dolore, scorre una lacrima irrefrenabile. “Ho perso un figlio” è il suo filo di voce. Forse non gliel’aveva mai detto, ma lo sapevano entrambi, ed era giusto così. A nominarli troppo, i sentimenti, li si lascia svaporare nell’aria. 
Leonardo, Qui Emilia: i Maya avrebbero anche rotto i maroni: se c’è qualcosa di cui a 40 km dall’epicentro non si sente alcun bisogno, è un po’ di paura in più, un po’ di procurato allarme. Red Ronnie probabilmente non se ne rende conto, ma chi ha deciso di intervistarlo per il Tg1 dovrebbe. Non si fanno i tarocchi sulle emittenti nazionali del servizio pubblico: non si cura il malocchio con le fatture e non si tirano in ballo le Pleiadi per un sisma con epicentro a Finale Emilia.
Piovono rane, Siamo peggiorati, tutti: Ho letto nel week end un sacco di cose uscite sull’attentato di Brindisi. Anzi, per essere più diretti: ho letto nel week end un sacco di indecenti stronzate uscite sull’attentato di Brindisi. Non ne faccio l’elenco: ne sono pieni i media, nuovi e vecchi, ‘mainstream’ e ‘citizen’.

Il 21 maggio del 1502 fu scoperta, dal navigatore galiziano João da Nova, l'isola di Sant'Elena; poco più di trecento anni dopo sarebbe diventata il luogo del più celebre esilio di tutti i tempi.

Bandiere

del Disagiato

Chi ancora si ostina a sottovalutare il momento drammatico che stiamo vivendo, sospeso tra drammi economici e rischi terroristici, dovrebbe riflettere molto seriamente. E’ il momento dell’unita’ di tutte le persone perbene di questo Paese. Ammainiamo le bandiere di parte e, come all’epoca del terrorismo, affrontiamo insieme le sfide del presente. Pier Ferdinando 

Sabato mattina Pier Ferdinando Casini ha detto, a proposito della tragedia davanti alla scuola di Brindisi, che in questo momento di grandi drammi economici (sì, anche drammi economici) e di rischi terroristici molte persone farebbero bene a non sottovalutare la situazione e a riflettere molto seriamente. Non solo. Casini dice anche, come potete benissimo leggere da soli qua sopra, che questo è il momento dell’unità di tutte le persone perbene: ammainiamo le bandiere. Già, ammainiamo le bandiere, eliminiamo le fazioni, uniamoci e collaboriamo. Ecco, io lo so che in questo momento il dolore ha tanto bisogno di silenzio e di riparo e so anche che non esistono ancora (mentre sto scrivendo, domenica sera) moventi e colpevoli ufficiali, ma ci tenevo tanto a dire a voi, a Casini, ai politici di destra e di sinistra che io, la mia bandiera, non la tiro giù dall’asta per nessuno motivo al mondo. Che le persone perbene il signor Casini se le vada a cercare da un’altra parte, orientato da umori e da sentimenti che non sono uguali ai miei umori e ai miei sentimenti. 

domenica 20 maggio 2012

il segnapagine del 20.V.2012

dello Scorfano e del Disagiato

Contaminazioni, Ragazzi a terra, tutti neri, i libri in fiamme: Io sono un’insegnante: quella ragazza era come una qualsiasi dei miei alunni. La ferita che sento dentro, l’offesa che avverto, un’ offesa profonda a tutto ciò che finora ha ispirato la mia vita e la mia professione, sono difficilmente descrivibili.
Malvino, [...]: Presto ancora per dirlo, tuttavia se qualcosa non possiamo escludere è che si stia commettendo lo stesso errore che commettemmo con la strage di Bologna: da subito ci sembrò neofascista e ci vollero trent’anni per cominciare a sospettare che forse non lo fosse.
Jonkind, La teoria della doppia bombola: Riguardo ai terribili fatti di Brindisi la polizia brancola nel buio, come si usava dire prudentemente nel giornalismo classico, e questo nonostante il chiarore vivo delle fiaccole di chi ha scelto di manifestare subito, oggi pomeriggio, contro tutte le mafie perché – aiutatemi a scriverlo – comunque ribadire che si è contro la mafia non è mai tempo perso, e ci si porta avanti.
Galatea, Quello che non so: Non so molto sull’attentato a Brindisi, per il buonissimo motivo che sono una blogger che scrive da casa sua: non ero sul posto, non posso aver visto nulla, non sono andata a chiedere informazioni ai testimoni né ho potuto avere contatti con gli inquirenti e le forze dell’ordine.

Il 20 maggio del 1470, a Venezia, nacque Pietro Bembo. Pubblicò nel 1525 le Prose della volgare lingua, una delle poche opere letterarie di cui davvero si può dire che, se non ci fosse stata, tutta la letteratura italiana sarebbe stata diversa.

sabato 19 maggio 2012

sabato mattina

di lo Scorfano

Poi, quasi come se fosse di improvviso, torniamo a casa un sabato all'ora di pranzo, come tutti i sabati all'ora di pranzo, dopo aver lavorato in questo strano tipo di mattina in cui a molti sembra ancora curioso pensare che si lavori, e ci fermiamo bloccati davanti alla televisione, appena accesa. Cerchiamo di capire. 

Le notizie scorrono rapide sotto il volto nervoso di una giornalista che cerca di spiegare qualcosa che riguarda una scuola (come quella in cui abbiamo passato tutta la mattina, anche questo sabato mattina), qualcosa che è accaduto mentre noi (quelli che insegniamo nelle scuola italiane insieme a quelli che nelle scuole italiane studiano), mentre noi eravamo a insegnare, nella nostra scuola, insieme ad altri ragazzi, più o meno sorridenti, più o meno felici che fosse arrivato il giorno che precede la domenica. Il giorno più brutto per morire.

Ci fermiamo e ci mettiamo un po' a capire. Stentiamo a decifrare, a ricostruire il puzzle di immagini e di voci e di scritte in sovraimpressione. Ma in realtà è che forse non vogliamo proprio capire.

il segnapagine del 19.V.2012

dello Scorfano e del Disagiato

Navi in bottiglia, Una tassa su Rocco: Detto questo e taciute le infinite altre invisibili tasse sugli animali, e allora? E’ una legge non dello Stato, ma della vita, quella per cui si paga per gli affetti. Durante e alla fine. In senso stretto e lato. Gli affetti hanno conseguenze, costi, perdite. Lasciano vuoti nelle tasche e nella testa.
Eschaton, Keynes è morto: ... e anche noi non ci sentiamo molto bene. La garanzia è scaduta e i nodi sono venuti al pettine: spesa colossale, indebitamento fuori controllo, consumismo, inquinamento, tecnocrazia, politiche imperialiste di espansione. La soluzione? Più spesa, più debiti, più bisogni indotti, più inquinamento, più burocrati ed eventualmente più guerre. Keynes scaccia Keynes.
Viviana Lisanti, Il Better Porn di Alain De Botton: Secondo De Botton, la pornografia oggi rappresenta una minaccia per chi la crea e per chi la consuma perchè chiede allo spettatore di negare la propria etica, il proprio senso estetico e la propria intelligenza obbligando le persone a scegliere tra essere umano e essere sessuale.

Il 19 maggio è stato il giorno in cui, nell'anno 804, a Tours, è morto Alcuino di York.

Che bello

del Disagiato

Vicino a casa a mia c’è una scuola elementare. Sta proprio in fondo alla strada e se esco in balcone, sporgendomi un pochino, posso anche vederla. Verso mezzogiorno e qualche minuto sento la campanella della scuola elementare che dice a tutti i bambini e a tutte le maestre che le lezioni sono finite. A volte non la sento, la campanella, ma a volte sì, e oltre al suono metallico e prolungato sento anche le urla di gioia dei bambini, il rumore delle sedie, dei piedi agitati e delle voci degli adulti. Io sono alla scrivania a scrivere o a leggere e poi, a un certo punto, suona la campanella. E allora mi blocco, alzo un pochino lo testa e ascolto le urla di tutti quei bambini contenti di andarsene a casa. 

Non serve neanche allungare l’orecchio, da quanto è forte la loro allegria. Non so perché ma solamente ieri, poco prima di pranzare, ho sentito i bambini dopo la campanella e mi sono detto una cosa semplice semplice: che bello. Tutto qua. Che bello avere una campanella che ti dice che è finita, che si può andare. Non fraintendete, non sto dicendo che è bello essere piccoli. Anzi. Anzi, a me sinceramente va bene essere adulto. Da piccoli si soffriva di più. Sto soltanto dicendo che è bello avere una campanella che stabilisce un prima e un dopo. E molto probabilmente il dopo è meglio del prima. Si sa che dopo ci saranno un parco, un pallone e altre declinazioni della tregua. Adesso, invece, è tutto un piano sequenza tremendo e faticoso.

venerdì 18 maggio 2012

il segnapagine del 18.V.2012

dello Scorfano e del Disagiato

Non ne so abbastanza, Galfa Galfa Galfa...Leon Leon Leon: Ai fighetti di Macao dunque non va bene uno spazio concesso frettolosamente ed in ispregio ad elementari regole di convivenza (quelle, ad esempio, che dicono che non si dovrebbe far passare avanti quelli che urlano e rompono, lasciando indietro quelli che sono lì da prima ma restano tranquilli e chiedono per favore).
come diventare il mio iceberg, Istinto di ripetizione: Uno dovrebbe avere i soldi per tenersi tutto, per non essere mai costretto a vendere niente, a liberarsi di niente. Uno dovrebbe tenere tutto quello che in qualche modo è entrato a far parte della sua vita, dovrebbe avere il primo pallone con cui ha giocato, e il secondo e il terzo e così via... 
Simplicissimus, Nuova protezione civile: c’è il terremoto? Cazzi vostri: Un’ulteriore discriminazione si profila tra chi vive in zone a rischio e chi risiede in territori tranquilli e, soprattutto, tra chi potrà permettersi di pensare al dopo-disgrazia e chi considera disgrazia in sé un presente di stenti, in cui persino la calamità resta vuota di significato.
Adriano Sofri, Ritorno a Srebrenica: "Quando c'è il sole qui, è il posto più bello del mondo", dice una.


Tradito dalle intercettazioni telefoniche, il 18 maggio del 1993 viene arrestato Nitto Santapaola, uno dei più sanguinari boss mafiosi di Cosanostra. Santapaola, per dirne una, è tra i principali responsabili della strage di via D'Amelio, strage che portò alla morte di Paolo Borsellino e degli uomini della sua scorta.

giovedì 17 maggio 2012

il segnapagine del 17.V.2012

dello Scorfano e del Disagiato


Filippo Facci, Il grillino che è in loro: Che poi, altra parentesi, una primogenitura con Grillo, Marco Travaglio, ce l’ha davvero: fu ben lesto, nel 2008, a utilizzare il blog grillesco per vendere i propri prodottini a un preciso target di beoti; il video, il libretto, il cofanetto, una ragione sociale di grande impegno politico (si chiamano soldi) dove spiccavano, per dire, il dvd di Grillo giustamente chiamato «Delirio» (10 euro e 90) e subito sotto il dvd di Travaglio titolato «Mafiocrazia» (10 euro e 20).
alberto cane blog, Mi è successa una cosa straordianaria: L'ho detto in giro «Mi è successa una cosa straordinaria, incredibile, non potreste mai indovinare». Infatti non hanno indovinato...
Silvia Bencivelli, Lezione di giornalismo scientifico for dummies / 2...: Se faccio il giornalista scientifico e finisco per trovarmi a lavorare su una cosa di sport senza saperne le regole, potrei pensare che uno che gioca a calcio con le mani sia un geniale innovatore. Invece molto più probabilmente è un baro. Idem per un giornalista che non conosce le regole della scienza e si trova a lavorare su una cosa di scienza.
Giornale di Brescia, Rissa tra pendolari sul treno da Milano a Brescia: Una linea storicamente sovraffollata che, pochi giorni fa, è stata teatro di una rissa tra due pendolari di nazionalità italiana che cercavano di accaparrarsi un posto a sedere. 

Il 17 maggio 1510 morì a Firenze il pittore Alessandro di Mariano di Vanni Filipepi, altrimenti chiamato Sandro Botticelli. Perché "Botticelli"? Ce lo spiega Giorgio Vasari: "Costui fu figliuolo di Mariano Filipepi, cittadino fiorentino dal quale diligentemente allevato e fatto instruire in tutte quelle cose che usanza è di insegnarsi a' fanciulli in quella età, prima che e' si ponghino a le botteghe, ancora che agevolmente apprendesse tutto quello che e' voleva, era nientedimanco inquieto sempre; né si contentava di scuola alcuna, di leggere, di scrivere o di abbaco; di maniera che il padre infastidito di questo cervello sì stravagante, per disperato lo pose a lo orefice con un suo compare chiamato Botticello, assai competente maestro allora in quell'arte".

Baci

del Disagiato

Sara è l’ultima arrivata in negozio e ve ne ho già ampiamente parlato in passato, se vi ricordate. Bene, Sara in queste ultime due o tre settimane di vita in negozio ha cominciato a capire come vanno certe cose, come bisogna comportarsi o agire in certe situazioni, come e dove bisogna sistemare libri e oggetti e più che altro ha capito da chi difendersi e da chi non difendersi. E quando parlo di difesa non mi riferisco solamente ai clienti ma anche ai colleghi: Sara va d’accordo con alcuni dei suoi colleghi (con me, ad esempio, va d’accordo) e Sara non va per niente d’accordo con alcuni dei suoi colleghi. Il risultato è che con qualcuno di noi è rilassata e con qualcun altro invece se ne sta rigida e silenziosa, blindata dal suo mestiere. Con me, come già detto, è rilassata e infatti con me parla, scherza, a volte si confida, chiede quando non sa, cerca conferma quando sa, mi domanda come sto e mi domanda quello che farò di sera, più tardi, finito il turno, una volta abbassata la saracinesca. 

Sara mi ha anche presentato il suo ragazzo, che tutti i giorni, ma proprio tutti, viene in negozio a trovarla. Magari sbaglio, ma la mia impressione è che i loro incontri dipendano dalla mia presenza o meno. Cioè, quando lei è in negozio con me e basta, e non con le mie colleghe, ecco che lui entra in negozio con la sua maglietta psichedelica e le scarpe sfondate. Si chiama Luca e devo dire che è una persona molto simpatica. L’altro giorno, aspettando che Sara smettesse di parlare con una cliente, Luca mi si è avvicinato e mi ha detto: “Tutto bene?”. “Sì, sì, tutto bene”, ho detto io, e lui allora ha fatto una grande risata e poi come un uomo di mondo ha guardato Sara in fondo al negozio come per dire: Valle a capire, le donne. Però c’è una cosa che ogni giorno mi mette davvero in imbarazzo e questa cosa è che Sara e Luca si baciano.

mercoledì 16 maggio 2012

il segnapagine del 16.V.2012

dello Scorfano e del Disagiato

a little less conversation, Non abbiamo il diritto...: Se - non per colpa tua, certo - non sei in grado di capire che nessuna donna, mai, vuole abortire ma che qualcuna purtroppo deve farlo, allora non parlare. E non chiedere, nemmeno: se qualcuno deve scegliere di rinunciare a una parte di sé non ti deve spiegazioni.
Francesco Costa, Come riscrivere l'antico format della piazza: La ritualità ossessiva del meccanismo ha svuotato completamente il significato delle proteste. Ma esiste oggi un modo di manifestare che sia adeguato ai tempi, che sia efficace, che non sia esattamente lo stesso di cinquant'anni fa?
Antonio Migliore, Un giorno nell'Italia del Salone del libro: Nell’Italia in cui non si legge, o comunque dove la lettura non è tra le attività e gli hobby preferiti, il Salone del Libro di Torino sembra essere la vetrina di un’altra Italia e di un’altra italianità, quella che privilegia l’otium oraziano al dolce far niente fine a se stesso.
Massimo Mantellini, Google mi rende stupido: Detto in parole povere: la voce “macao” su Google (come ormai moltissime altre) fa abbastanza pietà e lo fa per due ragioni che vale la pena sottolineare. La prima è che Google è ormai completamente intossicato dal tempo reale. La sua fenomenale rapidissima capacità di aggiornare gli indici con notizie fresche (che vengono come tali ritenute molto interessanti) lo ha rapidamente instupidito...


“180 ebrei, banditi e subumani sono stati distrutti. Il quartiere ebreo di Varsavia non esiste più. L'azione principale è stata terminata alle ore 20:15 con la distruzione della sinagoga di Varsavia... Il numero totale degli ebrei eliminati è di 56.065, includendo sia gli ebrei catturati che quelli del quale lo sterminio può essere provato”. Così il 16 maggio 1943 l’ufficiale nazionalsocialista Jürgen Stroop dichiara, in un rapporto che verrà spedito al ministro dell’interno del Reich Heinrich Himmler, ufficialmente sedata la rivolta degli ebrei nel ghetto di Varsavia.

l'esitazione

di lo Scorfano


«Tu sai perché io porto quest'abito.» E Renzo, sempre così sicuro di sé e baldanzoso, pronto allo scatto di rabbia e anche a mettere la mano al coltello, se è il caso (senza mai tirarlo fuori, diamogliene atto), Renzo che medita vendette e riscatti, Renzo davanti a questa domanda che non è neppure una domanda... Renzo esita. Anche se, lo capiamo subito, Renzo lo sa fin troppo bene perché il padre Cristoforo porta quell'abito di frate cappuccino, quale sia la sua storia lontana. E anche noi lo sappiamo, perché la storia di quel frate quando non era frate ci è stata raccontata da Alessandro Manzoni stesso, all'inizio del romanzo, quando nemmeno immaginavamo che ci sarebbero stati la peste e il lazzaretto e il voto di castità e questo incontro inatteso nel bel mezzo della morte. Ma Renzo comunque esita, non risponde, ci impiega un secondo di più nel necessario. 

Ed è qua che io ho programmato di infilarmi, mentre i ragazzi leggono, ognuno con la parte che si è assegnato all'inizio dell'anno. Ho pensato che è su questa esitazione di Renzo che avrei costruito la mia spiegazione di questo passaggio così difficile del romanzo, la necessità del perdono, l'inutilità dell'odio, il male che non s'ha da fare mai, nemmeno quando lo si subisce in modo così assurdo e prepotente, il male che perseguita per sempre chi lo compie. Ed è dunque adesso che dovrei intervenire. Ma non ce la faccio: e i miei giovani lettori di seconda liceo vanno avanti, proseguono, mentre io ho perso il tempo della battuta, è troppo tardi, non so come mai: mi sono lasciato sfuggire il momento che avevo deciso io che era quello giusto.

martedì 15 maggio 2012

il segnapagine del 15.V.2012

dello Scorfano e del Disagiato

Piovono rane, Anche una bici elettrica: Ma davvero crediamo che la famosa “crisi dei partiti” sia frutto soltanto delle loro burocrazie, delle loro ruberie, del loro attaccamento alla poltrona? Certo, tutto questo c’è stato -anzi c’è ancora – e qui come altrove non si è mancato di farlo notare un giorno sì e un giorno anche, a costo di sentirsi dare dei demagoghi, dei distruttori, dei movimentisti.
Alesiro, Assegno di invalidità, mobilitiamoci: Mettere una soglia di 15 mila euro significa colpire tutti i disabili che lavorano e non evadono le tasse. Una proposta che può avere l'effetto contrario a quello voluto: diminuire il reddito di chi vive al limite può portare la persona a non farcela più e a dover accettare l'idea di venir ricoverato (a quel punto a spese dello Stato, visto che non avrà più un reddito).
Aciribiceci, Cosmo: Il punto non è tanto se è una bella trasmissione, perché alla fine lo è, una bella trasmissione. Il punto è capire perché le belle trasmissioni siano solo quelle laudative, celebrative, ridondanti e massimaliste, che sono un tipo di bella trasmissione, ma non l’unico.
Nonunacosaseria, Una ben strana classe: Sono stato in visita alla 2° F del liceo “M. Citorio” della mia città. E’ una classe di ragazzini interessanti. C’è Beppe, per esempio. E’ arrivato da poco, prima studiava in un altro istituto, ma è subito diventato un punto di riferimento per i compagni, grazie alle sue concioni contro i professori e il preside (uh, il preside!).
Singloids, Striscia #1000

I grandi

del Disagiato                                                                        

E posso diventare anch'io come i grandi che non si interessano più che di  cifre.
(da "Il piccolo principe" di Antoine de Saint-Exupéry)


Il libro Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry è un libro per bambini, come ben sapete. Parla di un aviatore che precipita nel deserto e che nel deserto incontra un bambino che poi si scoprirà essere abitante e principe di un pianeta lontano. Il bambino chiede all’aviatore di disegnarli una pecora. Una pecora? E perché dovrei disegnarti una pecora? Così poi la pecora mangia l’erbaccia che rischia di ricoprire il mio pianeta, gli risponde. E così l’aviatore disegna una pecora. Il bambino, sul suo pianeta, ha un grande amico, che è un fiore. A un certo punto, il piccolo principe dice del suo amico: “Non ho saputo capire niente allora! Avrei dovuto giudicarlo dagli atti, non dalle parole. Mi profumava e mi illuminava. Non avrei dovuto venirmene via! Avrei dovuto indovinare la sua tenerezza dietro le piccole astuzie. I fiori sono così contraddittori! Ma ero troppo giovane per saperlo amare!”

Ecco, questo breve monologo sta a pagina 45 della mia edizione; edizione con illustrazioni molto infantili dell’autore. Qualche giorno fa una signora mi ha chiesto se potevo darle una mano. “Devo fare un regalo a una persona”, mi ha detto la signora. E una volta saputo che il regalo era per una “donna, buona lettrice”, ho tirato giù dagli scaffali qualche titolo più o meno interessante. “Mmmm, non so”, mi ha detto la cliente disorientata. E poi ha aggiunto sorridente: “Ma Il piccolo principe l’avete?”. “Sì, c'è, però Il piccolo principe è un libro per bambini”. 

lunedì 14 maggio 2012

il segnapagine del 14.V.2012

dello Scorfano e del Disagiato

Notiziole di .mau., Aborto tricolore: Io non ho nulla contro la marcia anti-aborto che si è tenuta ieri a Roma. Non mi sognerei mai di partecipare a una simile marcia, soprattutto visti gli altri partecipanti, ma marciare è lecito. Non ho nemmeno nulla contro il patrocinio concesso dal comune di Roma - tanto il patrocinio costa zero e non lo si nega a nessuno.
Diciottobrumaio, Piove sempre sul bagnato: Perdurando l’attuale situazione economica e politica, è sicuro che la Grecia uscirà dall’euro. Quanto potrà succedere dopo, non lo so. Potrebbe essere questa la classica scintilla nella prateria, o forse no. Di sicuro sarà l’inizio che condurrà alla fine dell’euro. 
Varie non eventuali, Non più di due: E, da insegnante, mi chiedo quanto serva davvero, ai ragazzi e a loro senso di responsabilità, questa corsa continua a dare mille valutazioni, a recuperare verifiche su verifiche e interrogazioni su interrogazioni, visto che la maggior parte di loro pensa che vabbé, tanto c'è una seconda occasione. E poi una terza, una quarta, una decima.

Il 14 maggio del 1952, cioè sessanta anni fa tondi tondi, nasceva a Dunbarton David Byrne, il fondatore dei Talking Heads. Si invecchia alla svelta.

gli effetti dell'alcol

di lo Scorfano


Mi è di nuovo capitato, quasi per caso e a mia insaputa. Mi è di nuovo capitato di partecipare a un «incontro». Anzi questa volta nemmeno la parola «incontro» bastava più: perché questo era un episodio di peer education, «educazione tra pari», un brevissimo spettacolo in cui alcuni studenti diciassettenni del liceo raccontavano qualcosa a tutti gli studenti quindicenni del liceo, «tra pari» appunto. Una di quelle forme di trasmissione del sapere che piacciono molto al ministro Profumo, e su cui insiste ogni volta che abbiamo la dolce ventura che egli venga intervistato. Io invece ho assistito qualche giorno fa a questo episodio di «peer education» e l'ho trovato imbarazzante.

È forse anche inutile che vi spieghi esattamente di cosa trattava: in realtà era semplicemente un invito a non consumare alcol; era l'idea (giustissima) che l'alcolismo non sia una piaga sociale da sottovalutare; era un memento su quanto l'alcol possa far male quando si è giovani. E c'erano questi ragazzi sul palco che urlavano parole, che ripetevano slogan, evidentemente imparati a memoria,  ma con grande convinzione e partecipazione. E c'erano delle persone (qualificate) della nostra Asl che li imbeccavano quando si dimenticavano qualcosa; c'erano parole ripetute dal palco della scuola come se fossero dei mantra, come un rosario, come la litania degli orapronobis di qualche decennio fa. Ed è stato lì che forse ho capito e che mi sono sentito un po' in imbarazzo, per l'Asl e per me.

domenica 13 maggio 2012

il segnapagine del 13.V.2012

dello Scorfano e del Disagiato

Attentialcane, La Juve e la legge dell'occhio per occhio...: Questa storia dei 30 scudetti “effettivi” che la dirigenza bianconera ha deciso di gridare al mondo intero, impipandosene della sentenza definitiva emessa da tutti i gradi della giustizia sportiva, sta suscitando un serrato dibattito. E non solo nei bar
Ciclofrenia, Di Frosinone, appunto: Ne avrebbe settantatré oggi. Ma si è fermato a sessantacinque. Quando avevo sedici anni mi vergognavo di mio padre, perché a sedici anni ti vergogni sempre di tuo padre. Mi vergognavo soprattutto quando veniva a prendermi le volte che ero uscito con persone nuove. Lui arrivava e prima di andare via si fermava un attimo con noi. Io non volevo che lo facesse.  
Livefast, Abbattere lo Stato Imperialista delle Multinazionali (o conquistare 24 territori): La Federazione Anarchica Informale. Che bel nome. Anarchici ma informali: niente cravatta, niente darsi del lei, niente buon giorno e buona sera: informali, casual, cool. 
Manteblog, Anteprima Punto Informatico: Il giornalista e storico siciliano Carlo Ruta è stato infine assolto in Cassazione. Il suo blog, chiuso nel 2006 da un discusso intervento della magistratura, ha dovuto passare tutti i gradi di giudizio prima di essere considerato per quello che è: una normale pagina web nella quale il signor Ruta esercitava il proprio diritto alla libera espressione del pensiero...

Il 13 maggio 1983, a Bouaké, in Costa d'Avorio, è nato Gnegneri Yaya Touré che oggi, nel giorno del suo ventinovesimo compleanno, ha vinto il titolo della Premier League con il Manchester City, dopo una partita incredibile e, per  tifosi del City, assolutamente indimenticabile.

Essere un cattivo tifoso

del Disagiato

Anche il prossimo anno, salvo Santo che compare sulla traversa, il Brescia non giocherà in seria A. Peccato, davvero. Quest'anno sembrava una squadra morta in partenza ma poi, con alcune modifiche tattiche (e soprattutto con un nuovo allenatore), i giocatori hanno cominciato a buttare la palla in rete, a non prendere gol e quindi a scalare la classifica. Fino a qualche giorno fa non dico che avevamo la possibilità di andare nella massima serie ma avevamo la buonissima possibilità di giocare i play-off. Poi la squadra ha fatto ancora qualche passo falso e addio speranza, che si allontana sempre di più. Non sono né triste né amareggiato, tanta è l’abitudine di vedere la mia squadra perdere e rimanere lì, nella stessa posizione di sempre. Certo, ogni tanto si va in serie A ma poi quasi matematicamente si ritorna in B. E se si rimane in A non si vice niente o perché alla squadra manca qualcosa (vero, sempre) o perché gli arbitri si mettono contro di noi perché abbiamo una tifoseria particolarmente vivace (magari fosse vero) e perché abbiamo uno stadio vecchio e pericoloso (vero). 

Domanda: ora in che stato è la mia fede calcistica? È in buonissimo stato, per il semplice fatto che non me ne frega niente di quello che accade in campo. Rimarremo ancora in serie B? Ecchisenefrega. La mia passione calcistica ormai è un pugile messo all’angolo. Allo stadio ci andrò quando il Brescia comincerà ad essere una squadra più che decente e, come si suol dire, competitiva. 

sabato 12 maggio 2012

il segnapagine del 12.V.2012

dello Scorfano e del Disagiato

L'albero di maggio, Le brutte parole: Ci sono delle parole che non si possono dire, o almeno non in tutti i contesti ... La questione è: perché? Cosa c'è che non va in queste parole? Oppure, cosa c'è in loro che invece le rende così utili? 
Fondo nero, I ciclisti quando aspettano: Non sono andata a vedere la partenza della tappa del Giro d'Italia da Modena perché sono un'appassionata di ciclismo. Ci sono andata perché sono un'appassionata di persone. E quest'evento sapevo avrebbe convogliato nello stesso luogo una folla di volti, espressioni, gestualità. Persino parole, anche se fotograficamente non sono trasmissibili.
Due colonne taglio basso, Che senso ha?: Contro la mia stessa volontà, mi rendo conto giorno dopo giorno che coltivare speranze è ridicolo; che la speranza è proprio ciò che ci tiene fermi, perché ci illude che in un modo o nell’altro sia possibile interferire con la realtà.

Il 12 maggio del 1977 è morta, a 19 anni, Giorgiana Masi. Se non sapete chi sia stata, la voce di Wikipedia potrà esservi lettura utile.

una questione lessicale

di lo Scorfano


Giulio, non se ve lo ricordate, è quel tale bellissimo tomo che non è un mio alunno ma che è diventato quasi un mio amico, dopo che ho avuto una supplenza nella sua classe, molto tempo fa: Giulio è colui che prima mi consigliò una carriera alternativa a quella da me intrapresa e che poi, qualche mese dopo, mi confortò con le sue teorie a proposito della sanità mentale mia e dei miei colleghi.

Oggi Giulio, proprio lui, mi ha fermato nei corridoi, mentre stavo uscendo da scuola, e con gesto imperioso e contemporaneamente affettuoso mi ha fatto capire che non potevo proprio non fermarmi a parlare con lui. Io mi sono avvicinato e lui mi ha detto: «Una cosa brutta, prof», con l'aria dell'uomo che conosce il mondo e che sa che ci sono giorni in cui è di cose brutte si deve parlare. «Che cosa?» gli ho detto io. E lui: «Io e la mia ragazza... È finita, prof: ci siamo lasciati». 

venerdì 11 maggio 2012

il segnapagine dell'11.V.2012

dello Scorfano e del Disagiato

Tempo reale, La pena di morte in Italia: Ma perché le centinaia di detenuti, cioè di individui affidati alla nostra custodia, ripeto, custodia, che si uccidono e magari neppure entrano nelle statistiche per cavilli formali (non è morto in cella, ma in ospedale a causa del trauma riportato nel tentativo di uccidersi, per esempio) non provocano brividi di sdegno o di attenzione e non increspano spesso nemmeno l’ oceano della Rete? 
Un radiologo, Falso e tendenzioso: Insomma, come medico ospedaliero a me quello che dispiace non è lo sfogo del singolo: è piuttosto la chiamata alle armi di chi non è informato sui fatti, l’infilata di considerazioni dozzinali da uomo della strada incazzato che nemmeno ha idea di cosa accada in un ospedale e in luoghi analoghi.
Verba manent, Quel che sovviene: Devo smettere di guardare le foto. Devo smetterla per evitare che i ricordi si riducano alla bidimensionalità. Sì, perché le memorie registrate dalla mente attraverso tutti i sensi sono multidimensionali, seppur sfuggenti come sogni fatti di brume. Invece i pixel delle immagini, sovrapponendovisi, appiattiscono le porzioni di ricordo cristallizzando un'espressione, annullando gli odori...
Ufficio reclami, Quando i media tradizionali latitano: È dal 21 aprile, più o meno, che 170 lavoratori Format, operatori del call center di Trenitalia, hanno comunicato al mondo di essere in procinto di restare a casa a partire dal 12 giugno, probabilmente con cassa integrazione straordinaria.
Glenville, Di chi parlano i comici?: Secondo me non puoi far ridere senza esprimere una visione del mondo e delle cose. Non per forza una visione ideologizzata. Ma una visione, un’idea, giusta o sbagliata non importa, che rappresenti in qualche modo lo spirito del tempo.

L'11 maggio è il giorno della nascita di Richard Feynman, premio Nobel per la Fisica nel 1965. Era nato a New York nel 1918.

Che tempi!



del Disagiato

Qualche sera fa un amico mi ha telefonato e mi ha chiesto se mi andava di andare fuori a cena, che aveva delle cose da raccontarmi. “Scegli tu dove andare, per favore”, mi ha detto l’amico. E così io ho scelto di andare dove vado di solito e cioè in un ristorante a due passi da casa mia, dove si mangia bene, si spende poco e che è gestito da un signore molto simpatico, che ormai conosco da tanto tempo. Insomma, io e l’amico l’altra sera siamo andati a mangiare in questo posto, sistemati accanto a un tavolo occupato da una coppia di omosessuali. Come faccio a sapere che erano omosessuali? A un certo punto uno dei due è si è alzato dalla sua sedia e ha baciato il suo compagno.

E questo bacio l’ho notato io, l’ha notato il mio amico, l’hanno notato altri clienti che stavano vicino a noi e poi l’ha notato il signore simpatico e cordiale che gestisce il ristorante. Vedendo il bacio, il signore ha fatto una faccia un po’ scandalizzata, ha lasciato il piatto che aveva in mano su un tavolo e poi, incamminandosi verso le cucine, ha detto non proprio a bassa voce questa cosa: “Vabbè tutto, però così no….”. Magari la mia sarà un’affermazione un po’ banalotta, ma le parole, le espressioni, le frasi, sono anche contenitori, recipienti per concetti, pensieri, e sentimenti. Cosa ci mettete dentro la frase “va bene tutto, però così no…?” detta da un signore che ha quasi settant'anni? Io ci metto un chiaro segno di tolleranza. Va bene che ci siano gli omosessuali, ma che gli omosessuali si bacino in pubblico, beh, no, questo non mi sta bene. “Va bene tutto” è tolleranza e “però così no…” è qualcosa di diverso dall'intolleranza, secondo me. Oppure è intolleranza ma non intolleranza cattiva e immutabile. E poi, se è per questo, neppure la tolleranza è una cosa bella, che la tolleranza richiede pazienza senza alcuna comprensione dei fatti e la pazienza così fatta, cioè capricciosa, non è trasferibile, comunicabile. E poi, più che altro, si spegne come un fiammifero al vento. 

giovedì 10 maggio 2012

il segnapagine del 10.V.2012

dello Scorfano e del Disagiato

Francesco Costa, L'ha fatto di nuovo: una delle migliori qualità di Barack Obama è sapersi tirar fuori di slancio dai momenti di difficoltà. Dove gli altri politici minimizzano, si avvitano, cercano scappatoie e formule di circostanza, Obama sale sul podio, passa all’attacco e ribalta la situazione.
UnPopperUno, Contro l'uso politico dei classici: La sola via per ottenere accesso ai grandi libri è andarli a cercare nei loro antri subacquei: bussate, e vi sarà aperto. Chi s’illude di spenderli sul mercato della rivolta, si trova tra le mani monete false (e il tesoro continua a brillare, inalterato). Al manifestante che li innalza come vessilli sulle barricate i classici rispondono, con voce soave ma ferma: “Preferirei di no”.
Il blog di Lameduck, United Colors of Merkel: Angela ha un intero guardaroba di tailleur tutti uguali. Lo sospettavate ma ora ne avete la certezza.Cambia solo il colore ma il taglio è lo stesso, la tasca, il bottone e il revers sono sempre uguali e nel medesimo posto. E' evidentemente e volutamente una divisa, la divisa da cancelliera.
Demata, Sanità: basta sprechi sulla pelle dei malati: Quando si parla di sprechi in Italia, la Sanità è sempre al primo posto, addirittura davanti alla Casta, se vogliamo prestar fede ai drammatici dati che sono riportati in commissariamenti, cessioni del credito, (s)vendite di strutture, vertenze sindacali. Sprechi, ancor maggiori, se, invece di conteggiare ciò che “viene buttato”, si va a considerare quello che “dovrebbe essere ma non è”.

la cosa orribile

di lo Scorfano

Qualche giorno fa, alla televisione, hanno trasmesso questo spot qui, a proposito di gatti nervosi e del segreto della felicità dei gatti. Io l'ho guardato con gli occhi sempre più spalancati, ho dato un lieve colpo di gomito alla mia fidanzata perché anche lei allibisse, e ho infine pensato che fosse una cosa orribile:



Poi, grazie a una rapidissima ricerca sul web mi sono reso conto che quella che a me pareva essere un'inquietante novità di quest'anno è invece una «tecnologia» che esiste da tanto tempo, che si è già attirata molte critiche da parte di molte persone (alcune che ritengono si tratti di un eccitante sessuale, addirittura), ma anche molti riscontri positivi, da parte di persone i cui gatti stanno meglio e sono più felici (a detta del padrone, ovviamente, perché i gatti non sono intervistabili).

mercoledì 9 maggio 2012

il segnapagine del 9.V.2012

dello Scorfano e del Disagiato

Rafeli, Sarà interessante solo per me: la follia contemporanea sta offrendo scuse preconfezionate a tutti, perfino al faccia di ebete autista di trattore “dopo qualche esame” all’università. Scuse da riscaldare al microonde e usare senza ritegno. Tutto viene rivisto e filtrato attraverso le lenti del vittimismo.
Filippo Facci, Il grillino che è in me: Il grillino che è in me ha visto dei partiti incapaci di opporsi alla nascita del governo Monti, ha visto dei partiti incapaci di sostenere il governo Monti e ha visto dei partiti incapaci di abbattere il governo Monti. Il grillino che è in me ha visto che la miglior cosa che i partiti hanno fatto, in novembre, è stata andarsene...
Elementi di capitalismo amoroso, Lucia Annunziata e il cabaret...: il maschio sinceramente democratico, per quanto si sforzi, proprio non ce la fa a non dare della cozza fuori contesto. Poi loro vi diranno che è colpa nostra, che anche noi diamo delle cozze a quelle vestite male sui red carpet, a quelle che mettono gli autoscatti su Facebook, a quelle che concorrono a miss in Gambissima, e la tragedia è che è un’obiezione in buona fede
De Rebus, Semplificazioni: La mafia e' una montagna di merda, e' una frasetta che spesso passa sui social networks, tra gruppi antimafia e anticamorra e anche da imprenditori colpiti duramente dalla criminalita'. Il sindaco De Magistris ha appena postato foto con annessa frasetta, in una giornata di tristi ricordi.

Il 9 maggio 1978 fu ritrovato, a Cinisi, il cadavere di Peppino Impastato. Aveva 30 anni. Pochi giorni dopo, gli elettori di Cinisi votarono il suo nome, riuscendo ad eleggerlo, simbolicamente, al Consiglio comunale.

Il signore del negozio

del Disagiato


Vi chiedo, per favore, di avere un po’ di comprensione, di fare un po’ di calcoli e di provare a capire questa cosa: ho trentadue anni e non ho figli. Nessuna ansia, sia chiaro, ma il tempo stringe, mi viene da dire. Se in questo blog scrivo di bambini è perché i bambini incominciano ad essere i figli dei miei coetanei, dei miei ex compagni di classe, dei miei ex compagni di squadra, dei miei amici di quartiere, degli amici degli amici, delle mie ex ragazze, delle ex ragazze dei miei amici, dei miei nemici e dei miei conoscenti. Insomma, tutta gente che ha la mia età, più o meno, e che ora spinge con faccia stanca ma soddisfatta un passeggino o che tiene chiusa nella propria mano una morbida manina. Questo per giustificare la mia indisciplinata (e ultimamente insistente) curiosità verso i bambini, i genitori e l’educazione; una curiosità che spesso si trasforma in commento tecnico da bar, in giudizio facile, superficiale e assolutamente discutibile: quel gol l’avrebbe fatto anche mio nonno, si dice davanti a un gol sbagliato.

Scrivo di bambini perché tutti quei piccoli Marco, Sara, Alessio, Kevin, Maddalena, Sofia, Federico e Mirko entrano in libreria; e scrivo perché i responsabili di questi bambini hanno più o meno la mia età e più o meno il mio quoziente intellettivo. Ma scrivo soprattutto per capire. Ad esempio: come fate, voi mamme e papà, a sopportare tutto il giorno un bambino che urla? O forse urla solamente in libreria? Come riuscite a gestire il movimento anarchico dei pennarelli in mano ai vostri figli? Le pareti di casa vostra come stanno? Ecco, io cerco di moltiplicare il tempo che questi bambini stanno con me per cento, mille, un milione di volte. E ne esce, probabilmente, la vostra vita da genitore. Ci si abitua, forse. Non ci si fa più caso, magari. Oppure ci si fa caso e non ci abitua ma i figli danno così tanta felicità che non posso nemmeno immaginare. Già, non posso nemmeno immaginare.

martedì 8 maggio 2012

il segnapagine dell'8.V.2012

dello Scorfano e del Disagiato

Mazzetta, La CGIA di Mestre e la propaganda sulla pelle dei suicidi: Non solo è assurdo legare un evento complesso come il suicidio a un unico motivo scatenante, ma i media e i politici sono andati più in là, falsando la realtà in maniera sconsiderata e dolosa, anche perché un dato invece certo è che il parlarne attivi fenomeni d’emulazione.
ilNichilista, Sappiamo il finale: Molto banalmente, il Movimento sta dilagando nel vuoto di questa politica. In molti sono preoccupati. Io credo che ci sia non soltanto insofferenza, in chi lo vota (non è il mio caso), ma anche una volontà reale di cambiamento che non si può bollare con parole altrettanto vuote come «antipolitica». C’è una richiesta – sacrosanta – di trasparenza.
Squonk, Si sta come le Pagine Gialle davanti ai portoni: Qualcuno prova un senso misto di vergogna per lo spreco e pietà per chi ha fatto il lavoro e allora si china, prende il volume in mano, apre il portone, entra in ascensore e poi in casa e lo appoggia da qualche parte – un portariviste capiente, la scrivania dello studio, un angolo libero della libreria – senza nemmeno strappare il cellophane di protezione.
Livefast, Hamsters don’t fucking run the universe: Molte persone pensano che il futuro sia già successo. Adesso è come prima del fascismo, adesso è come al tramonto dell’Impero Romano, adesso è come nel finale di Star Wars, eccetera. Credo dipenda dal fatto che è così che un bambino impara le cose: per analogia.

Il giorno 8 maggio 1970, a Gijon, è nato Luis Enrique Martínez García, noto semplicemente come Luis Enrique, che ha allenato la squadra di calcio della Roma nella stagione 2011/12. Nonostante alcune belle partite e una certa naturale simpatia, le prestazioni della sua squadra vengono attualmente giudicate deludenti ed è probabile che egli non venga riconfermato per la prossima stagione.

il nonno di Pierino

di lo Scorfano


Mi ferma Claudia, qualche tempo fa, e ha lo sguardo serio. Claudia è una mia alunna ma non aspetta che io arrivi nella sua classe per parlarmi: sa quale tragitto faccio (hanno imparato alla svelta i miei nuovi percorsi, da quando non fumo più), sa a quale angolo può attendermi, sicura che mi vedrà e potrà fermarmi. Quindi mi ferma e mi dice: «Le devo parlare, prof». Io le sorrido e mi guardo intorno, perché siamo in mezzo a un corridoio e il suo sguardo mi dice che la cosa potrebbe essere molto personale e delicata e forse quello non è il momento né il posto giusto. Ma leggo anche l'urgenza nel suo modo di fare e allora mi fermo lì, dove lei ha deciso. Mi dice:

«Le dico subito che per oggi non ho studiato niente, prof. Però lei faccia come vuole, se vuole interrogarmi e darmi 4, non c'è problema, lo faccia pure, non è per questo che le sto parlando. Volevo dirle che a casa mia le cose vanno male. I miei genitori, soprattutto mia madre... insomma, io vedo che soffre e che sta male. E non so mi pare che sia successo che... [e questo non ve lo racconto, se non vi offendete] E insomma, io non sto più tranquilla e non riesco più a studiare. È per quello che sono impreparata, prof. Volevo dirle questo.»

lunedì 7 maggio 2012

il segnapagine del 7.V.2012

dello Scorfano e del Disagiato

Kein Pfusch, Sudici suicidi: Se qualcuno ti chiede di pagare tasse che non hai pagato, innanzitutto il problema e' che non hai pagato le tasse. Qualcuno dice che siccome il governo ruba allora se si pagano tasse il governo ruba di piu'. Interessante: come dire che siccome ce l'hai piccolo, se ti trombo la moglie ti faccio un favore.
In coma è meglio, A morte gli speculatori: La gente è fatta così, se la lasci libera si assassina. Per questo qualsiasi forma di governo è sempre meglio dell’anarchia, anche una dittatura, perché con la dittatura sei in balìa di uno stronzo, mentre con l’anarchia sei in balìa di sette miliardi di stronzi. 
Chissà cosa, La furbata della terza stella: Però, nella rivendicazione dei due scudetti che la Figc (l'organo di governo del calcio) ha revocato a causa della vicenda di calciopoli (sentenza che riduce da 30 a 28 i campionati vinti riconosciuti alla Juventus e che quindi nega il diritto alla terza stella sulla maglia) è forte la tentazione di vedere gran parte dei difetti nazionali...
Lost in Politics, Il Cambiamento: Hollande dice qualcosa di sinistra, qui da noi si fatica perfino a balbettare la parola patrimoniale. Il Pd ha votato appena una settimana fa per l’inserimento del pareggio di bilancio in Costituzione. E fa fatica a darsi un progetto di sinistra, tanto più che appoggia un governo la cui filosofia è esattamente all’opposto.
Andrea Mollica, Il Nord espelle la Lega: Le amministrative 2012 si annunciano più clamorose del 2011 per quanto riguarda il Nord. Il territorio dominato da Berlusconi e Bossi per oltre 20 anni sembra aver definitivamente rotto i legami con i suoi riferimenti politici tradizionali.

Il 7 maggio 1664, con una festa che sarebbe durata un'intera settimana, il Re Sole, Luigi XIV di Borbone, inaugurava la reggia di Versailles, testimonianza della potenza francese in Europa.

Non c'è età

del Disagiato


Marzia, la mia collega, si sposa. Cioè, ha deciso di sposarsi tra un anno. Qualche giorno fa è entrata in negozio per cominciare il suo turno di lavoro, mi è venuta vicino e poi, emozionata negli occhi e nel sorriso, mi ha detto: “Devo darti una buona notizia”. “Buona per chi?”. “Buona per te, ma soprattutto per me”. “Dai, dimmi qual è questa buona notizia”. E allora Marzia mi ha detto che tra un anno si sposerà. Allora, dopo, è successo quello che è successo e cioè che lei si aspettava un abbraccio e una congratulazione mentre io, invece, sono rimasto perplesso. Molto perplesso. “E perché questa dovrebbe essere una buona notizia per me?” le ho chiesto. E lei allora mi ha spiegato cosa sono io per lei, e cioè non solo un collega ma anche un vero amico e che pensava che questa notizia  mi avrebbe reso felice. Ecco, lei pensava questo. Ma invece no, io a Marzia le ho detto che per me è troppo presto per sposarsi, che deve vivere ancora un po’, che avere ventitré anni significa essere ancora degli inesperti nelle cose della vita e poi altre cose fastidiose, dette con termini fastidiosi, con un tono fastidioso e con un’espressione fastidiosa: Marzia, non spostarti, aspetta, è presto, devi ancora crescere, hai solo ventitré anni e via dicendo.

E Marzia mi ha mandato a quel paese, giustamente. Anzi, mi ha detto questa cosa: “Tu sei fuori dal mondo”. “Cioè, cosa intendi per fuori dal mondo?”, le ho chiesto ferito. Ma lei non mi ha riposto. Dopo questo incontro, prima del suo turno di lavoro, io e lei abbiamo fatto pace come fanno pace gli amici e cioè non dicendosi la verità e non toccando più il problema. Che a toccare ancora il problema si litiga e non si è più amici. Solo una volta, nel bel mezzo del lavoro quotidiano, mi sono bloccato, l’ho fissata, ho sorriso e le ho detto: “Marzia, non farlo”. E lei ha riso mandandomi a quel paese. Poi basta, non abbiamo più toccato il discorso.